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Rubrica di Emanuela Medi
 

Concours Mondiale de Bruxelles, per la prima volta in Cina

Secondo autorevoli previsioni, la Cina tra due decenni diventerà il primo produttore mondiale di vino

Di fatto è giunta al secondo posto per superficie vitata (oltre 840.00 ettari). D’altronde i tassi di crescita del colosso asiatico in tutti i campi – pur con molte contraddizioni – sembrano inarrestabili tanto che molte organizzazioni professionali e associazioni imprenditoriali aprono uffici e succursali per confrontarsi con un mercato dinamico e quanto mai ricco di nuove opportunità. Anche per questi motivi la Cina ospiterà la venticinquesima edizione del prestigioso “Concours Mondiale de Bruxelles” che si svolgerà nel distretto di Haidian (Pechino) dal 10 al 13 maggio 2018. I risultati verranno resi noti il 25 maggio.  Le iscrizioni sono aperte sino all’1 marzo. Penso sia utile al lettore conoscere – seppur a grandi linee – i meccanismi e le norme che regolano il concorso tutte improntate alla massima professionalità, rigore, trasparenza, sicurezza e ripetibilità nei risultati raggiunti.

Sono oltre 320 i giudici internazionali, in rappresentanza di 54 nazionalità che formano le commissioni giudicatrici .Ogni commissione è formata da cinque membri di paesi diversi. Tra gli assaggiatori enologi, sommelier, buyer, ricercatori, professori universitari, in sostanza i tecnici del mondo della vite e del vino.

Da molti filmati presenti su Internet, si deduce facilmente lo stile del concorso: location di alto profilo, servizio inappuntabile, valutazione rigorosamente anonima secondo le normative dell’O.I.V.

Viene semplicemente comunicato agli assaggiatori la tipologia di vino e il millesimo di appartenenza .Il giudizio viene dato in modo autonomo da ogni singolo assaggiatore, senza il minimo condizionamento di vari pannelli leader o altri assaggiatori.

Come ci ha dichiarato l’enol. Ico Turra – da molti anni giudice assaggiatore “- il concorso medesimo ha messo a punto un sistema per definire con precisione e coerenza la ripetibilità di giudizio dei propri degustatori, uno strumento sviluppato in collaborazione con l’Università  Belga di Louvain (specializzata in statistica) che opera con simulazioni matematiche che vengono effettuate sulle schede di degustazione di decine di migliaia di vini.”

Per esprimere il giudizio finale sui vini in esame, vengono scartati il 30 % dei punteggi più alti e più bassi. La media aritmetica degli altri dati esprime il giudizio in centesimi.

I riconoscimenti sono i seguenti: gran medaglia d’oro, medaglia d’oro, medaglia argento. In genere ad ogni concorso vengono esaminati da 8000 a 10000 vini di tutto il mondo e di tutte le tipologie. Occorre precisare che i vini presentati sono controllati a posteriori onde comparare i campioni in competizione con quelli immessi sul mercato.

Il riconoscimento nel concorso mondiale di Bruxelles è di alto prestigio, in quanto esprime un giudizio qualitativo correlato totalmente alle esigenze dell’appassionato consumatore di vino garantendo anche il migliore rapporto qualità/prezzo.

Non a caso è un ottimo biglietto da visita per contatti e referenze commerciali per i paesi del  Nord Europa  Stati Uniti d’America e dell’Oriente Asiatico. Non solo al concorso partecipano molte  cantine francesi e spagnole, in misura decisamente inferiore  quelle italiane di queste praticamente assenti le piemontesi con 65 campioni contro i 500 della Sicilia contro i 500 della Sicilia. Con un mercato del vino sempre più globale, quindi competitivo e difficile, un riconoscimento così importante diventa un formidabile strumento di promozione con ricadute dirette a scopo commerciale. Già in programma la prossima estate a Shanghai e Tokio, ove verranno presentate ai media e ai boyer cinesi, le cantine vincitrici delle medaglie.

 

Lorenzo Tablino, Enologo

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