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Rubrica di Emanuela Medi
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Cultura

Maria, nata a Firenze il 26 aprile 1573, fu la sesta figlia del granduca Francesco I e di Giovanna d’Austria (matrimonio purtroppo non felice). La sua infanzia fu rattristata dalla prematura e accidentale morte della madre nel 1578 avvenuta quando Maria aveva appena cinque anni; a quattordici anni perse anche il padre, morto improvvisamente e assai misteriosamente nella villa di Poggio a Caiano insieme alla nuova moglie Bianca Cappello, fra il 19 ed il 20 ottobre 1587.

La Patrologia, vale a dire la raccolta delle opere dei Padri della Chiesa, ci racconta la storia di un santo che, ritiratosi in una zona solitaria e selvaggia, aveva deciso di sopravvivere mangiando solo erbe. Così tutte le piante che vedeva gli sembravano buone da mangiare. Eppure buone non erano. Anche la Natura può essere matrigna, come dirà tanti secoli dopo il nostro Leopardi. Dunque il santo si ammalò e non sapendo scegliere tra le tante erbe, le rifiutava tutte. Il digiuno lo stava stremando e l’avrebbe portato sicuramente a morte quando in suo soccorso giunse una capra.

Si era svegliato grondando sudore. Quell’enorme letto occupato dal suo corpo malato, gli fece avvertire la solitudine. Dalla piccola finestra Giovanni scorgeva il sole che accennava la discesa sui colli del Sannio, ricoperti dal verde dei vigneti, e pensò che non mancava poi molto al ritorno di Anna. Una scarica di colpi di tosse lo prostrò nuovamente, squassandogli il petto. Quella maledetta polmonite. Quella maledetta guerra, quella maledetta Russia, le cui gelide temperature lo avevano inchiodato ad un letto

Il pensiero del Natale della nostra infanzia è quasi sempre legato ad un sentimento di nostalgia. Le lunghe vacanze a scuola con la preoccupazione per i compiti rimandabili all’anno successivo, l'attesa dei regali, la casa che si riempiva di parenti che venivano da lontano, i grandi pranzi con le posate d’argento scintillanti, le luci dell’albero di tutti i colori che si accendevano e si spegnevano con un ritmo lievemente ipnotizzante, l'attesa della mezzanotte per porre il Bambinello nel presepe a lume di candela, i grandi vassoi di dolci con la glassa colorata che si potevano mangiare solo a Natale, le letterine con i brillantini che scrivevamo a scuola e nascondevano sotto il tovagliolo di papà, e poi la tombola e il Mercante in fiera con i soldi da gestire in piena autonomia, la gioia delle vincite che ci sembravano enormi e che toccavamo di tanto in tanto per rassicurarci che fossero davvero lì e riempivano con il loro peso le nostre tasche.

Al tempo del monarca illuminato Carlo di Borbone nel Regno di Napoli avvenne la fortuita e straordinaria scoperta delle antiche città vesuviane, a seguito di alcuni scavi per i lavori di un pozzo da parte di alcuni contadini della zona. E cominciarono così a venir fuori dalle cosiddette ‘città morte’ -che erano state sepolte e in parte carbonizzate come i neri tizzoni ritrovati ad Ercolano- i celebri rotoli ‘manuscripti’ che diedero il nome alla villa detta appunto dei Papiri, e, insieme a tanti reperti, i calchi di Pompei che tanta curiosità hanno destato e rinnovato interesse continuano a suscitare in tutto il mondo. 

Chi non è rimasto stupefatto dal quadro che raffigura la testa reversibile “Il Cuoco” di Arcimboldi “composta da vari arrosti”. Così scrive Fabiana Mendia storico dell’arte “E’un divertimento stupefacente, uno spiazzamento iperbolico della percezione visibile, amplificato dall’impossibilità di potere vedere contemporaneamente le due figure. L’artista impone all’osservatore una doppia lettura, tra naturalismo e capriccio, accentuando il legame tra la sua pittura (fantastica) e il genere nascente della natura morta in Lombardia alla fine del XVI secolo.“

Organizzata da ENIT-Agenzia Nazionale del Turismo la Settimana della Cucina Italiana nel mondo dal 14 al 22 Novembre, sceglie come piatto cult la pizza. Il progetto ideato e coordinato dalla la Farnesina coinvolge Ministeri, Enti, associazioni , per promuovere il nostro paese a livello internazionale. Un ciclo quindi di incontri pubblicati sul sito ufficiale Italia.it .Sarà un viaggio che racconta il nostro paese, i suoi prodotti in particolare la pizza attraverso “ gli impasti” di sette superpizzaioli.