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Rubrica di Emanuela Medi
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“Lo stile Vallepicciola si caratterizza per  capacità di trasferire nel  prodotto il vitigno o i vitigni che insistono sul suo territorio  che sia il Pinot Nero o il Sangiovese”.  Luca Gardini Dice Luca Gardini il sommelier che, secondo la nota rivista Forbes ,ha rivoluzionato il mondo enoico in Italia  e all’estero-“Quindi vini dalla grande riconoscibilità, struttura,  tensione, in equilibrio con la parte acida, esaltazione del territorio, longevità, bevibilità. Non sono vini” buoni da bere”,  espressione che per me significa  azzerare  un prodotto, loro sono un must di eleganza, corpo,  longevità con quel tocco di balsamico che li rende particolari- ripeto- lo sono ,lo sanno  e per questi aspetti vanno diciamolo” bevuti” meglio se gestiti con piatti alla loro altezza.” Luca Gardini ha presentato a Roma  la prima  grande novità del 2022 dell’azienda toscana  Vallepicciola, Migliorè, Rosso Toscana IGT 2018, taglio bordolese ( Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc in parti eguali), di altissima qualità in edizione limitata., ma è stata anche l’occasione per degustare assieme a un folto gruppo di giornalisti, sommelier  presso il ristorante Pipero (una stella Michelin) i già noti e premiati Pinot Nero e il  Chianti Classico  di  cui Luca Gardini  ne ammira la pulizia, la tensione, la salinità in

Nella Toscana delle denominazioni storiche, le Tenute Folonari con i suoi territori vocati e le tecniche enologiche approfondite, permette la valorizzazione del Sangiovese, vitigno principe della regione, senza utilizzare in blend altre uve. La Ambrogio e Giovanni Folonari è tra le più antiche aziende d’Italia ed opera nel settore dal XVIII secolo; attualmente è guidata da Giovanni Folonari, figlio di Ambrogio che ci racconta qualche dettaglio sulla vendemmia passata: “La primavera sufficientemente piovosa ha garantito buone risorse idriche ed il calore estivo non ha mai raggiunto punte eccessive. Dunque l’esposizione solare e le riserve d’acqua hanno conferito la giusta energia al vitigno, favorendo la maturazione dell’uva in tempi corretti” ci viene riferito. “Assiduo anche quest’anno il lavoro degli enologi Roberto Potentini e Raffaele Orlandini, che hanno analizzato dal mese di luglio, la tenuta oltre 100 acini di oltre 20 ceppi diversi, per identificare in base alle curve di maturazione i tempi ideali per il raccolto”. Seppur così diffuso, il Sangiovese infatti rappresenta il 65% della piattaforma ampelografica toscana e il 10,7% di quella nazionale, la maturazione del grappolo deve essere lenta in modo che i tannini evolvano gradualmente, altrimenti si rischia un vino “scorbutico” o estremamente “marmellatoso”; inoltre si presta all’affinamento

Il 17° Trofeo Consorzio Vini di Romagna - Master del Sangiovese 2020, andato in scena il 23 Febbraio scorso a Casa Spadoni di Faenza nell’ambito di “Vini ad Arte”, ha visto trionfare il fiorentino Davide D’Alterio. Il sommelier toscano si è imposto nel corso di un’esuberante prova finale precedendo la parmense Maura Gigatti e, parimerito al terzo posto, due romagnoli: il faentino Riccardo Ravaioli e il ravennate Marco Saiani. I quattro Sommelier A.I.S. finalisti di questo 2020 erano emersi – da un pool di 12 partecipanti provenienti da Toscana ed Emilia-Romagna, le due regioni più significative per il Sangiovese - dalle prove scritte svolte in mattinata. Nel corso del pomeriggio è andata in scena la prova finale, che ha visto come di consueto la presenza di un nutrito pubblico rimasto favorevolmente impressionato e affascinato dalla preparazione e dalla maestria nei gesti dei finalisti.  Dalla prova finale è dunque emersa tutta la bravura e la professionalità di Davide D’Alterio, classe 1988. Sommelier dal 2010, attualmente lavora alla nota Enoteca Pinchiorri di Firenze (tre stelle Michelin). Non è un frequentatore abituale dei Concorsi, ma il suo amore e la sua passione per il Sangiovese, in tutte le sue sfumature, l’hanno portato a conquistare questo

