a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
HomeArticoli taggati"Alto Adige"

Alto Adige Tag

Africano è il nome esatto per questo caldo che molti di noi ricorderanno come tra i più estenuanti e lo ricorderanno i viticoltori preoccupati, chi più chi meno, della possibile sofferenza delle viti. “Un mese delicato questo- dice Hans Terzer winemaker tra i più famosi e non solo in Italia, perché sono giorni di maturazione delle uve che si presentano sane e belle.Non siamo eccessivamente preoccupati dallo stress idrico perché abbiamo avuto piogge abbondanti quindi riserve di acqua piovana in quantità più che sufficiente. L’unica cosa che stiamo attuando è una leggera sfogliatura non troppo forte per permettere agli acini di maturare senza che si secchino e soprattutto per evitare possibili malattie fungine come la peronospora e lo oidio.Il vero problema sono le improvvise grandinate dovute alle forti escursioni termiche come in questi giorni che però dalle nostre parti non hanno toccato particolarmente l’Alto Adige come Appiano Monte mentre danni si hanno avuti in Oltradige -Bassa Atesina. Siamo leggermente in ritardo per la vendemmia rispetto lo scorso anno, prevediamo la raccolta a metà settembre per il Sauvignon e il Pinot Grigio cui segue il Pinot Nero. Ed è quanto mai indicato parlare di cambiamenti climatici visto che è uno degli effetti più

Press tour indimenticabile quello organizzato da Julia e Karoline Walch per conoscere le tenute e i vini di Elena Walch ritenuta, e non a torto, la “ Grand Dame” del panorama vinicolo altoatesino e italiano. Una gestione famigliare arrivata alla quinta generazione ora saldamente nelle mani delle due figlie che per professionalità, preparazione, innovazione e passione non sono seconde a nessuno e lo stanno dimostrando. Oserei dire a Elena, cara amica “Condivido la tua gioia e il tuo successo come imprenditrice, madre e nonna. Brava!”.

Sempre sulla breccia il winemaker più gettonato dell’Alto Adige che certo non si è smentito a Vinitaly e presenta le sue novità non dilungandosi tanto è pressato da buyer, giornalisti che affollano il suo stand. “Parlo - dice- dell’annata 2022 dei vini della linea classica. Presento qualche campione di botte del Sauvignon 2021 e 22 che andrà in bottiglia il mese prossimo e come novità Appius 2018 oltre al Sauvignon the Wine Collection e Pinot Nero twc come sempre firmate dalla Cantina San Michele Appiano –che avremo quest’ultimo sul mercato alla fine dell’anno”. Tra i vitigni a bacca rossa, il Pinot Nero è quello da lui più amato visto che rispecchia proprio la ricerca della perfezione nella personalissima sfida del winemaker con questa varietà. Il tutto parte dalla decisione di Hans Terzer di selezionare, dopo vent’anni di attesa, una micro-partita in due aree molto vocate, con l’intento di dimostrare che un grande Pinot Nero può essere prodotto anche in una zona abbastanza giovane e ancora non riconosciuta come meriterebbe. Da qui il debutto, riconfermato negli anni successivi il 2020 con due caratteristiche sempre rispettate e focalizzate sulla esaltazione del talento e della longevità dei monovitigni. Perfezione e

Sono ben 67 i vini che con la fine dell’anno sono stati citati con il massimo punteggio nelle più importanti guide enologiche internazionali - Decanter, Rober Parker – The Wine Advocate, Vinum, Falstaff, James Suckling e Gault&Millau. “Le guide internazionali ci fanno capire in maniera immediata se i vini dell’Alto Adige siano in grado di stare al passo con la concorrenza globale”, afferma Andreas Kofler, presidente del Consorzio Vini Alto Adige.“

Che il Pinot Nero abbia da sempre rappresentato una sfida per Elena Walch, lo dice lei stessa, ma proprio con il passare del tempo alla sfida è subentrata una passione speciale per questo vitigno scontroso, difficile, ma speciale perché regala un vino elegante, raffinato, dalle molte sfumature, che non ha bisogno di facili cameratismi perché può benissimo gustarsi anzi degustarsi da solo.

880 anni di storia , un traguardo importante per l’Abbazia di Novacella  fondata nel  1142, che per celebrare  i luoghi sacri  e una delle cantine più conosciute al mondo, ha avviato un  fitto calendario di eventi e mostre. E non poteva  mancare una etichetta celebrativa “Cor unum et anima viva” un Sylvaner vino di punta dell’Abazia in vendita esclusivamente all’interno del negozio dell’Abbazia.  In particolare fino al 3 settembre è possibile visitare la mostra che celebra il fondatore di Novacella Chrysostomus Giner e fino al 17 settembre  lo spazio dedicato  ai giochi e passatempi del monastero. Ma arriviamo alla nostra visita: ”emozione“ esattamente quello che ho provato ammirando le vigne, i filari perfettamente curati, ordinati, attaccati a muretti a secco su pendenze che vanno oltre i 60°  ad un’altitudine che varia tra i 600 e 900 metri e ancora  emozione nel vedere i grappoli sani quasi incuranti di un sole a dir poco cocente di una estate torrida che non ha risparmiato questa incredibile conca di Bressanone. 26 ettari vitati tutti appartenenti alla Abbazia di Novacella e ulteriori 60 ettari disponibili grazie a una cooperativa che lavora per la cantina altoatesina tra le più famose d’Italia con una storia vitivinicola che inizia

E’ la cooperativa vinicola più giovane dell’Alto Adige, la più estrema visto che i suoi vigneti sono collocati ad un'altitudine tra i 500-1000 sml  tanto alti ,da meritare e giustamente l’appellativo di viticoltura eroica.  Fondata nel 1961 da 24 famiglie oggi i soci sono 135 che coltivano 150 ettari di vigneti in 11 Comuni, da Bolzano fino a Sud di Bressanone (Varna, Bressanone, Funes/Tiso, Velturno, Chiusa, Laion, Castelrotto, Villandro, Barbiano, Fié e Renon).  Nel 2019  sono state prodotte 950mila bottiglie che rappresentano 14 varietà (10 bianche, 4 rosse), per un totale di 28 etichette la cui punta di diamante è rappresentata dalla selezione Aristos e dalle edizioni limitate Sabiona di Kerner e Sylvaner. Il 98% della produzione di Cantina Valle Isarco è dedicata ai vini bianchi, con il Kerner in salda posizione affiancato da Sylvaner, Grüner Veltliner, Gewürztraminer e Müller Thurgau .Il fatturato è di 6 milioni di euro, conquistato nel canale Ho.re.ca per l’85% in Italia (di cui la metà in Alto Adige) e per il 15% all’estero. Fin qui la breve ed esplicativa scheda: ma come sono andate le cose in questo tormentato e da dimenticare 2020. L’intervista è con Armin Gratl, direttore generale dal 2013,  della Cantina valle