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Rubrica di Emanuela Medi
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Novembre 2017

Sarà un pomeriggio ricco di degustazioni a base di gelati al vino, l’evento organizzato presso il Palazzo del Freddo di Giovanni Fassi (via Principe Eugenio 65 – 67 all’Esquilino) in collaborazione con l’enoteca Trimani L’obiettivo dell’appuntamento è quello di dare valore alla tradizione romana e del Lazio in tutti i suoi aspetti, con protagonista il vino e le eccellenze prodotte nella regione. Sarà possibile degustare gratuitamente, a partire dalle ore 16.00 fino alle ore 19.00 i vini della Colacicchi di Anagni e de Il Distretto del Cesanese. Andrea Fassi realizzerà attraverso la sua arte dei deliziosi sorbetti a base di vino bianco, servito con ciambelline in crema e pere al vino con salsa di rosso in un Sanpietrino al vino. All’evento parteciperà Emanuela Medi che presenterò vinosano.com sito vuole promuovere la cultura del vino. Claudio Chiricolo

Se siete amanti del vino non prendete impegni per Sabato 2 e Domenica 3 dicembre All’Acquario Romano (Piazza Manfredo Fanti, 47) andrà in scena la seconda edizione di Wine Hunter 2017: l’evento dedicato al mondo del vino che conta più di 60 aziende vitivinicole proveniente da tutta Italia. Anche quest’anno: Roma e Helmuth Kocher saranno insieme. Visto il successo dello scorso anno, verrà rinnovata la fusione tra cucina e vino, con il tema dominante del Natale! Sarà presente per l’occasione NikoSinisgalli, definitivo un vero e proprio chef scultore per i suoi piatti: vere opere d’arte. Da non mancare al winehunter Protagonista nella Capitale, anche la “cinegustologia” di Marco Lombardi (Enoteca al Parlamento), che racconterà Massimo Viglietti come Jim Jarmusch, realizzando due piatti a 2 dei suoi film. Ancora vedremo i migliori maestri della Pasta della Capitale sfidarsi per realizzare il tortellino più buono di Roma, tra i prodotti principi della tradizione culinaria natalizia Romana. Infine sarà possibile assistere alla realizzazione e degustare i migliori cocktail a base di vini, creati dai migliori bartender Romani. Claudio Chiricolo

Una delle storie più belle narrate da Benedetto Croce, è quella di Alfonso d’Aragona e Lucrezia D’Alagno Alfonso, giunto come conquistatore a Napoli vi si trasferì definitivamente, innamorato parimenti dell’amenità dei luoghi e delle dolce, giovanissima Lucrezia. Spesso si tratteneva a Torre del Greco, nei giardini della casa dove vivevano i D’Alagno, dove si era fatta edificare una stanza. Lí la fertilità della terra si rivelava in tutta la sua profumata bellezza e della sua regale generosità tutti i D’Alagno ebbero modo di fare esperienza. Lucrezia, aspettando di poter diventare regina alla morte della ormai non troppo in salute Maria di Castiglia, amava considerarsi piuttosto la fidanzata che l’amante del re. E come tale era trattata da ambasciatori e sovrani che sovente venivano ricevuti in quei giardini prediletti dal re. La tradizione vuole che Alfonso abbia importato, proprio nella zona vesuviana, i suoi vitigni preferiti: un’uva bianca, rotonda, dalla consistente buccia dorata. Un’uva davvero regale che, una volta impiantata nel terreno vesuviano, ne assorbì talmente la forza da diventare, potremmo dire con un po‘ di immaginazione, come il re, impossibile da trapiantare altrove. Un vitigno che ancora oggi conserva il nome della sua provenienza: Catalanesca, e che produce un vino in duplice versione,

Piero Caterina dell'azienda Barone Cornacchia: due generazioni a confronto Piero Cornacchia, titolo baronale ricevuto dall’allora Vicerè di Napoli, con l’Unità d’Italia si sposta dalle terre che si estendevano attorno alla Fortezza di Civitella a quella che era la riserva di caccia, in una frazione del Comune di Torano Nuovo, ove oggi ha sede l’azienda. Cambio generazionale: una questione di età? “Non è stata un questione di età… Il passaggio c’è stato: i tempi cambiano enormemente, molti inequivocabili segnali mi indicavano l’esigenza di innovare e questo poteva avvenire solo attraverso un cambio di mano, quindi con idee, forze, imprenditorialità diverse, più fresche, al passo con i tempi. La scelta era direi doverosa. Da una concezione molto tradizionalista, a una certamente più moderna; e poi non dimentichiamo che tutti viviamo su queste terre e di queste terre. Caterina e Filippo lavorano in azienda, hanno entrambi figli ed era giusto dare loro un lavoro.. perché andarlo a trovare altrove!" Caterina, da poco avete preso in mano l’azienda introducendo con tuo fratello Filippo molte novità. "Intanto abbiamo ottenuto la certificazione biologica e questo secondo noi, conferisce all’azienda un salto di qualità e di credibilità. La gente vuole bere “sano” quindi senza fertilizzanti, Ogm, diserbanti chimici, anticrittogamici ecc. L’uva

Tra le prime riflessioni del Imperatore Romano Adriano (117-138 D.C) immaginato/ricostruito da Marguerite Yourcenar (scrittrice francese prima donna eletta alla Academie Francaise), trova spazio anche un argomento apparentemente triviale, quello del cibo, che va ad inserirsi organicamente nella lunga meditazione spirituale e filosofica dell’imperatore.

Partì bambina insieme al padre per starci pochi mesi. C’è rimasta fino ad oggi. La storia di Bruna Bianchi che a San Paolo del Brasile nel 1967 conobbe Giuseppe Ungaretti, è strettamente legata al vino. E attraverso il vino si è dipanata fino ad oggi. Raccontarla, partecipi con mio marito Marco della festa per la pubblicazione del libro "Lettere a Bruna”, non poteva che emozionarmi e soprattutto non poteva non essere raccontata!

“Qualità è emozione, eccellenza è l’impressione di immergermi in qualcosa che mi deve coinvolgere, sia esso vino o dolce”. Spiega così Helmut Kocher, instancabile WineHunter, i caratteri del suo Winefestival, giunto quest’anno alla 26^ edizione. Oltre 4000 etichette di selezionate aziende produttrici, non meno di 450 case vitivinicole tra le migliori in Italia e nel mondo, 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di spicco. La grande Kermesse inizia il 10, ma è preceduta il 9 dal convegno “Naurae&Purae” ai Giardini Trautmansdorff cui intervengono esperti del mondo del vino per rispondere alla domanda "Quo vadis? Food&Wine, the future is natural? Ovvero i vini del futuro risponderanno alla domanda della sostenibilità purezza e naturalezza. E’ ormai indiscussa la forte ascesa del mondo del bio certificato che secondo alcune statistiche di AssoBio, basate sui dati Nielsen circa l’andamento delle vendite biologiche, hanno dimostrato un +19% rispetto al 2016 e la crescita di realtà produttive un tempo di nicchia che producono con metodologia biodinamica”. "Con Bio&Dynamica - dice Helmut Kocher patron del Festival - ho voluto dare risalto a questo settore che sta in parte interpretando il futuro dell’enologia, attento a un concetto di garanzia che deve dare un azienda il cui prodotto finale viene acquistato dal consumatore.