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Rubrica di Emanuela Medi
 

La Fondazione La Raia tra arte, cultura e paesaggio

Non poteva esserci Fondazione che meglio fosse in grado di esprimere uno degli obiettivi centrali del Ministero dei Beni Culturali in occasione del “2018 Anno del Cibo Italiano” lo stretto legame tra arte e paesaggio

Si, perché la Fondazione creata dalla gallerista Irene Crocco e da Giorgio Rossi Cairo, fondatore del gruppo Value Partners e proprietario dell’azienda agricola biodinamica La Raia, ha come mission quella di  promuovere in Italia e all’estero il paesaggio in tutte le sue componenti, geografiche, sociali, produttive, estetiche, scientifiche e di ricerca.

Ci voleva questa attenzione di altissimo livello! Il paesaggio o meglio i paesaggi italiani, alcuni dichiarati patrimonio dell’umanità Unesco, bistrattati, rovinati dall’incuria dell’uomo e dalla indolenza delle autorità locali, pochissimi valorizzati, rappresentano invece un bene prezioso da mantenere ma soprattutto da far conoscere in particolare nello stretto rapporto tra uomo e natura, insomma quel filo rosso che lega l’uomo all’ambiente.

La Fondazione è diretta da Ilaria Bonacossa direttore di Artissima e si avvale di un Comitato scientifico composto da numerose personalità del mondo dell’arte e della cultura.

I progetti hanno appunto come tema il paesaggio e si sono sviluppati a partire dal 2013 in incontri-conferenze aperte al pubblico, opere d’arte, installazioni, workshop di successo come quello realizzato con il team di giovani paesaggisti francesi COLOCO, in collaborazione con Gilles Clément storico del paesaggio tra i più conosciuti e con l’attore e ballerino Leonardo Delogu. Tante le iniziative volte a conoscere il territorio di Gavi e quello dell’Azienda La Raia, in cui tutte le coltivazioni sono certificate Demeter.

Paesaggio quindi, inteso anche e soprattutto come ambiente, altro caposaldo della filosofia che anima la Fondazione ma soprattutto l’impostazione che la famiglia Rossi Cairo ha voluto dare, negli ultimi dieci anni, all’azienda agricola biodinamica La Raia.

Ambiente rispettato nei suoi cicli vitali secondo i principi del’agricoltura biodinamica e della pedagogia steineriana che si traduce nel recupero di antiche varietà di cereali, un’alta produzione vitivinicola e un sistema di coltivazioni sostenibile. Frutto visivo di questa concezione è la stessa ristrutturazione della cantina il cui muro perimetrale è stato realizzato con l’antica tecnica del pisé (terra cruda), un tempo molto diffusa nel Novese e che rappresenta oggi l’unica opera italiano dell’architetto austriaco Martin Rauch, maestro indiscusso dell’edilizia sostenibile.

Con la nuova stagione la Fondazione  il cui sito è www.fondazionelaraia.it,  ha pronto un calendario di progetti dedicati all’arte e alla cultura del territori. Onestamente non resta che conoscerla!

 

Emanuela Medi giornalista, sommelier

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