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Rubrica di Emanuela Medi

Ricerca: Consumo Moderato di alcool e salute: il documento di Consenso Italiano

Il dibattito sul rapporto tra consumo di alcool e salute ha potuto fare riferimento, negli ultimi decenni, a molti studi effettuati su ampi gruppi di popolazione.
Dalla revisione di questi studi è emerso un Documento di Consenso, firmato da più Società scientifiche e da diversi esperti che hanno sottoscritto le conclusioni a titolo personale. Il documento ha messo in luce come il consumo moderato di alcool abbia effetti positivi sullo stato di salute/benessere di un individuo.
Il documento è stato pubblicato nel 2013 sulla rivista Internazionale NUTRITION, METABOLISM AND CARDIOVASCULAR DISEAS. Il lavoro è stato coordinato da NFI (Nutrition Foundation of Italy)




Moderate alcohol use and health: A consensus document

Relatori e Società Scientifiche:

A. Poli (a), F. Marangoni (a), A. Avogaro (b), G. Barba (c),
S. Bellentani (d), M. Bucci (e), R. Cambieri (f), A.L. Catapano (g),
S. Costanzo (h), C. Cricelli (i), G. de Gaetano (j),
A. Di Castelnuovo (k), P. Faggiano (l), F. Fattirolli (m), L. Fontana (n), G. Forlani (o),
S. Frattini (p), R. Giacco (q), C. La Vecchia (r), L. Lazzaretto (s), L. Loffredo (t),
L. Lucchin (u), G. Marelli (v), W. Marrocco (s), S. Minisola (w), M. Musicco (x), S. Novo (y),
C. Nozzoli (z), C. Pelucchi (r), L. Perri (t), F. Pieralli (z), D. Rizzoni (aa), R. Sterzi (ab),
R. Vettor (ac), F. Violi (t), F. Visioli (ad)


(a) NFI (Nutrition Foundation of Italy), Viale Tunisia 38, 20124 Milan, Italy
(b) SIPREC (Italian Society for Cardiovascular Prevention) and University of Padova, Italy
(c) SIIA (Italian Society of Hypertension), Institute of Food Science e Italian National Research Council e CNR, Avellino, Italy
(d) Gastroenterology and Liver Center, Local Health Agency of Modena, “Ramazzini” Hospital, Carpi, Italy
(e) SISA (Italian Society for the Study of Atherosclerosis) and Clinical Research Center Ce.S.I. “Universita` G. d’Annunzio”
Foundation, University of Chieti, Italy
(f) SNAMID (National Society of Medical Education), Milan, Italy
(g) SITECS (Italian Society for Clinical and Experimental Therapy) and Department of Pharmacology and Biomolecular
Sciences, University of Milan, Italy
(h) Laboratory of Genetic and Environmental Epidemiology, Catholic University, Campobasso, Italy
(i) SIMG (Italian Society of General Medicine), Florence, Italy
(j) Research Laboratories, “John Paul II” Foundation for Research and Treatment, Catholic University, Campobasso, Italy
(k) Laboratory of Genetic and Environmental Epidemiology, “John Paul II” Foundation for Research and Treatment, Catholic
University, Campobasso, Italy
(l) ANMCO (Italian National Association of Hospital Cardiologists) and Chair of Cardiology, University of Brescia, Italy
(m) ANMCO (Italian National Association of Hospital Cardiologists), Careggi Hospital and University of Florence, Italy
(n) AMD (Italian Association of Diabetologists), Dietology, Diabetology and Metabolic Diseases Unit, Sandro Pertini Hospital,
Rome, Italy
(o) AMD (Italian Association of Diabetologists), Unit of Metabolic Diseases & Clinical Dietetics Alma Mater Studiorum,
University of Bologna, Italy
(p) ANMCO (Italian National Association of Hospital Cardiologist) and Cardiology Unit e Istituti Ospitalieri di Cremona, Italy
(q) SID (Italian Society of Diabetology) and Institute of Food Science e National Research Council-CNR, Avellino, Italy
(r) “Mario Negri” Pharmacological Research Institute and Department of Clinical Sciences and Community Health, University
of Milan, Italy
(s) FIMMG (Italian Federation of General Medicine Doctors) Rome, Italy
(t) SIMI (Italian Society of Internal Medicine) University of Rome “La Sapienza” Italy
(u) ADI (Italian Association of Dietetics) Bolzano Health District, Bolzano, Italy.
(v) AMD (Italian Association of Diabetologists) Desio and Vimercate Hospital, Italy.
(w) SIOMMMS (Italian Society of Osteoporosis Mineral Metabolism and Skeletal Deseas) University of Rome “Sapienza” Italy.
(x) CNR-ITB (Institute of Biomedical Technologies and National Research Council) Rome, Italy.
(y) SIC (Italian Society of Cardiology) University of Palermo, Italy.
(z) FADOI (Italian Federation of the Association of Internal Medicine Physicians) University Hospital Careggi, Florence, Italy.
(aa) SIIA (Italian Society of Hypertension) University of Brescia, Italy.
(ab) The Italian Stroke Forum, Azienda ospedaliera CA GRANDA, Milano, Italy.
(ac) SIO (Italian Society of Obesity) University of Padova,Italy.
(ad) Laboratory of Functional Food, (IMDEA), Madrid, Spain.



