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Rubrica di Emanuela Medi
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Wine Advocate, la “Bibbia mondiale del vino”, ha premiato la prestigiosa Cantina di Luogosanto, assegnando giudizi molto lusinghieri, nel suo sito web, a quattro vini Siddùra Il vino che ha ottenuto il giudizio più alto, 90 punti, è stato l’ultimo nato della cantina Gallurese: il Passito Nuali, Moscato di Sardegna, con 90 punti, seguito dal Cagnulari Bacco, 87 punti, il Vermentino di Gallura superiore Maia, 88 punti, ed il Sangiovese Cabernet Sauvignon Tiros, 88 punti. Il 2018 è iniziato nel migliore dei modi per la cantina di Luogosanto. Al Mediterranian International Wine and Spirit Challenge, il passito Siddura Nuali è stato insignito del riconoscimento best of Italy conquistando al contempo la doppia medaglia d’oro. Passito Nuali 2016 Moscato di Sardegna Doc Passito, da fine pasto, per dessert o formaggi di media stagionatura, vellutato e avvolgente. Cagnulari Bacco 2015 Fragrante e delicato, vinificato in acciaio dai profumi eleganti e floreali, che evocano rose, ciliegie e sottobosco. Di piacevole freschezza e dal sorso molto morbido. Vermentino di Gallura Superiore Maia 2015 Persistente, morbido per il passaggio in barrique, ma emerge una nota agrumata e l’acidità. Sangiovese Cabernet Sauvignon Tiros 2012 Un vino che, sebbene internazionale, è capace di far conoscere e apprezzare il terroir della Vallata di Siddùra, con il suo microclima

“Qualità è emozione, eccellenza è l’impressione di immergermi in qualcosa che mi deve coinvolgere, sia esso vino o dolce”. Spiega così Helmut Kocher, instancabile WineHunter, i caratteri del suo Winefestival, giunto quest’anno alla 26^ edizione. Oltre 4000 etichette di selezionate aziende produttrici, non meno di 450 case vitivinicole tra le migliori in Italia e nel mondo, 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di spicco. La grande Kermesse inizia il 10, ma è preceduta il 9 dal convegno “Naurae&Purae” ai Giardini Trautmansdorff cui intervengono esperti del mondo del vino per rispondere alla domanda "Quo vadis? Food&Wine, the future is natural? Ovvero i vini del futuro risponderanno alla domanda della sostenibilità purezza e naturalezza. E’ ormai indiscussa la forte ascesa del mondo del bio certificato che secondo alcune statistiche di AssoBio, basate sui dati Nielsen circa l’andamento delle vendite biologiche, hanno dimostrato un +19% rispetto al 2016 e la crescita di realtà produttive un tempo di nicchia che producono con metodologia biodinamica”. "Con Bio&Dynamica - dice Helmut Kocher patron del Festival - ho voluto dare risalto a questo settore che sta in parte interpretando il futuro dell’enologia, attento a un concetto di garanzia che deve dare un azienda il cui prodotto finale viene acquistato dal consumatore.