456 metri quadrati di suolo in meno, per ogni abitante è il dato più appariscente del rapporto dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale ( ISPRA) sul consumo di suolo in Italia.
Nel nostro paese per l’anno 2018 sono stati coperti da cemento o asfalto 51 chilometri quadrati di territorio, pari a 2 metri quadrati al secondo: globalmente 24 metri quadrati di area verde per ogni ettaro. Sono le grandi città a pagare il prezzo più alto, con una cementificazione che procede velocemente senza sosta interessando Roma ( il comune dove in un solo anno sono stati presi 57 ettari di aree verdi) , seguita da Milano con una” rapina” di 11 ettari su un totale di 11,5 ettari di aree verdi. Brava Torino che sempre nel 2018 ha ripreso 7 ettari di suolo. Insomma cittadini sempre più soffocati, alberi che tentano miracolosamente di affondare radici esauste tra cemento e mancanza di acqua( a provvedere è il tempo), vapori ed esalazioni per il troppo asfalto e ovviamente a risentirne è il clima che aumenta di temperatura la dove lo spazio verde è stato travolto dal cemento.
Non ultima a perdere è l’economia: 3 milioni di prodotti agricoli e 20 mila prodotti legnosi in meno , con un danno economico potenziale tra i 2-3 miliardi di euro l’anno per la perdita dei servizi legati all’ecosistema. E non si tratta di crescita della popolazione ma solo di “ fame” di terra soprattutto se consideriamo che a perdere non sono solo i centri urbani ma le aree vincolate a tutela del paesaggio,le protette e quelle a pericolosità idraulica – sismica e per frane .
Fonte: agronotizie