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Rubrica di Emanuela Medi
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Sembra un controsenso  combattere il freddo con il freddo , il medesimo principio base dell’omeopatia” similia similibus curantur”, eppure è quanto ottengono i cosiddetti impianti antibrina. Ma come è nostro costume andiamo per gradi: le gelate primaverili rappresentano un costante pericolo per le colture, in particolare per i frutteti. Le tecniche per contrastare gli effetti del gelo sulle piante in fiore sono numerose e in continua evoluzione. Già in antico, soprattutto nell'arco alpino e nel Nord Europa, era diffusa la pratica di accendere fuochi lungo i filari di viti e di alberi da frutto durante le notti serene; pratica evoluta fino a oggi con l'uso di grandi candele di paraffina e di bracieri a tubo pieni di pellet, disposti sotto i teloni antigrandine, per creare un effetto serra a protezione delle piante. Negli ultimi anni  si è diffuso l'utilizzo dei cosiddetti impianti antibrina, che sfruttano i sistemi di irrigazione a pioggia, creando uno strato di ghiaccio attorno alle piante e ai fiori. Gli effetti di questa pratica hanno anche un impatto estetico, trasformando i campi in suggestive e scintillanti sculture di ghiaccio. Claudio Cantini, ricercatore dell'Istituto per la bioeconomia (Ibe) del Cnr e responsabile dell'Azienda sperimentale di Follonica (Gr), fornisce una serie di dati e valutazioni a proposito di questa tecnica: “Quando in primavera

È bastata una foto inviata su WhatsApp per consentire a Mauro Bernabei, Cnr - Ibe, di effettuare un esame  su di un violino con la tecnica della dendrocronologia - scienza che studia gli anelli di accrescimento del legno - e circoscrivere datazione e attribuzione del manufatto a Giuseppe Guarneri filius Andreae (1666-1740 ca.),esponente della famiglia di liutai cremonesi. I risultati sono pubblicati su Heritage Science. La scoperta è partita dall’esame di una foto inviata tramite WhatsApp a Mauro Bernabei dell’Istituto di bioeconomia del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IBE). Uno scatto ma sufficiente al ricercatore per esaminare il manufatto con la dendrocronologia - tecnica di datazione del legno basata sulla misurazione degli anelli di crescita degli alberi- e quindi confermarne la datazione e l’autenticità. Il violino, che giaceva nella soffitta di una casa privata, da semplice manufatto antico ha acquistato un valore economico notevolissimo. “La dendrocronologia oltre alla datazione, può aiutare a identificare la provenienza del legno e fornire dettagli tecnici sulla larghezza e regolarità degli anelli”,spiega Bernabei. I risultati dell’indagine sono pubblicati su Heritage Science (https://doi.org/10.1186/s40494-021-00521-4). Giuseppe Guarnieri secondogenito di Andrea, capostipite della famosa famiglia di liutai, lavorò con il padre fino a quando, nel 1698, ne ereditò la bottega. Il suo stile

Sfruttare il tutolo (la parte interna e spugnosa della pannocchia, solitamente scartata) di mais colorato per ricavarne antocianine, naturalmente ricche di pigmenti per le colorazioni rosso, blu, viola e porpora, e impiegarle in ambito tessile, farmaceutico e veterinario per la produzione di coloranti naturali e integratori alimentari  E’ quanto ha dimostrato una ricerca, pubblicato sulla rivista ACS - Sustainable Chemistry & Engineering,  coordinata da Roberto Pilu, docente di Miglioramento Genetico delle piante, e da Fabrizio Adani, docente di Biomass and Waste Recycling Promoting the Circular Economy, del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali e del Gruppo Ricicla  che descrive un sistema di recupero di scarti agricoli aderente ai principi della bioeconomia circolare definita nell’ “Agenda Europea 2030 per lo sviluppo sostenibile”. Ma in cosa consiste lo studio :la materia prima è il mais pigmentato che entra in un ciclo estrattivo per il recupero degli antociani, mediante l’uso di solventi green, in questo modo si possono  sfruttare le diverse e importanti proprietà degli antociani che sono molecole coloranti, antiossidanti e anti-infiammatorie, e anche composti antibatterici naturali. Lo studio è stato sviluppato secondo un approccio di bioraffineria con lo scopo di estrarre gli antociani presenti in un ibrido selezionato di mais pigmentato, coltivato presso

