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Rubrica di Emanuela Medi
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Torna la grande festa di Slow Food dedicata ai formaggi e alla biodiversità Cheese, il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo, torna a Bra dal 15 al 18 settembre 2023. Organizzata da Slow Food e Città di Bra - da sempre la casa della Chiocciola - con il supporto della Regione Piemonte, l’edizione numero quattordici riunisce un popolo di pastori, casari, affinatori e appassionati intorno al claim Il sapore dei prati, per sottolineare come dal latte di animali alimentati al pascolo derivino i formaggi migliori, rispettosi dei territori, del benessere animale e della nostra salute.

Il latte non è tutto uguale ed è per questa ragione che è bene declinarlo al plurale: parlare cioè di latti. In Italia, in commercio, ci sono quelli di vacca, di capra, di pecora, di bufala e di asina. Tanti latti, dunque, e quindi tanti formaggi differenti. A Cheese 2021 li raccontiamo, grazie al lavoro e alla passione di pastori, casari e affinatori che ogni giorno tramandano storia, competenze e sapori. Nell’attesa che il più grande evento internazionale dedicato ai formaggi a latte crudo e alle forme del latte cominci (è in programma a Bra, in provincia di Cuneo, dal 17 al 20 settembre 2021) vi proponiamo allora un viaggio tra alcuni formaggi che rappresentano una tradizione, identificano una comunità e un luogo, i suoi pascoli e la sua storia, e che devono molto a razze locali, in alcuni casi ingiustamente considerate minori.  I formaggi di pecora: dalla Sardegna alle Langhe Cominciamo dal fiore sardo dei pastori, Presidio Slow Food: si tratta di  un formaggio a latte crudo e intero munto da pecore di razza sarda, una razza autoctona antichissima nota per la qualità del proprio latte. Il latte di una sola mungitura, senza alcun trattamento, viene posto in caldaia e coagulato

A Bra dal 20 al 23 di settembre , la manifestazione internazionale più importante organizzata da Slow Food:protagonisti  i formaggi, ma con una marcia in più :si immagina  il futuro del cibo , della biodiversità, dell’ambiente, dell’uomo. C’è da perdere la testa tra i tanti eventi, appuntamenti culturali, showcooking, dove si parla e soprattutto si porta a conoscenza del pubblico i tanti perché e aspetti del formaggio: tatto, gusto, e olfatto , stagionatura e ora anche  e soprattutto il naturale. Come osserva Massimo Montanari, il più grande storico del cibo italiano, bisogna riconsegnare ogni prodotto alla propria storia e al proprio territorio :   al naturale cui Slow Food ha sempre dedicato grande attenzione. Quindi vini senza lieviti selezionati, pani a lievitazione naturale, ma anche formaggi senza fermenti selezionati, salumi privi di nitriti e nitrati preservando di ognuno la biodiversità invisibile fatta di batteri, enzimi, lieviti verso cui produttori sensibili mostrano interesse aprendo la strada a consumi equilibrati sani e sostenibili.  Tante le virtù dei formaggi a partire da quelli da erba: una risposta all’abbandono degli alpeggi di montagna con ricaduta sull’ambiente e sulla ricchezza dei pascoli. Ancora formaggi a latte crudo, formaggi che provengono da tutto il mondo e un 

Interessanti le anticipazioni alla   XII edizione della manifestazione Cheese 2019, organizzata da Slow Food - il cui programma è stato presentato recentemente ed è disponibile sul sito dell'evento, Naturale è possibile,  il tema, che vuole ripercorrere  il  percorso che, partendo dalla battaglia a favore del latte crudo, approda ai formaggi naturali. «Ovvero quelli a latte crudo prodotti – dice Silvia de Paulis di Slow Food-senza fermenti selezionati o con fermenti autoprodotti, che esaltano la biodiversità che rende unica ogni forma”.

Dal 15 al 18 settembre, a Bra (CN), si terrà “Cheese”, manifestazione dedicata ai grandi formaggi del mondo. L’evento è patrocinato da Slow Food Italia e vedrà la partecipazione di “Triple A”, movimento che riunisce alcuni dei più importanti viticoltori biodinamici italiani. In occasione della manifestazione, Slow Food ha pubblicato un articolo sugli otto formaggi più “inusuali” che si potranno assaggiare. Noi di VinoSano abbiamo provato ad accostarli ad alcuni vini “Triple A”. Saudade de Cuco, Vastedda del Belice Cominciamo con due formaggi freschi e molli, per i quali occorre un vino fresco, snello ma di buona alcolicità, come il Bourgogne Chardonnay di Pierre Morey, classico nel suo connubio di morbidezza e dinamismo, o come il vivace Trebbiolo di La Stoppa, blend di Barbera e Bonarda proposto sia in versione “ferma” che “frizzante”. Marenica Questo formaggio slovacco è sempre fresco, ma più complesso e saporito, specie se proposto nella versione affumicata. Quelli di Slow Food proveranno ad abbinarlo con le birre slovacche in un apposito seminario. Noi invece, proponiamo l’abbinamento con un vino della Loira: il Vouvray “Clos du Bourg” Sec del celebre Domaine Huet, che, data la sua morbidezza e le sue caratteristiche note fumè, ci sembra l’abbinamento ideale. Cheddar Per trovare l’abbinamento perfetto con questo