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Rubrica di Emanuela Medi
 

Scoperto un vino risalente a 6000 anni fa!

Gli archeologi erano increduli, quando hanno ritrovato tracce di vino preistorico che risale a ben 6000 anni fa! La scoperta è avvenuta nella grotta sul Monte San Calogero, in Sicilia, ed è così importante che potrebbe stravolgere la storia dell’isola italiana e della sua antica cultura.

Il ritrovamento è avvenuto nella zona della Trinacria, abitata a partire dal 6000 avanti Cristo (Epoca del Rame), sebbene l’umidità del luogo si attesta spesso attorno al 100%, e le temperature si aggirano di solito sui 37° centigradi. È proprio in queste grotte che sono stati ritrovati contenitori preistorici, giare e brocche, contenenti tracce del liquido che sovverte, di fatto, la storia del vino.

Le analisi effettuate con i moderni mezzi tecnologici infatti, confermano che il vino più antico mai ritrovato fino ad oggi nell’intera area del mediterraneo è proprio quello Siciliano, rendendo nulla la convinzione che il vino fosse nato in Anatolia e nella regione transcaucasica.

Oltre a riscrivere la storia del vino, c’è da rivedere anche quella della vita dei Siciliani di 6000 anni fa. Fino ad oggi gli archeologi hanno ritenuto che i Siculi non avessero tecniche idonee alla coltivazione delle viti. Il ritrovamento del vino siciliano lascia pensare dunque che tutto il sistema del commercio di beni risalente all’età del rame fosse ben più avanzato di quanto si pensasse: il fatto che in Sicilia, povera di metalli, siano stati ritrovati molti oggetti di metallo già nell’epoca del 6000 a. C. lascia pensare che siano stati acquistati cedendo in cambio proprio del vino.

Claudio Chiricolo

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