Nonostante le tante differenze che li differenziano dagli essere umani è però plausibile supporre che dispongano di meccanismi comportamentali riconducibili a sistemi di memoria che, in modo simile al nostro, hanno lo scopo di immagazzinare, elaborare e recuperare informazioni derivate dall'esperienza con l'ambiente esterno e, di conseguenza, di accrescerne le possibilità di sopravvivenza. Dimostrare queste ipotesi non è però semplice. “Il mondo sensoriale degli insetti è ricco di messaggi chimici poco comprensibili per l'uomo. Limitandoci ai segnali visivi ai quali siamo più abituati, sappiamo che molti insetti vedono, riconoscono e ricordano ciò che hanno visto”, spiega Diego Fontaneto dell'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr. “Un esempio incredibile è quello delle comuni vespe cartonaie, in grado di riconoscere guardandoli in faccia e di ricordare tutti gli individui con cui convivono nel vespaio, non fidandosi e attaccando ogni intruso mai visto prima. Un comportamento stranamente molto simile al nostro”. Gli insetti non si limitano però alla sola memorizzazione degli altri individui del proprio gruppo sociale: come noi, sono in grado di ricordare anche lo spazio che li circonda e le strade da seguire, un chiaro esempio è rappresentato dalle api. “Questi insetti studiano il percorso per andare a bottinare sui fiori migliori

La prova scientifica è stata annunciata dagli scienziati dell’Università di Stato dell’Oregon la cui ricerca  pubblicata sulla rivista scientifica “Foods”, si è svolta  con il contributo del Whisky Terroir Project, un’iniziativa comune del Ministero dell’Agricoltura irlandese, della Waterford Distillery (Irlanda), del Teagasc Food Research Centre, di Minch Malt e dell'Università dell’Oregon. Risultato: la zona di produzione caratterizza non solo l’orzo, ma anche - e in misura significativa - il whisky single malt che ne viene distillato. La ricerca ha individuato le diversità nello spirito distillato da due varietà di orzo, Olympus e Laureate, prodotte   in due aziende agricole, nel 2017 e 2018. Ogni campione di spirito e stato distillato in laboratorio, e sono stati prodotti 32 campioni di whisky analizzati con tecnologia GC/MS-O mai stata precedentemente dimostrata”.  Mark Reynier, fondatore e direttore della Waterford Distillery, principale sostenitore della ricerca: “E’ l’orzo - sottolinea - che fa del single malt whisky lo spirito più aromatico del mondo. Questo studio dimostra che gli aromi dell’orzo sono influenzati dal luogo in cui viene coltivato, e questo vuol dire che il gusto del whisky, come quello del vino o del Cognac, deriva dal territorio”. “Chi ci contraddiceva - conclude Reynier - sosteneva che

Il progetto Circular Health, vincitore in ambito Industry del bando sull’Intelligenza Artificiale della Compagnia di San Paolo e coordinato dall’Università degli Studi di Torino, si occuperà di applicare l’Intelligenza Artificiale in due settori cruciali della società contemporanea: salute e alimentazione. Questo bando nasce dal presupposto che la rapida crescita delle tecnologie e soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale e/o Machine Learning (AI), dell’Internet delle cose (IoT) e dei relativi metodi per la valorizzazione dei dati, rappresentano un’opportunità per l’uomo e la società. Promettono, infatti, di modificare in profondità le modalità di lavoro, d’istruzione, di gestione delle attività economiche e culturali, di relazione personale e sociale.  Spiega Francesco Profumo, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo  Il bando “Intelligenza artificiale, uomo e società” è stato costruito come una cassetta degli attrezzi da fornire al tessuto sociale e produttivo.  Invece di finanziare genericamente progetti di ricerca – prosegue Profumo – sosteniamo la sperimentazione applicata dell’Ai nell’ambito dei musei, della sanità e dell’educazione. L’intervento di Compagnia di San Paolo guarda a un contesto nazionale e internazionale in cui l’Intelligenza Artificiale è vista come un tema di grande importanza, che trova riscontro nell’agenda europea in programmi quali Digital Europe Programme (7.5 billion €), Horizon Europe (95,5 billion €) e

Finalmente la ricerca investe anche nell’agricoltura biologica:, lo ha deciso il Mipaaf  che ha lanciato un bando con lo stanziamento di 4 milioni e 200.000 euro per un settore molto apprezzato dagli italiani stando  alle recenti scelte d’acquisto orientate al biologico anche per quanto riguarda il vino. “Il nostro obiettivo è chiaro” spiega la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova. “Rafforzare l’intera filiera del biologico, comparto strategico per l’agricoltura italiana del  futuro, come individuato  dal Green deal, dalla strategie Farm to Fork e nella nuova Pac “. Come riporta Ansa, ogni progetto avrà uno stanziamento di 300.000 euro per un complessivo 4 milioni 200.00 euro con una copertura della spesa ammessa a finanziamento  fino al 90%. L’obiettivo dei progetti? Essere orientati al miglioramento delle produzioni biologiche, all’innovazione dei processi produttivi delle imprese biologiche, al trasferimento tecnologico, alla fruizione e diffusione dei risultati della ricerca e alla diffusione dei benefici e vantaggi dell’agricoltura biologica.I requisiti. Le Università e gli enti pubblici – continua Ansa – hanno la possibilità di presentare entro 45 giorni dalla data di pubblicazione in G.U. Le proprie proposte progettuali. Proposte che potranno prevedere la partecipazione, come “unità operative”, di altri enti privati che hanno tra gli scopi statutari la ricerca e la sperimentazione e che non perseguono scopo di lucro. È, invece, obbligatorio, pena l’inammissibilità del progetto,

