Fa bene Francesco Intorcia della omonima azienda di Marsala produttori dal 1930, a rimescolare le carte per un vino che ha fatto un pezzo importante della storia vitivinicola siciliana e nazionale. “Il Marsala –dice il giovane produttore- non può rimanere ancorato solo a una consolidata tradizione di vino da dolce e da meditazione: la proposta è per un vino da tutto pasto”.
Una provocazione: perché no? Francesco lo ha fatto con una splendida cena presso il ristorante Siciliainbocca di Roma. Ma prima di parlare di abbinamenti sentiamo ancora i suoi perché: “ Il marsala- dice Francesco- può suscitare ancora molta curiosità soprattutto presso i giovani se viene proposto anche con il salato. Va bene come base per molti cocktail se servito ad una temperatura leggermente inferiore alla normale, può costituire un inedito aperitivo. Un superiore semi secco dove abbiamo un leggero residuo zuccherino si abbina perfettamente al fois gras o a un formaggio stagionato. Per la caponata? No problem, la presenza di aceto è stemperata da un buon marsala dolce. D’altronde questo non era il vino locale che bevevano quotidianamente i contadini assieme alla zuppa di pesce o con gli arrosti?”. Provocazione? Forse è la strada giusta per un produttore( 10 in tutto a Marsala, mentre negli anni 80 erano più di cento) che ha idee, temperamento e voglia di cambiare.
Non possiamo dargli torto: la storia del marsala risale al 1700 quando un mercante inglese Jhonn Woodheause rimase per lungo tempo a Marsala, causa una tempesta che gli distrusse la flotta. Giusto il tempo di apprezzarne il gusto che gli ricordava il Madeira e il Porto e di portarsene 50 barili in Inghilterra. Successo immediato, grande business, finché arrivò , Vincenzo Florio, imprenditore calabrese, che sbancò tutti divenendo l’imprenditore più famoso. E il marsala che deve la sua fortuna a uve quali il Grillo, l’Inzolia e il Caricante, non continua un percorso di gloria . Legacci burocratici e, assenza di normative che ancora oggi non lo tutelano come meriterebbe- lo salva la DOC- lo danneggiano nel nome e nel ricordo, relegandolo al vino con tante tipologie che pochi conoscono e sanno apprezzare.” In questa degustazione- dice Francesco- si parte con una linea del 2016- facilmente apprezzabile dai giovani, per finire con i vintage”.
Antipasti:
Tartare di pesce bianco con avocado e cipollotto
Cucchiaio di stracciatella di burrata con salmone affumicato e semi di papavero
Arincinetto al nero di seppia
Vino: Grillo perpetuo 2016 Heritage
Iniziamo da una nota storica” ad perpetuum”, pratica in auge sin dal 500 e ripresa anche nello champagne dove poi il vino viene spumantizzato. Si tratta di una sola botte in cui viene inserita l’ annata del un nuovo vino, una sorta di ossidazione
Il Marsala proposto ha un colore ambrato indice di un vino maturo con nota salmastra, di idrocarburo, pietra focaia, gomma pane, resina, zenzero candito, miele mandorla e residuo zuccherino. Buon abbinamento con la tartare di pesce , la seppia e il salmone affumicato di cui ne sottolinea le note salmastre.
Primo Piatto
Maccheroncelli con bocconcini di ricciola, bottarga e granella di pistacchi di Bronte Dop, tostati
Vino: Marsala Vergine Secco 1980- Grillo 100%- Heritage.
Non è il classico marsala da riserva, ma secco. Ottimo vino che porta splendidamente i suoi 34 anni di età. Sentori di nocciole, anacardi, tostato,idea di ceralacca, resina, spezie dolci, cannella, vaniglia, liquirizia dal finale dolciastro. L’abbinamento con i maccheroncelli di pesce è qui più che mai una provocazione , molto originale: un dolciastro che può non piacere con un pesce dal sapore deciso di bottarga anche se ingentilito dal pistacchio.
Secondo piatto
Involtini di tonno, ripieni di pane saporito in crosta di sesamo. Cotti sui carboni ardenti dell’Etna. Caponatina di Siciliainbocca al cacao amaro di Modica.
Vino: Marsala Superiore Ambra Semisecco Riserva 1994- Grillo 100%- Heritage
Marsala dalla nota meno ossidativa, con note di fiori, frutta rossa, prugne , molto ben bilanciato per la presenza di alcool che addolcisce le note terrose Un marsala che ricorda molto il Porto.
Abbinamento molto piacevole: Marsala e tonno non si soprappongono, dolcezza e piccantezza in equilibrio che da spazio alla parte aromatica del formaggio di esprimersi. L’aceto della caponatina viene stemperato dal Marsala che la rende morbida. Abbinamento che ricorda molto l’Oriente.
Dessert
Barattolino di mousse di cioccolato fondente di Modica al peperoncino e granella di pistacchio di Bronte Dop
Vini: Marsala Superiore Rubino Semisecco 2014- Nero d’Avola 100%-Heritage
Dolce con dolce e non poteva essere diversamente. Due vini con due stili diversi: frutta sotto spirito, balsamico, molto salmastro, il primo, raffinato, tanto tannino fiore secco, pietra lavica, torba, il secondo:entrambi da meditazione.
Il giudizio: una splendida provocazione
Emanuela Medi, giornalista, sommelier