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Rubrica di Emanuela Medi
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Succede proprio nella terra dei formaggi, in Francia.. al Salon du Fromage et des Laitiers di Parigi al Concorso Coups dove  il Blu61®, punta di diamante dei prodotti de La Casearia Carpenedo si aggiudica la vittoria a rientrando tra i 12 migliori formaggi su 117 partecipanti . La giuria era formata da un panel di esperti professionisti provenienti dal tutto il mondo fra cui Virginie Dubois-Thorne, Campione del Mondo 2021 come migliore maître fromager. Il Blu61® nato per celebrare l’unione tra il fondatore dell’azienda, Antonio Carpenedo e sua moglie Giuseppina, sposi nel 1961,     è un erborinato di latte vaccino pastorizzato, affinato in vino Raboso passito veneto IGT con un top di mirtilli rossi in crosta. ,Ha una pasta cremosa con venature diffuse di colore verde-blu dovute all'erborinatura, di gusto intenso ma equilibrato e mai pungente nel sapore di frutti rossi e nella struttura dal sentore tipicamente dolce del Raboso passito. Si abbina bene con vini passiti rossi.  La Casearia Carpenedo  La Casearia Carpenedo, riconosciuta come primo laboratorio di affinamento di formaggi in Italia, nasce dalla grande visione creativa del suo fondatore Antonio Carpenedo, fin da bambino animato da una fortissima passione sviluppa  una vera e propria arte frutto di una estrema sensibilità  La

E se la Francia patria dei formaggi si inchina davanti  ai caci italiani,+10% pari a 136 milioni di euro nel primo trimestre 2021, a ruota segue l’export europeo le cui vendite a marzo 2021 sono state  per un totale di 756 milioni  di euro, vale a dire +1,1%.  Un trend  come osserva il coordinatore lattiero-caseario di Alleanza Cooperative, Giovanni Guarnieri ,in positivo perché legato alla riapertura dei ristoranti in molti paesi. Bene sia i formaggi freschi( gorgonzola, mozzarella e mascarpone) che gli stagionati( pecorino, grana e parmigiano) Cambio al vertice della Associazione dei formaggi dop e igp con Antonio Auricchio che avverte “Siamo leader a livello mondiale, ma le sfide  sono molte perché siamo di fronte a una trasformazione epocale del settore alimentare europeo e del sistema delle indicazioni geografiche”

A Bra dal 20 al 23 di settembre , la manifestazione internazionale più importante organizzata da Slow Food:protagonisti  i formaggi, ma con una marcia in più :si immagina  il futuro del cibo , della biodiversità, dell’ambiente, dell’uomo. C’è da perdere la testa tra i tanti eventi, appuntamenti culturali, showcooking, dove si parla e soprattutto si porta a conoscenza del pubblico i tanti perché e aspetti del formaggio: tatto, gusto, e olfatto , stagionatura e ora anche  e soprattutto il naturale. Come osserva Massimo Montanari, il più grande storico del cibo italiano, bisogna riconsegnare ogni prodotto alla propria storia e al proprio territorio :   al naturale cui Slow Food ha sempre dedicato grande attenzione. Quindi vini senza lieviti selezionati, pani a lievitazione naturale, ma anche formaggi senza fermenti selezionati, salumi privi di nitriti e nitrati preservando di ognuno la biodiversità invisibile fatta di batteri, enzimi, lieviti verso cui produttori sensibili mostrano interesse aprendo la strada a consumi equilibrati sani e sostenibili.  Tante le virtù dei formaggi a partire da quelli da erba: una risposta all’abbandono degli alpeggi di montagna con ricaduta sull’ambiente e sulla ricchezza dei pascoli. Ancora formaggi a latte crudo, formaggi che provengono da tutto il mondo e un 

Buone notizie per il comparto agroalimentare con un aumento di vendite del 2,5%, benissimo per i formaggi il cui avanzo della bilancia commerciale ammonta a 900 milioni di euro. Crescono tutte le tipologie, sia di formaggi molli (+1,2%) sia quelli duri (+1,7%) sia quelli freschi (+1,8%). Seppure il formaggio più venduto rimane la mozzarella, al quarto posto troviamo stabili i formaggi stagionati da tavola , tra cui quelli certificati come il Pecorino Toscano DOP e quelli da grattugia come Grana Padano e Parmigiano Reggiano. A livello di export trainano il mercato italiano i prodotti Dop e Igp, una cinquantina su un totale di circa 400 varietà: dal Provolone, al Pecorino al Gorgonzola passando per il formaggio di Fossa di Sogliano e il Montasio. A proposito di quest’ultimo merita ricordare che tra gennaio e agosto di quest’anno sono state prodotte 568.350 forme di formaggio registrando un incremento del 7,41 per cento rispetto lo stesso periodo dell’anno precedente  da tavola.” Merito - dice Marina Cavedon responsabile della comunicazione del Consorzio di tutela del Montasio Dop - delle numerose attività messe in campo” Comprare un prodotto Dop e Igp significa scegliere  prodotti che hanno un’origine strettamente territoriale e un sistema di produzione regolato da un

D315, C459, H610, sono alcuni dei codici segreti, assegnati agli oltre 100 formaggi partecipanti la prima edizione "Festival del formaggio" dal nome "Formaggi Cuneesi” 2017. Il concorso caseario gestito dall’Onaf sui formaggi della Granda. In giuria i Maestri Assaggiatori di tutta Italia, con esclusione dei cuneesi per fugare ogni ombra di conflitto d’interesse.

Dal 15 al 18 settembre, a Bra (CN), si terrà “Cheese”, manifestazione dedicata ai grandi formaggi del mondo. L’evento è patrocinato da Slow Food Italia e vedrà la partecipazione di “Triple A”, movimento che riunisce alcuni dei più importanti viticoltori biodinamici italiani. In occasione della manifestazione, Slow Food ha pubblicato un articolo sugli otto formaggi più “inusuali” che si potranno assaggiare. Noi di VinoSano abbiamo provato ad accostarli ad alcuni vini “Triple A”. Saudade de Cuco, Vastedda del Belice Cominciamo con due formaggi freschi e molli, per i quali occorre un vino fresco, snello ma di buona alcolicità, come il Bourgogne Chardonnay di Pierre Morey, classico nel suo connubio di morbidezza e dinamismo, o come il vivace Trebbiolo di La Stoppa, blend di Barbera e Bonarda proposto sia in versione “ferma” che “frizzante”. Marenica Questo formaggio slovacco è sempre fresco, ma più complesso e saporito, specie se proposto nella versione affumicata. Quelli di Slow Food proveranno ad abbinarlo con le birre slovacche in un apposito seminario. Noi invece, proponiamo l’abbinamento con un vino della Loira: il Vouvray “Clos du Bourg” Sec del celebre Domaine Huet, che, data la sua morbidezza e le sue caratteristiche note fumè, ci sembra l’abbinamento ideale. Cheddar Per trovare l’abbinamento perfetto con questo