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Rubrica di Emanuela Medi

Quando io penso al vino, penso a una vita normale e siccome io mi interesso di politica senza schierarmi, personalmente mi considero un estremista di centro come diceva Aldo Moro quando parlava di convergenze parallele per spiegare i suoi rapporti con la sinistra italiana.
Ecco, io ho due vini fondamentali:la Barbera e il Timorasso, con quest’ ultimo faccio 4 etichette tutte con lo stesso stile, con la Barbera faccio sempre 4 etichette ma con stili completamente diversi.
Il Timorasso va su dritto come unna schioppettetata, la Barbera in forma sinosiduale anche perché uno è vinificato in acciaio, l’altro con il legno nuovo.
Ma entrambi sono figli di un territorio il Tortonese che io ho scoperto e valorizzato e tutti e due partono dalla terra per arrivare al bicchiere: le enoconvergenze parallele
”.

Continua Walter Massa – cui tutti riconoscono uno stile di vita senza slabbrature e di grande generosità intellettuale, per aver fatto partecipe tutti delle sue conoscenze vitivinicole.

Il Timorasso – dice – mi ha dato tutto, anche se mio padre non era d’accordo, ma io ho fatto di testa mia, ho studiato enologia ad Alba e la domenica andavo per i campi a vedere le vigne Sarebbe stato troppo comodo avere uno stipendio fisso e bei mobili a casa. Ho fatto lo stesso una bella vita con il Timorasso nel cuore. La Barbera mi ha sempre dato la forza di rimanere giovane. E’ un vino divertente, allegro, un tempo vino dei poveri con il grande dono della versatilità ma proprio per questo non ha una sua riconoscibilità territoriale su cui avrebbe dovuto lavorare maggiormente Giacomo Bologna grande intenditore di Barbera. Su questo vitigno vogliamo di più, soprattutto quando non si esprime in riserva e allora può entrare nei grandi vini come il nebbiolo, il sangiovese, il merlot“.

Il Timorasso? – chiosa l’istrionico Massa – meglio chiamarlo Derthona perché io non vendo Timorasso, un vitigno, vendo un territorio il Tortonese che confina a Est con l’Oltrepò Pavese, a Nord con il Po, a Ovest con l’Alessandrino e a Sud con l’Appennino Ligure, ricco di marne, su cui ho collocato tre vigne sulle Colline di Monleale a 280 metri di altezza con esposizione e terreno diversi così come fanno in Francia dove ogni porzione esprime un vino diverso“.

Ritorna alla politica Walter Massa e cita Giorgio Gaber “Ciao amore, ciao..” come a sottolineare lo scarso impegno dei tanti politici con scarso interesse per l’agricoltura, la più grande risorsa del paese, e della sua Barbera, 10 mila ettari coltivati solo in Piemonte.

Il vino – dice con tono accorato – non ha partiti, appartiene a chi lo beve, a chi vuole essere formato con talento e informato con passione Tutta l’Italia deve arrivare agli stessi livelli di quelle 4-5 regioni affermate. Quando l’altro giorno hanno battuto le mani per un Cirò rosato strepitoso di uno sconosciuto. Ho applaudito con calore – così mi dicevo – tiriamo su anche quell’Italia meno conosciuta….

Delle otto etichette (4 rossi e 4 bianchi) nella degustazione avvenuta a Roma il 4 Ottobre, abbiamo scelto:

Derthona “Sterpi” 2015: Vigneti Massa
E’ il vino bianco tra i più famosi del Piemonte, proveniente da uno dei cru che il vignaiolo Massa ha imparato a conoscere e a valorizzare alla ricerca della vera essenza del suo territorio.. Viti decennali collocate a 280 metri sul livello del mare, su suoli ricchi di calcare e argilla con esposizione Sud, Sud-Ovestoli. E’ ottenuto con uve di un singolo vigneto. Il suo nome deriva da sterpaglie dove oggi sonni i filari del Timorasso. Vinificato in acciaio per 10 mesi ea ffinato in bottiglia per altri sei mesi, è un vino assolutamente pulito, biodinamico, dal colore giallo paglierino con riflessi dorati. Al naso è floreale con sentori di acacia, agrumato , fruttato, con sentore di pino e note saline. Con l’invecchiamento si rafforza la presenza di frutta surmatura, miele e note di idrocarburo. Sicuramente caldo, minerale e sapido, è un bianco dalla lunghissima persistenza,e dalla notevole eleganza.

Franco Tiratore (Pertichetta) 2008
Ci fa piacere parlare della Croatina, vino rosso diffuso nell’Oltrepò Pavese, nel Veneto, in Piemonte e nella Valpolicella, molto amato da Massa, cui ha dedicato mezzo ettaro di vigneto. E’ un vino che merita – dice – ricordare, dal colore rosso rubino con sfumature violacee e brillanti. I sentori dice Massa possono essere molto acidi. Un vino che ama giocare su toni duri e astringenti, ma che ha anche una bella presenza glicerica. Lo ha già descritto lui e conclude:riesce ad essere anche bello e morbido.

Emanuela Medi,  giornalista

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