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Rubrica di Emanuela Medi
 

“Vignaioli Naturali”: le 5 degustazioni da non perdere

L’11 e il 12 Novembre 2017, presso l’hotel Westin Excelsior, si è tenuto “Vignaioli Naturali a Roma”. L’evento, tra più importanti dedicati al vino naturale, ha visto la partecipazione di oltre 50 produttori da tutta Europa. Per l’occasione, abbiamo pensato a cinque vini “simbolo” che troverete in degustazione e che non potete assolutamente perdervi!

La Distesa – Terre Silvatee Gli Eremi

Chiunque abbia visto “Resistenza Naturale” di John Nossiterricorderà la figura di Corrado Dottori, eversivo vignaiolo-filosofo e pioniere dell’antroposofia steineriana. “Terre Silvate” e “Gli Eremi”, sue irreverenti espressioni di Verdicchio dei Castelli di Jesi, saranno disponibili per l’assaggio presso lo stand di “Terroir Marche”. Trovateli, ammirateli e non lasciatevi intimorire dalle loro tinte stravaganti, ma immergetevi nel profluvio di sensazioni veraci che sapranno regalarvi!

Praesidium – Rosato Terre Aquilane

Da vigne adagiate sui clivi della Valle Peligna, nei pressi del borgo di Prezza (un tempo noto come “Praesidium”)un Rosato anticonformista, “forte e gentile come un abruzzese verace”. Scavate nel suo profilo da piccolo rosso e, tra vaghi rimandi al Pinot Noir, percepirete la tenacia, la tensione, il dinamismo e la generosità del Montepulciano di Montagna.

Damiano Ciolli – Cesanese di Olevano Romano “Silene”

L’ esuberante Damiano Ciolli è tra i pochi rappresentanti della regione ospitante. Dinamico e singolarmente elegante, il suo Cesanese “Silene” è un grande vino gastronomico. Meglio apprezzarlo, pertanto,verso l’ora di pranzo, magari in abbinamento con i prodotti della storica Salumeria Volpetti di Testaccio o di “Little Market” di Daniele De Ventura.

Cavallotto – Barolo BriccoBoschis “Vigna S. Giuseppe” Riserva

Un riserva d’eccezione che, seguendo un protocollo del tutto tradizionale (vinificazioni spontanee, affinamento in botti vecchie ecc.), comunica al meglio l’essenza di questo piccolo “monopole” sito al centro della denominazione, e che rappresenta, pertanto, la sintesi perfetta tra l’anima più suadente del Barolo dei comuni occidentali e quella più austera del settore “elveziano” (anche detto “serralunghiano”).

Marco de Bartoli – Passito di Pantelleria “Bukkuram”

Dalle vecchie viti di un vigneto già noto agli Arabi (“Bukkuram” significa “Padre della Vigna), un nettare ambrato d’ irresistibile fascino. Che sia “Sole d’ Agosto” o “Padre della Vigna”, Bukkuram evoca sempre le sabbie vulcaniche, il torrido sole e le brezze salmastre dell’Isola del Vento, espresse in un avvicendarsi di percezioni morbide e pungenti. Per apprezzarlo al meglio, è bene goderselo goccia dopo goccia, a conclusione della batteria d’ assaggi.

 

Raffaele Mosca, sommelier

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