a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
Home2016Gennaio

Gennaio 2016

  Lo studio americano pubblicato appena prima di Natale on line  su American Journal EpidemiologyAbstract:Alcohol is a carcinogen suspected of increasing lung cancer risk. Therefore, we prospectively evaluated the relationship between alcohol consumption and lung carcinoma in 492,902 persons from the National Institutes of Health-AARP Diet and Health Study. We used Cox models to calculate hazard ratios and 95% confidence intervals, adjusting for tobacco smoking and other potential confounders. Between 1995/1996 and December 31, 2006, there were 10,227 incident cases of lung carcinoma, classified as adenocarcinoma (n = 4,036), squamous cell carcinoma (n = 1,998), small cell carcinoma (n = 1,524), undifferentiated carcinoma (n = 559), and other (n = 2,110). Compared with nondrinking, alcohol consumption was associated with a modest nonlinear reduction in total lung carcinoma risk at lower levels of consumption (for 0.5–<1 drink/day, HR = 0.89, 95% confidence interval: 0.82, 0.96) but a modest increase in risk in the highest category (for ≥7 drinks/day, HR = 1.11, 95% confidence interval: 1.00, 1.24). Regarding histological type, alcohol was associated with a nonlinear reduction in squamous cell carcinoma that became attenuated as consumption increased and a modest increase in adenocarcinoma among heavier drinkers. Cubic spline models confirmed these findings. Our data suggest that the relationship

IN EUROPA È SCELTO DAL 34,9% DEI WINE LOVER, CONQUISTANDO SEMPRE DI PIÙ GIOVANI E DONNE. A DIRLO IL SONDAGGIO DI SUDVINBIO, CHE TORNA CON IL SALONE MILLÉSIME BIO, A MONTPELLIER, DAL 25 AL 27 GENNAIOIl vino biologico è uscito dalla nicchia, ed ormai veicola i consumi della Vecchia Europa, dove il 34,9% dei wine lover ha già bevuto almeno una volta una bottiglia di vino bio, una scelta sempre più popolare tra i più giovani e tra il pubblico femminile, come emerge dal sondaggio di Sudvinbio, l’associazione nata dai produttori bio della Languedoc-Roussillon nel 1991, ed oggi in prima fila nella promozione a livello europeo con il salone Millésime Bio (di scena a Montpellier dal 25 al 27 gennaio, www.millesime-bio.com).A livello europeo, emerge un dato interessante dal sondaggio Sudvinbio: il Paese in cui il vino è più popolare non è la Francia, come si potrebbe facilmente ipotizzare, ma la Svezia, dove il 72,5% della popolazione beve ed apprezza il vino, mentre in Uk la percentuale è del 71% ed in Francia del 69,5%. I francesi, invece, sono i più attenti alla tracciabilità di ciò che mangiano e bevono, preoccupazione che accomuna l’87,1% dei cittadini d’Oltralpe su una media europea del 77,8%. Tornando

Vino color del giorno,vino color della notte,vino con piedi di porporao sangue di topazio,vino,stellato figliodella terra,vino, lisciocome una spada d’oro,morbidocome un disordinato velluto,vino inchiocciolatoe sospeso,amoroso,marino,non sei mai presente in una sola coppa,in un canto, in un uomo,sei corale, gregario,e, quanto meno, scambievole.A volteti nutri di ricordimortali,sulla tua ondaandiamo di tomba in tomba,tagliapietre del sepolcro gelato,e piangiamolacrime passeggere,mail tuo belvestito di primaveraè diverso,il cuore monta ai rami,il vento muove il giorno, nulla rimanenella tua anima immobile.Il vinomuove la primavera,cresce come una pianta di allegria,cadono muri,rocce,si chiudono gli abissinasce il canto.Oh, tu, caraffa di vino, nel desertocon la bella che amo,disse il vecchio poeta.Che la brocca di vinoal bacio dell’amore aggiunga il suo bacioAmor mio, d’improvvisoil tuo fiancoè la curva colmadella coppa,il tuo petto è il grappolo,la luce dell’alcool la tua chioma,le uve i tuoi capezzoli,il tuo ombelico sigillo puroimpresso sul tuo ventre di anfora,e il tuo amore la cascatadi vino inestinguibile.la chiarità che cade sui miei sensi,lo splendore terrestre della vita.Ma non soltanto amore,bacio bruciantee cuore bruciato,tu sei, vino di vita,maamicizia degli esseri, trasparenza,coro di disciplina,abbondanza di fiori.Amo sulla tavola,quando si conversa,la luce di una bottigliadi intelligente vino.Lo bevano;ricordino in ognigoccia d’oroo coppa di topazioo cucchiaio di porporache l’autunno lavoròfino a

