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Rubrica di Emanuela Medi
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Novembre 2015

In un momento di grande allarmismo alimentare LEI, la dieta mediterranea, rimane l’unico accreditato regime in grado di apportare sostanziosi benefici per la nostra salute in termini di mortalità di incidenza di malattie cronico-degenerative, di riduzione di eventi cardio e cerebrovascolari e chi più ne ha ne mette… Vogliamo ricordare allora lo studio PREDIMED- Prevenzione con dieta mediterranea- effettuato  a Barcellona (Spagna) i cui dati pubblicati nel 2013 hanno fatto molto “rumore”.I titoli dei giornali riportavano “ La dieta mediterranea riduce di un terzo il rischio di eventi cardiaci fatali e di ictus ”, bello non c’è che dire!  Da questo studio sono derivate molte ricerche in altre settori quali la pressione alta, il diabete e le demenze. Lo studio ha evidenziato tra l’altro, che maggiore è l’aderenza alla dieta mediterranea soprattutto quando è previsto l’uso di olio di oliva extra-vergine, tanto migliori sono i benefici per la salute e che questi sono inversamente proporzionali alla dose (più dosi minori rischi). Gli studi Predimed dicono molte cose ma soprattutto indicano che la dieta mediterranea in termini di consumo di olio di oliva extra-vergine, frutta, verdura, farine integrali, abitudine al bere durante i pasti, pesce

Ci fa piacere presentare una bella iniziativa culturale della enoteca Lucantoni di Roma : IL VINO A ROMA.L’iniziativa che speriamo si arricchisca di molti  altri momenti vuole essere un contributo alla conoscenza e alla cultura di questo bene prezioso che la natura ci ha regalato. Una iniziativa che vorremo fosse replicata in altre città per conoscere storia, luoghi di incontro, personaggi che hanno valorizzato l’arte del bere e del buon vino

CARRA DI CASATICOSe fosse una donna non potrebbe essere amata di più, ma forse lo è! La terra argillosa di Casatico. Una terra che racchiude la memoria del luogo, le tradizioni, un vissuto contadino: la linfa dei vitigni Carra di Casatico. Catapultata a Casatico valle incastonata tra i colli di Parma, all’ombra dello struggente e bellissimo maniero di Torrechiara, ho scoperto un posto fermo nel tempo, altezzosamente incurante dell’arroganza dei soldi e del potere, geloso custode del luogo, lontano dal turismo enologico chiassoso. La storia ha inizio nel 1997 quando Fabio Carra- un bel pezzo d’uomo, motociclista e amministratore della locale sala da ballo del liscio- impianta il primo vigneto in un ettaro e mezzo per dare un futuro al figlio 19enne. Amore a prima vista tra i due! Bonfiglio ce la mette tutta: anni di passione, di lavoro discreto, ma attento, “ rispettoso” come dice lui del ciclo vitale di ciascuna pianta. Le viti sono disposte a guiot, ciclicamente viene effettuata la zappatura tra e sotto i filari, e per la concimazione e la difesa antiparassitaria si seguono i criteri della lotta guidata e integrata. Un equilibrio perfetto che ha dato vitigni tipici emiliani: Malvasia, Chardonnay tra i bianchi

Dieta mediterranea: Quanto è importante seguirla?Tutti d’accordo: la dieta mediterranea- che include il bicchiere di vino ai pasti assunto tutti i giorni- comporta una riduzione della mortalità per tutte le cause, una minore incidenza e mortalità per gli eventi cardio e cerebrovascolari, minor rischio di incorrere nel diabete di tipo2 e maggiore protezione per la demenza di tipo Alzheimer. Ma questi risultati come sono stati evidenziati, con quale metodologia? La meta-analisi che abbiamo scelto e che pubblichiamo risponde alla domanda: l’aderenza alla dieta mediterranea è significativa ? E di quanto?Autori:Sezione Regionale Toscana Società Italiana di Nutrizione Umana. Sofi F, Cesari F, Abbate R, Gensini GF, Casini A. Mediterranean diet and health status: a meta-analysis. BMJ 2008;Nel corso degli anni le numerose evidenze di fattori addizionali alla base della relazione esistente fra nutrizione e malattie croniche invalidanti hanno portato gli studiosi a ricercare il modello di alimentazione più idoneo al mantenimento di un buono stato di salute. E’ ben noto, infatti, che l’alimentazione è in grado di modificare sostanzialmente il profilo di rischio di un soggetto in prevenzione primaria e/o secondaria. Diversi modelli di dieta si sono imposti all’attenzione pubblica, ma quella che ha ottenuto più interesse è sicuramente la dieta

E’ stato uno degli ultimi appuntamenti presso EXPO 2015, il workshop internazionale organizzato dal Comitato GRANDI CRU D’ITALIA in collaborazione con il Comitato Ministeriale per il padiglione del vino. Coordinati dal Prof  Enzo Grossi, Advisor scientifico del Padiglione Italia, hanno preso parte il Prof giovanni de Gaetano dell’Istituto Neurologico Mediterraneo, il Prof Ramon Estruch del Dipartimento di Medicina Interna dell’Università di Barcellona, il Dott Kieran Tuolhy dell’università di Reading  e del gruppo di Nutrizione e Nutrigenomica della Fondazione Edmund Mach e il Prof Fulvio Ursini del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova. Tutti d’accordo sugli effetti del vino, come componente fondamentale della dieta mediterranea.Leggi le conclusioni come da comunicato stampa:1.       Sono i polifenoli ma anche la moderata quantità di alcol del vino, in particolare rosso, che agiscono positivamente oltre che per gli aspetti cardiovascolari anche verso le malattie che riducono la funzione cognitiva e quelle neurodegenerative come l'Alzheimer, quantomeno ritardandole e rendendole meno gravi quindi riducendo il rischio di demenza. Dati provenienti da ampi studi osservazionali suggeriscono anche che aumentando l'aderenza a diete di tipo mediterraneo si consente il mantenimento di una migliore funzione cognitiva e un ridotto rischio di demenza. Inoltre veri e propri studi di intervento randomizzati,

Alzheimer e alcool moderato: una prevenzione possibile! A proposito di assunzione di alcool come fattore protettivo per le demenze, abbiamo rivolto alcune domande al Prof Massimo Musicco, ricercatore CNR, Istituto per le Tecnologie Biomediche, Segrate( Mi) e Presidente SINDEM ( Società Neurologica per lo Studio delle Demenze).  Nell'ambito delle abitudini di consumo moderato di alcol, quali erano state le conclusioni riportate nel Documento di Consenso del 2013 relative al rischio di demenza di Alzheimer? Le evidenze disponibili e sulle quali avevamo basato le nostre conclusioni suggerivano che un moderato consumo di alcol potesse esercitare un effetto protettivo nei confronti delle demenze in generale e della demenza di Alzheimer in particolare. Quali sono stati gli studi che più hanno contribuito a tali conclusioni? Ci siamo basati sugli studi di coorte più significativi, che avessero solida metodologia e che avevano studiato l’associazione fra consumo di alcol e demenza. Tra le ricerche considerate che vorrei citare c’è il Rotterdam Study, iniziato nel 1990 in Olanda e uno studio Italiano, pubblicato nel 2007 su Neurology da colleghi ricercatori di Bari (Solfrizzi V, D’Introno A, Colacicco AM, Capurso C, Del Parigi A, Baldassarre G, et al. Alcohol consumption, mild cognitive impairment, and progression to dementia. Neurology; 2007. p. 1790-9). Quale meccanismo