Il Chianti Classico sta avendo un ottimo riscontro sui mercati, gode di ottima salute, con un fatturato “di distretto” che supera i 700 milioni di euro, un valore di imbottigliamento pari a 400 milioni, ed ha appena lanciato sul mercato due ottime annate, la 2016 e la 2015 con la Riserva e la Gran Selezione: quest’ultime hanno impressionato la critica per ariosità degli aromi, complessità e progressione polposa in bocca.
Chianti Classico strizza l’occhio al futuro, che è composto, secondo Carlotta Gori, (direttore del Consorzio del Gallo Nero) da maggiore promozione, tutela e studio dei mercati, oltre che dall’introduzione delle “Menzione Geografiche Aggiuntive”. (dichiarazioni rilasciate a WineNews)
Non ci sono dubbi, il mercato premia il Chianti Classico: nell’arco di tutto il 2017 ha venduto oltre 37 milioni di bottiglie nel mondo, facendo registrare una crescita di oltre il 50% sul 2009. Il primo mercato in assoluto è rappresentato dagli USA, con una fetta cospicua del 33%, seguito poi dall’Italia che ne vende il 23%.
Per la Riserva segnaliamo, tra gli altri: Bugialla del Peggerino, Doccio a Matteo di Caparsa, Volpaia e Antinori.
Per la Gran Selezione 2015 segnaliamo, tra gli altri: Vigneto Bellavista di Castello di Ama, Solatìo del Castello d’Albola.
Claudio Chiricolo