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Rubrica di Emanuela Medi
 

Human Rice: Il viaggio del riso tra storia e scienza

Un progetto di FRAME Divagazioni Scientifiche & aurora Meccanica in occasione del Mantova Food&Science Festival – partner scientifico CREA-CI Sezione di Vercelli, Chiesa di Santa Maria della Vittoria, Mantova, 18-20 maggio 2018

Tutto è iniziato raccogliendo chicchi di riso selvatico. I nostri antenati cacciatori-raccoglitori apprezzavano il valore di questo cereale. Poi, i primi agricoltori hanno cominciato a coltivarlo e, da quel momento, è partito un lungo processo di trasformazione. Il riso ha cambiato aspetto, sapore e caratteristiche agronomiche. E, intanto, noi abbiamo modificato la nostra alimentazione e il nostro stile di vita, le tecniche di coltivazione e i paesaggi ambientali e culturali nei quali eravamo immersi.
Una vera e propria co-evoluzione che il progresso scientifico e tecnologico rende sempre più veloce e delicata. La relazione tra uomo e riso va avanti da millenni. E oggi è più intensa che mai.

La mostra “Human Rice” intende esplorare e mettere in evidenza il complesso e millenario rapporto tra la nostra specie e la pianta del riso. La coltivazione di questo cereale in Asia, così come quella del mais in Centro America e del grano in Medio Oriente, ha determinato il passaggio da una società umana di tipo nomade o semi-nomade a una società stanziale. Con l’uomo agricoltore-allevatore nascono le prime grandi civiltà e gli scambi, non sempre pacifici, tra queste hanno coinvolto anche le colture. È così che il riso, domesticato almeno 10.000 anni fa lungo le valli acquitrinose dello Yangtze in Cina, inizia a viaggiare raggiungendo l’India e poi, poco per volta, spostandosi verso occidente, anche l’Europa. In Italia le prime risaie “moderne” vengono realizzate a partire dalla seconda metà del XV secolo.

La cultura del riso prende così piede e trasforma progressivamente i territori, le abitudini alimentari e le società. Lungo questo articolato viaggio, il riso cambia aspetto e proprietà. Il suo patrimonio genetico si diversifica grazie alle mutazioni genetiche frutto del caso e alla sapienza degli agricoltori che approfittano di tali mutazioni. E, in seguito, si diversifica soprattutto grazie alle conoscenze scientifiche che man mano producono strumenti sempre più sofisticati e potenti per intervenire nel DNA degli organismi viventi. Con tutte le potenzialità e i limiti del caso.

Com’è fatto il riso di 10.000 anni fa? E quello che mangiamo oggi? Da dove è arrivato? Come viene lavorato prima di finire nei nostri piatti?

La mostra offre la possibilità di osservare (e toccare con mano) particolari piante di riso: dalle varietà selvatiche che l’uomo ha utilizzato all’inizio del processo di domesticazione, alle varietà tra le più rappresentative selezionate negli ultimi 100 anni. I visitatori percorreranno un viaggio attraverso i millenni lungo il quale conosceranno gli eventi storici e le scoperte scientifiche che hanno cambiato l’aspetto e il sapore del cereale più mangiato al mondo. Attraverso una serie di esperienze multimediali, sensoriali e immersive percepiranno anche emotivamente la continua e complessa interazione tra uomo e riso.

L’allestimento della mostra prevede una serie di exhibit interattivi e multimediali distribuiti in due sale principali. La prima è dedicata alla comunicazione dei contenuti, la seconda permette ai visitatori di vivere un’esperienza immersiva che permetterà di elaborare in prima persona e a livello emotivo le informazioni e le suggestioni ricevute. Elemento fondamentale e “vivo” della mostra è la presenza di una serie di piante di riso (23 varietà) fornite dai ricercatori dal CREA-CI Sezione di Vercelli.

Il percorso espositivo affronta il tema del riso attraverso diversi ambiti di interesse
– storico, scientifico, culturale, alimentare, etc. – consentendo al visitatore di acquisire le informazioni attraverso una serie di esperienze collegate tra loro.
La presenza di elementi fisici è coniugata a proiezioni digitali per rendere l’interazione intuitiva e originale in modo da offrire al visitatore non una semplice visita, ma una vera e propria esperienza museale.
Tutto il percorso è studiato per essere fruito da adulti e bambini, alternando momenti puramente ludici ad approfondimenti tematici di carattere più tecnico.

Il percorso esperienziale si sviluppa lungo 4 tematiche:
• il viaggio del riso
• il miglioramento genetico
• la morfologia delle terre del riso
• le tecniche di lavorazione

Il viaggio del riso
Da dove arriva il riso? Una lunga linea che unisce l’Asia alla pianura padana in un percorso che inizia nel neolitico sulle pendici dell’Himalaya, passa dal Giappone e oltrepassa tutta l’Asia per arrivare fino a noi. Il viaggio del riso attraversa continenti, popoli e epoche diverse. Questo è il primo punto di riflessione del percorso espositivo.
Il miglioramento genetico
Come e perché il riso è cambiato nel corso del tempo? Il miglioramento genetico del riso è un concetto che affonda le radici a oltre 10.000 anni fa, quando i primi coltivatori hanno messo in atto i primi rudimentali processi di selezione.
Poi, in epoca più recente, grazie alla scienza sono stati elaborati e introdotti dei nuovi processi:
• incrocio artificiale
• mutagenesi da radiazioni e/o chimica
• ingegneria genetica
• marked assisted selection
• editing genetico
Una prospettiva storica sull’evoluzione delle conoscenze scientifiche per poter immaginare con maggiore consapevolezza il futuro del miglioramento genetico in agricoltura.

Terre di riso
Come cambiano i territori con la coltivazione massiccia e intensiva del riso?
La coltivazione del riso ha significato anche una radicale trasformazione della morfologia e, di conseguenza, dell’identità di molti territori.
Una riflessione di questo tipo è necessaria per comprendere la complessità del “fenomeno riso” e le conseguenze sull’ambiente e la società.
Le tecniche di lavorazione
Dalla pianta alla tavola, qual è il percorso di lavorazione del riso?
Un viaggio all’interno dell’industria risiera per vedere da vicino tutti i passaggi che portano questo alimento sulle nostre tavole e per assumere una maggiore consapevolezza sui processi di lavorazione che subisce.

Il percorso si conclude con un’esperienza immersiva che coinvolge lo spettatore.
Attraverso un allestimento suggestivo, le piante di riso sono esposte insieme a un set di sistemi multimediali. L’ambiente interattivo unisce e mette in relazione componente vegetale (la pianta di riso), componente tecnologica e componente umana (lo spettatore).
L’obiettivo è far “sentire” quello che è successo in più di 10.000 anni di relazione con il riso. Un’interazione complessa e continua tra natura, tecnologie e azioni umane. Una co-evoluzione sempre più intima, come il titolo della mostra vuole suggerire.

 

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