Un terroir unico quello di Modigliana dove argille e formazione marnoso-arenacea sono divise da una linea netta  che separa i due mondi dell’Appennino tosco romagnolo: ” Ma è indispensabile, scrive Giorgio Melandri (grande cultore dei vini di Modigliana) che ai fini dello sviluppo del suolo non ascriviamo la componente biologica, quale la vegetazione e il bosco”.” "Un vero alleato delle vigne scrive Alessandro Liverani - il  bosco diventa    barriera fisica e biologica contro gli inquinanti,  difesa del microclima   e dei parassiti, regolatore dell’umidità e della temperatura : un moderno bodygard  a protezione del vigneto .  11 produttori , la piccola comunità della Stella dell’Appennino, che hanno  presentato  i loro vini in un recente evento realizzato da Giorgio Melandri  dei quali  continuiamo a descrivere le caratteristiche gusto-olfattive. VILLA PAPIANO:  La storia di questa azienda è una storia di confine in bilico tra Romagna e Toscana, i cui vigneti ad arberello  sono stati tutti mantenuti e restaurati. Agricoltura biologia  sostenibile  su terreni poveri  marnosi e di arenarie che  danno vita a a Sangiovesi e Trebbiani  di grande biodiversità DEGUSTAZIONE“ Strada Corniolo” Trebbiano 2018 : un Trebbiano definito di “trasparenza” per la sua impeccabile aderenza al territorio che lo diversifica dai più noti Trebbiani. Floreale

Parte Prima - Non me lo aspettavo questo sangiovese così inedito e affascinante: vini territoriali  li definisce Giorgio Melandri “narratore del vino” e anima del  progetto” Stella dell’Appennino” : una  comunità di 11 produttori i cui vini sono espressione di questa parte inedita dell’Appennino Romagnolo che fa capo a, Modigliana punto di incontri di tre vallate  Ibòla, Acerreta e Tramazzo ognuna diversissima per terroir, altitudine, paesaggio e  microclima. Una produzione di 10mila bottiglie di grande qualità  e unica nel saper esprimere i caratteri delle tre vallate: vini agrumati e speziati della valle di Ibòla, vini balsamici dall’inconfondibile sentore di alloro della valle di Tramazzo, vini fruttati( melagrana) e terrosi della Acerreta , tutti legati da una nota comune di freschezza con un grado alcolico moderato e tannini certamente di carattere ma mai troppo abbondanti. Insomma una bocca in cui giocano nel finale, tannino , acidità e nota salmastra la vera inconfondibile caratteristica di Modigliana  . DEGUSTAZIONE     11 produttori: di ognuno di loro diamo un piccolo profilo tratto dal libro   “ Stella dell’Appennino” scritto da Giorgio Melandri cui segue una breve degustazione del vino di punta della loro  produzione. AGRINTESA: cooperativa con sede a Faenza che unisce 135 soci nel territorio dei comuni di

Modigliana, dal 7-8-9 settembre  è protagonista della terza edizione di un evento che ha molto da dire e da farsi.. degustare: protagonisti    i vini Modigliana 2018 e  Modigliana Riserva 2016( e altri vini)  presentati da  11 produttori  aderenti al gruppo Stella dell’Appennino: “un progetto che ben rappresenta- come scrive Giorgio Melandri giornalista e anima di Modigliana-“ questo angolo di Romagna in cui  la definizione di terroir si realizza nella sua complesssità di territorio, uomo e ambiente” Un angolo di Romagna, considerato come dice Jancis Robinson, la più importante giornalista del vino del mondo- uno dei territori emergenti del vino italiano- tanto da conquistare recentemente  la Menzione  Geografica aggiuntiva Qui il Sangiovese che ben esprime le caratteristiche dei suoli  che li rappresenta, regala sensazioni gusto-olfattive  con il frutto maturo e i tannini corposi delle argille  sia con la sapidità, la raffinatezza e l’eleganza delle marne. Suoli poveri ignari di essere protagonisti di vini incredibili e che oggi trovano la giusta visibilità in eventi come Modigliana 2019 . Aspetto “ Stella dell’Appennino” , Sangiovesi inediti, incontri con produttori dal temperamento generoso, cena  firmata dal grande cuoco italiano  Cristiano Tomei, visite guidate del territorio ..  la degustazione dei vini di montagna guidata da Walter Speller..