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Rubrica di Emanuela Medi
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Donnafugata nasce in Sicilia dalla famiglia Rallo, produttori di vino dal 1851, nelle cantine storiche di Marsala, e proprio qui ha inizio la nostra visita. Il nome Donnafugata significa “donna in fuga” e fa riferimento   al Gattopardo di Tomasi da Lampedusa. Viene usato per la prima volta nel 1983, da Giacomo Rallo (quarta generazione), insieme alla moglie Gabriella. Il romanzo racconta la storia di una regina che si rifugiò in Sicilia, dove oggi si trovano i vigneti aziendali, non altrimenti Gabriella Rallo, abbandonò il lavoro di insegnante per occuparsi della terra. Il primo nucleo di vigneti nacque a Contessa Entellina, tra i quali il cru Vigna di Gabri, proprio dedicato a lei, una delle prime donne in Sicilia a produrre vino. La vicenda ha ispirato il logo aziendale che propone l’immagine della testa di donna dai capelli al vento su ogni bottiglia. Nel 1994 inoltre le illustrazioni di Stefano Vitale incontrano il gusto di Gabriella: nasce così “La Fuga” la prima etichetta d’autore che rivoluzionerà l’immagine delle bottiglie di Donnafugata. Le cantine conservano l’impianto tipico del “baglio” mediterraneo, con l’ampia corte interna, punteggiata di agrumi, ulivi e capriate in legno. A seconda delle finalità produttive si utilizzano vasche in acciaio per gli affinamenti brevi ed il

Vendemmia alle battute finali Ultimi grappoli di uva rossa, Croatina Barbera e Uva Rara vendemmiata in questi giorni sulle colline di San Colombano. Calo medio fra il 10-15% soprattutto per lo Chardonnay - spiega la Coldiretti di Milano, Lodi, e Monza Brianza - con tagli del 30% anche nella Franciacorta bresciana e dell’Oltrepo’pavese. Uva di grande qualità - dice Diego Bassi presidente del Consorzio Vini Doc San Colombano - con livelli mai visti. Il San Colombano è uno dei vini di eccellenza che contribuisce all’export italiano il cui valore ha raggiunto i 5 miliardi di export. Vino, Antonelli: “A Montefalco calo del 40%” Vendemmia non facile nella zona di Montefalco con un calo della produzione di almeno il 40%. Lo afferma Filippo Antonelli, titolare della storica azienda Antonelli San Marco di Montefalco (Perugia) che produce 50 mil bottiglie di Montefalco Sagrantino DOCG. "Ci aspettiamo - ammette - una qualità media dai primi assaggi in bicchiere, anche se siamo all’inizio della vendemmia. In realtà lo stress idrico di questa estate non è stata positiva perché ha bruciato troppo l’acidità. Stiamo valutando - dice ancora Antonelli - di chiedere lo stato di calamità”. Donnafugata presenta: Floramundi Cerasuolo di Vittoria Una ulteriore eccellenza del vino siciliano è stata