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Rubrica di Emanuela Medi
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L’Azienda Monviert, in dialetto “monte aperto” per l’ampia visuale che regala la posizione sui Colli Orientali, si trova a Cividale nel Friuli a pochi km da Udine. Istituita da Franco Zorzettig nel 1950 con il nome di Ronchi San Giuseppe (perché prossima alla chiesetta di San Giuseppe, un tempo punto di ristoro per i pellegrini dell’area), si estende per 87 ettari a ridosso del confine italiano con la Slovenia; qui il microclima è unico, protetto dai venti freddi grazie alle Alpi Giulie e arricchito dalla brezza marina del Mare Adriatico. La maturazione dell’uva avviene in maniera lenta e graduale. In azienda convivono tre generazioni e il motto, come riportano le etichette dei vini è ““natura docet traditio custodit”. L’innovazione infatti si fa strada nel rispetto della tradizione: l’azienda attualmente aderisce al sistema di certificazione di lotta integrata volontaria e nel 2013 ha attuato un impianto di biomassa per trasformare i tralci secchi in risorsa (soddisfacendo il fabbisogno di acqua calda per il lavaggio delle vasche e il riscaldamento degli ambienti). In vigna particolare è l’allevamento di 10 famiglie d’api sentinella” ovvero attraverso il biomonitoraggio degli alveari si può constatare l’andamento della gestione agricola e lo stato di salute dell’uva. I VIGNETI  Bivio Romanut: circa

Sauvignon, millesimato 2015, l’ultimo gioiello della ”The Wine Collection” viene presentato a Vinitaly, dal famoso winemaker Hans Terzer. “ The Wine Collection” è una collezione limitatissima di piccole selezioni in purezza, oltre ad eccezionali annate storiche Sanct Valentin. ”Il millesimo 2015-dice Terzer- è stato l’anno del Sauvignon massima espressione di un monovitigno che ha saputo esprimere alta qualità attraverso la conoscenza del Terroir, selezione delle uve, e affinamento speciale”

Per chi avesse voluto immergersi nella realtà vitivinicola toscana non poteva mancare la terza edizione di Wine&Siena: evento pensato e realizzato dal patron di Merano Wine Festival, Helmut Kocker Oltre 150 case vitivinicole, 500 vini, artigiani del gusto, il tutto in location di eccezione dove era possibile ammirare i famosi capolavori della pittura i Italiana. Scontata l’affluenza dei produttori toscani: piccole, grandi realtà vitivinicole, ognuna espressione dei molteplici terroir della regione con l’obiettivo non solo di interpretare al meglio Sua Maestà il Sangiovese ma anche blasonati vitigni internazionali in blend raffinati ed eleganti. E c’è chi si è spinto anche più in la con il Pinot Nero e/o Chardonnay in purezza o anche chi utilizzando vitigni della Valle del Rodano come il Marsanne e il Roussanne , per realizzare affascinanti vini bianchi. “A sbaragliare il campo, il Sangiovese, vitigno straordinario - dice Andrea Frassineti delegato ONAV, Organizzazione Nazionale, Assaggiatori di Vino - che in questo momento nella zona del Chianti Classico sta vivendo un momento d’oro con livelli qualitativi di assoluta eccellenza tanto da renderlo la migliore espressione del Sangiovese  della  Toscana. Le stesse caratteristiche - continua Frassineti - che un tempo erano poco apprezzate, oggi sono state riscoperte: eleganza, raffinatezza di naso, sentori

Vendemmia difficile il 2017, in Franciacorta Colpita dalla gelata di primavera che ha causato una riduzione delle rese del 30%. "Solo in primavera - dice Silvano Brescianini, Vice Presidente del Consorzio Franciacorta - potremo fare un consuntivo. Molto dipende dalla gestione che le cantine hanno deciso di intraprendere nei mesi successivi le gelate. Per quanto riguarda il forte caldo - precisa Brescianini- questo non inciderà in modo negativo sulle rese essendo la vite una pianta mediterranea che sopporta il caldo e la scarsità delle piogge”. Pioggia di riconoscimenti per Villa Russiz: il Sauvignon De la Tour 2015 Ha ottenuto da metà 2017 il maggior numero di premi. Vitigno di origine francese, introdotto in Italia da Theodor De la tour si presenta fresco e seducente con gli inconfondibili sentori di pesca a pasta bianca e sambuco e retrogusto agrumato di pompelmo rosa. Vino di grande corpo, elegante e vellutato. Oro e argento per i vini doc di Cantine Volpi Medaglia d’oro del Gilbert& Gaillard per il” Timorasso DOC Cascina La Zerba Volpedo 2015” e quella d’argento del Frankfurt International Trophy a cui si aggiunge l’oro per il “ Moscato DOC Piemonte 2016” “ . Mineralità, struttura, profumi e intensità il Timorasso 2015, dolcezza, armonia e freschezza