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Rubrica di Emanuela Medi
 

Angiolino Maule, il vino fascino naturale della ricerca

Un vino è sano solo se è “naturale”? Può un “vino naturale” essere buono quanto un vino cosiddetto “convenzionale”? Naturale, biologico, vegano, biodinamico: dopo anni di battaglie ogni categoria ha una sua precisa definizione, anche se la sua applicazione a differenti realtà vitivinicole produce risultati diversi a seconda della dinamica uomo-terra-cantina.

Lo sanno bene Angiolino Maule, padre dei “vini naturali”, e sua moglie Rosamaria dell’Azienda Agricola “La Biancara” a Sorio di Gambellara, nel vicentino. Angiolino, carismatico fondatore dell’Associazione VINNATUR, schivo seguace del geniale integralista steineriano Josko Gravner, afferma da sempre un unico principio: “zero chimica in vigna – zero chimica in cantina”. Negli anni ’90 l’azienda è portabandiera dei “vini etici” – come venivano chiamati agli esordi i vini naturali. Dal 2000 al 2007 segue le pratiche dell’agricoltura biodinamica ammorbidendo negli anni successivi alcuni estremismi della biodinamica nella gestione della vigna e nella produzione del vino.

Un percorso aperto, quindi, confermato dalle parole del figlio Alessandro incontrato a “La Biancara“. “I dettami di Steiner e le filosofie naturali – dice – non sono precetti dogmatici o religiosi, ma orientamenti che impongono una direzione precisa di naturalità in vigna attraverso il rifiuto della chimica, la tendenza ad eliminare l’uso di mezzi meccanici e il mantenimento delle rese bassissime”. I Maule applicano i principi della naturalità concimando con sovescio e coltivazione di orzo, legumi e graminacee. Per la vinificazione l’uso di soli lieviti indigeni si affianca alla scelta del tempo di permanenza del mosto sulle bucce in base alle caratteristiche dell’annata, senza invadere lo sviluppo del vino.

Ovviamente nessuna chiarifica nè additivi per questi vini ricercatissimi a Parigi! E poi intrigante la gestione dell’aria, che alla Biancara diventa un vero e proprio mezzo di produzione attraverso una ingegnosa pompa a tre vie che consente maggior contatto del vino con l’aria durante le operazioni di vinificazione.

Tre i vini degustati in cantina insieme ad Alessandro Maule:

I Masieri 2015

Vitigno: Trebbiano, Garganega
Colore: paglierino non troppo limpido.
Descrizione: si apre in un bouquet di frutta e fiori gialli che al palato contrastano piacevolmente con evidente sapidità e fresca mineralità.

Pico 2015

Vitigno: Garganega
Colore: paglierino.
Descrizione: Bouquet ricco di note salmastre e minerali che ritrovi intensissime al palato nella estrema freschezza e personalissima sapidità. Verticale.

So San 2013

Vitigno: Tocai Rosso
Colore: rubino dai riflessi violacei, compatto.
Descrizione: profumi di more e lamponi emergono con intensità dalle note floreali di fondo con accenni balsamici. Ottimo equilibrio di freschezza e sapidità con tannini intensi e consistenti.

Amanda Incardona, Pablo Frascona sommelier

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