Intervista con il Prof Giovanni de Gaetano dell’istituto Neurologico Mediterraneo NeuromedProf De Gaetano, Esiste la dieta mediterranea e cosa mette in comune la dieta di un piemontese con quella di un siciliano?Vorrei chiarire che con il termine dieta mediterranea si intende un modo di alimentarsi tipico delle aree del bacino del mediterraneo; Italia, Grecia, Spagna e alcune aree del Nord Africa. La caratteristica di questa alimentazione è quella di mangiare alcuni cibi più di altri, e di combinarli in un certo modo .La pasta è spesso condita con verdure e al posto del burro si preferisce l’olio di oliva. Non ultima è diffusa l’abitudine di accompagnare il pasto con uno o due bicchieri di vino in particolare rosso. Voglio far notare che recentemente è stata introdotta nella piramide alimentare la convivialità, elemento tipico e distintivo che hanno molte popolazioni mediterranee nella attitudine alla dieta mediterranea.e nei confronti del cibo. In questo aspetto come nella abitudine a preferire alcuni cibi, il piemontese non è molto differente dal siciliano . Molti nostri studi confermano questo: la adesione al modello mediterraneo che è sostanzialmente uguale in tutte le aree del paese.La crisi economica ha influito sula dieta mediterranea e ha ancora senso parlare

Produttrici, enotecarie, sommelier e giornaliste insomma tutte coloro che nel, nostro paese, hanno a cuore la cultura del vino, hanno una nuova presidente: Donatella Cinelli Colombini. Nata in una delle maggiori famiglie produttrici di Brunello di Montalcino, Donatella Cinelli ha creato due importanti appuntamenti:   Cantine Aperte, che si tiene ogni anno nell’ultima domenica di maggio e Calici di Stelle, che si svolge nel mese di Agosto .Inoltre fino al 2001 ha guidato il Movimento Turismo del Vino di cui è  socia fondatrice. Dal 2013 è presidente del Consorzio del vino di Orcia. Tanta esperienza non potrà che aumentare la vivacità della associazione, uno dei sodalizi tra i più attivi del mondo enogastronomico.

“ Anche lavorare fa male alla salute”. Graziano “Ieri si. Oggi no. Domani dipende da che punto guardi il mondo” Paolo “ Una tazza di the ai pasti.. si sposa bene con un salmi di capriolo, o un bello stufato..” FraccoEccoli alcuni dei commenti a caldo sulla ricerca inglese firmata Sally Davies. Certo la sterzata a tutto tondo sulle proprietà i del vino rosso  che non sarebbero salutari,lascia perplessi. La nota ricercatrice, niente meno è Chief  Medical Officier non contenta di aver distrutto  questo nobile prodotto della natura, precisa che il tanto sbandierato bicchiere di vino al giorno, è solo una vecchia convinzione priva di qualsiasi  validità scientifica. Il che suona come una bocciatura sonora ai tanti studi effettuati negli ultimi anni sul rapporto vino e salute.” A me piace un bicchiere di vino rosso”, ha detto in una intervista al programma televisivo” Good Morning Britain”, ma penso che si più opportuno bere una tazza di thé e riservare il vino alle occasioni speciali. Ogni anno- prosegue la Davies- muoiono di cancro 20 mila persone per il consumo eccessivo di alcool così come per obesità  e diabete”. In base ai suoi studi su un campione di 1000 donne non bevitrici, 106 hanno

