349: sono i Presìdi Slow Food italiani, il progetto con cui l’associazione della Chiocciola preserva dall’estinzione razze autoctone, varietà di ortaggi e di frutta, pani, formaggi, salumi e dolci tradizionali. Certo non finisce qui ma è giusto pubblicarne i risultati presentati con L’Atlante gastronomico dei Presìdi Slow Food, il testo che racconta tutti e 349 i Presìdi attivati sul suolo italiano.
«Quella dei Presìdi Slow Food è un’avventura importante e ben riuscita - ha spiegato il presidente di Slow Food, Carlo Petrini, nel corso della presentazione organizzata a Cheese 2021, a Bra fino a lunedi 20 settembre -. Negli ultimi cinquant’anni, l'elemento distintivo per quanto riguarda i prodotti alimentari è stato il prezzo: minore il costo, maggiore il successo sul mercato. Con i Presìdi, invece, - sottolinea il presidente di Slow Food-parliamo di valore: la qualità organolettica, le proprietà sulla salute, la tutela del territorio, il rispetto, il lavoro e il sapere di cui sono espressione, la valorizzazione di tutti i soggetti coinvolti lungo la filiera. Corrispondere il giusto compenso a un lavoro così importante è essenziale, perché senza una prospettiva economica per chi lavora la terra non vi può essere futuro».
Dal primo Presidio, il cappone di Morozzo nel cuneese, sono