Cibi ricchi di antiossidanti
E’ possibile che tratti di personalità e variabili psicologiche siano in grado di condizionare l’accettabilità dei cibi ricchi di antiossidanti importanti per i loro effetti benefici sulla salute?
E’ possibile che tratti di personalità e variabili psicologiche siano in grado di condizionare l’accettabilità dei cibi ricchi di antiossidanti importanti per i loro effetti benefici sulla salute?
Dalle ricerche condotte all’Università di Pisa nasce la “superfrutta”, un alimento ricco di antiossidanti e di composti benefici per la nostra salute.
Di fronte all'aumento della vita media, aggiungere salute agli anni diventa uno degli obiettivi fondamentali di una corretta politica sanitaria. E’ dimostrato che incrementare la varietà alimentare consente di assumere un numero crescente di nutrienti o componenti del cibo a valenza positiva, in grado di migliorare tutti gli effetti salutistici derivanti da una dieta ricca e varia.
A sei mesi dalla data ufficiale del divorzio del Regno Unito dall’Unione Europea (29 marzo 2019) e ancora in mancanza di un accordo sulle modalità di uscita, al III Forum Agrifood Monitor di Nomisma e Crif tenutosi recentemente a Milano,, si è fatto il punto sul ruolo che questo mercato detiene per il nostro sistema agroalimentare e sui rischi collegati ai potenziali effetti della Brexit.
Il buon minestrone di un tempo aveva un sentore di ascelle che oggi sembra scomparso da quando i minestroni tradizionali non esistono più. Misterioso il legame tra ascelle e minestrone che oggi la scienza attribuisce alla presenza del sedano.
E’ possibile che tratti di personalità e variabili psicologiche siano in grado di condizionare l’accettabilità dei cibi ricchi di antiossidanti importanti per i loro effetti benefici sulla salute?
Nel 1856 fu chiesto a un giovane chimico francese, Louis Pasteur, di trovare un modo per evitare l’inacidimento di grandi quantità di vino, cosa che generalmente avveniva durante la fermentazione del mosto. Il problema era delicato, quintali di vino venivano buttati ogni anno senza che nessuno fosse in grado di scoprirne la causa. E questa volta non c’era l’esperienza dei contadini turchi o di chissà chi altri a consigliare il da farsi! Tutto ciò che si sapeva era che per trasformare il mosto in vino bisognava aggiungere nelle botti un particolare lievito. Eppure, senza apparente motivo, alcune botti davano il vino buono e altre dell’orribile aceto. Perché?
In Italia ogni anno vengono colpiti da ictus 196.000 persone (Dati ISTAT). Si tratta dell’interruzione dell’apporto di sangue ossigenato in un’area del cervello, che determina la morte delle cellule cerebrali. Risultato? Nella maggior parte dei casi il danno più comune è a carico del sistema motorio con perdita di controllo di un arto, perdita di coordinazione motoria o di precisione nei movimenti.
Dal 1983 ai nostri giorni la popolazione italiana che consuma vino è rimasta sempre al di sopra del 50%, si è invece ridotta la quota dei grandi consumatori (persone che bevono oltre mezzo litro al giorno). I due andamenti, letti in parallelo, indicano che i consumatori di vino in Italia sono da sempre un popolo e il vino un bene di tutti e per tutti, da consumare con maturità e attenzione alla qualità oltre ad essere considerato parte integrante della buona dieta italiana.
Certo il modo migliore per smaltire l’alcool prima di mettersi a guidare è non bere affatto! Ma molti sono i fai da te: bere grandi quantità di caffè , fidarsi del tempo trascorso dall'ultimo drink, assumere molta acqua, mangiare in abbondanza dopo i bicchieri di troppo, pensare che la donna è più a rischio.. Niente di tutto questo: intanto va sfatato il pregiudizio che genere, peso e altezza influiscano sui tempi sia di assimilazione del’alcool che di smaltimento dello stesso.