Longevità è l’edizione italiana  di “Lifespan, libro irriverente scritto da David Sinclair leader indiscusso per gli studi sull’invecchiamento. Vivere fino a 120 o addirittura 150 anni in perfetta salute non sarà più fantascienza, ma un obiettivo raggiungibile. Purché l’invecchiamento non sia più considerato un processo ineluttabile, quanto una malattia da curare.” A proporre questo rivoluzionario cambio di paradigma è David Sinclair, famoso scienziato dell'università di Harvard e autore del libro “Lifespan” campione di vendite negli Stati Uniti.  Longevità non è semplicemente un saggio, ma un vero e proprio manifesto in cui si propone una nuova concezione dell'invecchiamento: non più un lento scorrere del tempo verso la morte, ma un processo dinamico che si può arrestare e addirittura invertire ricorrendo al potere "rigenerante" di una serie di molecole promettenti che sono attualmente allo studio. «Una volta si diceva che il nostro patrimonio genetico – dice Camillo Ricordi  noto scienziato pioniere negli studi della rigenerazione cellulate - determinasse l’aspettativa di vita. Ora si pensa che forse contribuisca al 15%, mentre l’85% è determinato da fattori epigenetici o modificazioni ereditabili che non incidono sulla sequenza del DNA.. Si può resettare l’epigenoma e rallentare l’orologio dell’invecchiamento o farlo tornare indietro di decadi, grazie a un’armata di

È sempre più forte la domanda di prodotti di derivazione naturale :in particolare negli ultimi anni  è aumentato l’interesse verso specifici composti che possono essere ricavati dai sottoprodotti dell’industria vitivinicola . E’ il caso delle vinacce esauste e nei vinaccioli dove si possono trovare diversi composti bioattivi. Più in generale gli scarti vitivinicoli possono essere valorizzati seguendo diverse strategie, questo grazie alle loro caratteristiche chimiche e alla presenza di una grande varietà di composti ad alto valore aggiunto. Tra i principi attivi più appetibili tra i primi della lista compaiono le antocianidine; esse sono infatti responsabili del colore, dell'astringenza, dell'amaro e in parte anche del gusto del vino, non solo le antocianidine sono l'unico gruppo cationico tra i flavonoidi; ciò le rende uniche per caratteristiche chimiche. L'antociano (o antocianina) non è nient'altro che un'antocianidina sulla quale è legato uno zucchero, eppure si parla sempre di antociani noti per essere responsabili dell’ampia gamma di colori (dal rosso al giallo) nei fiori, frutti e foglie.  in realtà esse sono state degradate dal processo di fermentazione alcolica che hanno attraversato, di  conseguenza gli antociani nella loro purezza sono meglio estraibili dalle foglie della vitis vinifera, soprattutto quando la loro concentrazione è massima alla fine del ciclo

Ultime battute per Il seguitissimo Festival della Scienza Medica in corso a Bologna: Edward Holmes dell’Università di Sydney,  uno dei più accreditati virologi al mondo che per primo lanciò con un tweet il sequenziamento genomico di SARS-CoV-2, terrà una conferenza sui possibili e potenzialmente pericolosi salti di agenti patogeni dagli animali all’uomo. Il suo intervento sarà incentrato sulla zoonosi, i salti di virus a RNA dagli animali specialmente selvatici all’uomo e sulle modalità con cui fronteggiare e prevenire le nuove pandemie. Una pandemia annunciata, quella da SARS-COV-2, che già da diversi anni è stata indicata come molto probabile da numerosi scienziati. Lo scoppio della pandemia d’altronde ha travolto i sistemi sanitari di tutto il mondo che si sono trovati impreparati di fronte a un eventi, che sebbene previsto, non era stato compreso e prevenuto con adeguati strumenti organizzativi e che ha avuto importanti ripercussioni a livello psicologico in particolare tra il personale sanitario sottoposto a notevoli pressioni: a parlarne sarà Angelo Fioritti, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Università di Bologna, che non mancherà di sottolineare quanto, accanto alle ricadute in termini negativi della pandemia, sia emerso ancora una volta il tema della resilienza dei singoli e