 "  Ancora non molto tempo fa, al Sud, il parto si faceva con l’olio. “ Tutti i provenzali della  mia età”, scrive il poeta e scrittore Marcel Scipion nella sua opera L’arbre du mensogne, “ sono venuti al mondo tra le mani unte delle levatrici di campagna”. Spesso inoltre, nelle regioni vinicole, a questa unzione con l’olio faceva seguito un bagno nel vino. Lubrificato il neonato , conveniva impregnarlo, fortificarlo, fargli prendere un bel  colorito rosso. Nato nell'olio e arrossato nel vino, in tal modo gli veniva assicurata una vita sempre vivace in ogni stagione.Ma questo bagno nel vino, nutriente per l’anima, appare anche in altre circostanze della vita, senza che vi sia affatto necessità di fare appello alle antiche virtù. Nelle pagine di Restif de la Bretonne, celebre autore settecentesco delle ”delizie dell’Amore”, ci si lava molto. Ci si lava sistematicamente. Prima o dopo il coito. Tutt'altra cosa rispetto a Sade. Si mette a bagno culo, fica, coscia, piede, si fanno abluzioni, si fa il bidet, con l’acqua fredda, con l’acqua tiepida, si lava il culo in un grande bacile per rassodarlo, si lava all'acqua di rose, si immerge poi nel latte, si asciuga ed ecco che membro e vulva sono

Anche in piccolissime dosi l’alcool assunto in gravidanza può avere rischi per il nascituro. Lo dimostra l’ultimo studio scientifico italo-spagnolo sulla sindrome feto-alcolica, diretto dalla dott. ssa Simona Pichini dell’ISS e in pubblicazione su Clinical Chemistry and Laboratory Medicine. Lo studio condotto su 168 coppie mamma-neonato (dell’Hospital del mar di Barcellona) dimostra che quantità modeste di alcol consumate durante tutta la gravidanza sono rilevabili sia nel capello materno che nelle prime feci (meconio) neonatali. Pertanto anche bevendo poco ma spesso, il feto è esposto all’alcool materno. Di seguito le principali indicazioni dell'Istituto Superiore di Sanità:- consumare bevande alcoliche in gravidanza aumenta il rischio di danni alla salute del bambino- durante la gravidanza non esistono quantità di alcol che possano essere considerate sicure o prive di rischio per il feto- il consumo di qualunque bevanda alcolica in gravidanza nuoce al feto senza differenze di tipo o gradazione - l'alcool è una sostanza tossica in grado di passare la placenta e raggiungere il feto alle stesse concentrazioni di quelle della madre- il feto non ha la capacità di metabolizzare l’alcol che quindi nuoce direttamente alle cellule cerebrali e ai tessuti degli organi in formazione- l’alcol nuoce al feto soprattutto durante le prime settimane e nell’ultimo

 Si allontana il rischio di ricorrere alla pillola blu? Forse si ,almeno secondo una ricerca realizzata dalla Università di Harvard e pubblicata sula rivista dell’American Journal Clinical Nutrition.  Benedette ricerche, prendiamole per buone: gli alimenti ricchi di flavonoidi come i frutti di bosco, le ciliegie e il vino rosso associati allo sport aiutano a conservare la virilità per lungo tempo e  addirittura  a ridurre del 10% la disfunzione erettile. Percentuale che sale al 14% con un consumo elevato di frutta rossa. Aggiungendo sport praticato regolarmente, il rischio si abbassa del 21%. La dieta è raccomandata agli  “under 70” “ non solo per il beneficio sessuale- dice Eric Rimm dell’Università di Harvard- ma soprattutto per un migliore benessere generale psico-fisico”.