NFI
Nutrition Foundation Of Italy


I FATTI dal 2013 a OGGI
      Nel 2013 viene pubblicato, sulla rivista internazionale Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases (vedi), il Documento di Consenso italiano sugli effetti che il consumo moderato di alcol ha sulla salute. Il Documento è firmato da Società scientifiche nazionali e da più esperti che sottoscrivono le conclusioni a titolo personale.
      Il documento identifica con precisione che cosa si intende con “dosi moderate” di alcol: non più di 25 g/die per le donne (2 drink) e di 40 g/die per gli uomini (3 drink). 12/15 g di alcol sono contenuti in un bicchiere di vino, o in una lattina di birra, o in un bicchierino di superalcolico. Precisa anche che il consumo di tali dosi dev’essere frazionato nella settimana e non sommato in un’unica occasione.
      Il documento precisa che tutte le conclusioni sono valide soltanto per la popolazione adulta e anziana in buona salute e priva di particolari condizioni di rischio.
      Le conclusioni sono tratte da un’ampia revisione della letteratura nazionale e internazionale, basata sulla selezione degli studi con accertata solidità metodologica e statistica.
      Da questa revisione emerge chiaramente come il consumo moderato di alcol riduca il rischio di mortalità per tutte le cause. Esiste infatti una curva di correlazione, con andamento a “J”, che colloca i moderati bevitori in una fascia di rischio decisamente inferiore rispetto ai forti bevitori, ma anche agli astemi (vedi anche intervista ad Andrea Poli).
      Anche tra consumo di alcol e rischio cardiovascolare emerge una curva di correlazione a “J”: nei consumatori moderati il rischio cardiovascolare appare nettamente inferiore rispetto a quanto accade negli astemi e nei forti bevitori (vedi anche intervista a Ilio Faggiano).
      Il consumo moderato di alcol appare, a confronto con l’assenza di consumo, moderatamente protettivo nei confronti delle demenze e della demenza di Alzheimer (vedi anche intervista a Massimo Musicco). È nota invece la correlazione diretta tra forte consumo e atrofia e alterazioni della materia grigia e della materia bianca cerebrali.
      Versante oncologico: l’effetto complessivo dell’assunzione moderata di alcol a dosi moderate sulla mortalità per tumori è modesta. Nello specifico: assenza di correlazioni tra consumo moderato di alcol e rischio di tumore laringeo, colorettale e pancreatico. Correlazione negativa con il rischio di alcuni tumori, come il linfoma. Correlazione positiva tra consumo moderato e rischio di tumore del cavo orale, faringe e dell’esofago (tumore a cellule squamose). Aumento del rischio di tumore della mammella (vedi anche intervista a Carlo la Vecchia).
      Biennio 2013-2015: la ricerca nazionale e internazionale ha continuato ad approfondire il rapporto tra consumo moderato di alcol e salute. I dati emersi sostanzialmente confermano le conclusioni del Documento di Consenso del 2013:
a) vengono chiariti meglio i meccanismi attraverso cui l’alcol a dosi moderate esercita l’effetto cardioprotettivo, con incremento delle HDL e dell’adiponectina e complessivo effetto antinfiammatorio, con riduzione dell’infiammazione di basso grado, oggi individuata come una delle concause di patologie croniche e invalidanti.
b) In tutti i nuovi studi, l’effetto appare identico per tutti i tipi di bevande contenenti alcol (vino, birra, superalcolici).
c) L’analisi dei dati del Nurses’ Health Study e dell’Health Professionals Study conferma la correlazione a “J” tra consumo di alcol e salute cardio e cerebrovascolare. Inoltre, ne è emersa una riduzione della mortalità tra i soggetti con insufficienza cardiaca.
d) Si conferma che i moderati bevitori hanno anche uno stile di vita complessivamente più sano (studio Moli-sani), con un’alimentazione variata e ricca di frutta, verdura e cereali integrali. In questi soggetti l’alcol è consumato prevalentemente in contesti conviviali, come accompagnamento del cibo.
e) Il moderato consumo di alcol si conferma protettivo nei confronti dei diabete di tipo 2.
f) Si conferma la riduzione del rischio di mortalità per tutte le cause, fino al 20-25% per il consumo moderato.
g) Si conferma che l’eccessivo consumo di alcol aumenta il rischio di tumore in varie sedi. Per quanto riguarda il rischio di tumore epatico, gli ultimi dati non fanno emergere correlazioni con il consumo moderato.
h) Si conferma che l’eccessivo consumo di alcol è una delle cause più frequenti di ipertensione reversibile e fibrillazione atriale; incrementa il rischio di ictus, sia ischemico sia emorragico, ed è correlato a un terzo dei casi di cardiomiopatia dilatativa non-ischemica.
2014/2015 – I dati europei: nel 2014 il gruppo di Carlo La Vecchia pubblica un lavoro sul consumo di alcol in Europa. Per quanto riguarda l’Italia (e tutto il Sud Europa), emerge un calo dei consumi generalizzato e consistente.
2014/2015 – I dati italiani: l’analisi dei dati dello studio LIZ (LIquidi e Zuccheri), condotto in collaborazione tra Nutrition Foundation of Italy (NFI) e Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), coinvolgendo oltre 2000 assistiti sul territorio nazionale, conferma il calo dei consumi già rilevato in tutta l’area mediterranea e la marcata diminuzione in Italia, dove, in media le donne consumano 5 g di alcol al giorno e gli uomini circa 13 (cioè la metà di quanto viene definita internazionalmente assunzione moderata).

RISPONDE ANDREA POLI 
Presidente Nutrition Foundation of Italy

D. Qual è il messaggio principale di questo documento?
R. E’ importante chiarire come il consumo moderato di alcool è inquadrato internazionalmente come due drink/die per la donna e tre drink/die per l’uomo, da inserirsi in un ottica di stile di vita corretto.
Il suo messaggio è che il consumo di alcool è portatore di benefici soprattutto in ambito cardio-celebro-vascolare, metabolico, scheletrico e neurologico.
Questo non si rileva in assenza di consumo o di consumo superiore a quanto indicato.


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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.