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Rubrica di Emanuela Medi
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Dicembre 2017

Il cioccolato nasce nel Centro America precolombiano come bevanda energetica semiliquida. I Maya creano la prima piantagione di cacao, gli Aztechi loro successori, ne riservano il consumo alla casta nobiliare, ed è con intenti pacifici che ne offrono a Pissarro e ai suoi Il prodotto era però molto diverso dal cioccolato odierno. La pasta di cacao estratta dalle fave non era infatti dolcificata in alcun modo, ma semplicemente amalgamata a farina di mais, acqua e peperoncino. Ne risultava un intruglio amarissimo e bruciante, che ai conquistadores sembrò veleno, suscitandone la sdegnata reazione. Non per nulla “cioccolato” deriva dall’antica espressione nauhatl “choco-atl”, letteralmente “acqua amara”. Le prime fave di cacao, ad ogni modo, arrivano in Spagna nell’ultimo quarto del Cinquecento, e la pianta viene classificata dai botanici col nome di “Theobroma (in greco, “cibo degli dei”) cacao”. Si deve alle religiose dei conventi la messa a punto di una ricetta più gradita al palato europeo, con aggiunta di zucchero e vaniglia. Da liquido il cioccolato diviene solido a partire dall’Ottocento, in seguito ai perfezionamenti introdotti dall’olandese Van Houten e successivamente prende la classica forma di tavoletta, ideata dallo svizzero Henri Nestlé. Resta, comunque, una solida tradizione del cioccolato in tazza, soprattutto nella Mitteleuropa

800 ettari messi in vendita dalla Banca Nazionale delle Terre Agricole Sono ben 8000 gli ettari messi in vendita dalla Banca Nazionale delle Terre Agricole, gestita da Ismea, che negli ultimi mesi ha fatto registrare un aumento di iscritti e visualizzazioni del sito, sintomi di un crescente interesse per il settore, agevolato anche dall’introduzione di nuovi sistemi informatici che rendono semplice la consultazione e la manifestazione di interesse per un lotto. È infatti già possibile attraverso pochi click, consultare il sito alla ricerca di terre geolocalizzate e suddivise per regione. E’ possibile poi filtrare i risultati suddivisi per tipologia, posizione, caratteristiche naturali e valori catastali. La Sicilia detiene il primato con il maggior numero di ettari di terreno disponibili, ben 1700. Troviamo poi la Toscana e la Basilicata (entrambe con 1300 ettari per regione). Poi Puglia, Sardegna, Emilia Romagna e Lazio. Tante le tipologie di coltivazione tra le quali è possibile scegliere: dai prati ai pascoli, dai boschi al seminativo, oltre che uliveti e vigneti. Segnaliamo anche la interessantissima opportunità per tutti quei giovani al di sotto della soglia dei 40 anni per i quali è prevista la possibilità di ottenere un mutuo a condizioni particolarmente agevolate. Di seguito il link al sito della Banca Nazionale delle

Direttamente dall’UNESCO, riunito in Corea del Sud arriva la notizia: l’arte dei “pizzaiuoli” napoletani, e con essa la PIZZA, è Patrimonio Immateriale dell’Umanità. Gioisce il popolo Napoletano e quello Italiano L’ambito riconoscimento giunge a riconoscere valore alla creatività dei pizzaioli che sono stati capaci di trasformare elementi primari come acqua e farina in un capolavoro artistico e culturale, che rappresenta l’Italia nel mondo intero. Fu Alfonso Pecoraro Scanio, che in passato è stato Ministro dell’Agricoltura, ad avviare la petizione a sostegno della causa tra i tavoli del Napoli Pizza Village nel 2014, non poteva certamente immaginare di quante gioie sarebbe stato ricco questo percorso durato ben 3 anni. Da allora sono state raccolte oltre 2 milioni di firme in oltre 100 stati del mondo. Claudio Chiricolo

Nonostante l’ultimo riconoscimento con i 5 Grappoli per il suo Montepulciano d’Abruzzo Colline Teramane Fonte Cupa Riserva 2010, Camillo Montori ama i bianchi, in particolare il Pecorino che gli sta dando molte soddisfazioni, il più bevuto Trebbiano d’Abruzzo e il Cerasuolo dal futuro sempre più rosa Questi i tre vini selezionati:   Cerasuolo d’Abruzzo DOC - Fonte Cupa 2016 Montepuciano vinificato in bianco con una leggerissima fermentazione del solo succo Colore: rosa carico con un unghia leggermente violacea. Olfatto: boquet complesso in cui spicca la rosa, rosa canina e poi ancora i sentori di ciliegia, pesca e ribes. Si aprono le spezie dolci quali lo zenzero e la cannella. Interessante la presenza di erbe aromatiche in particolare maggiorana accompagnato da un leggero profumo di salvia. Gusto: perfetta corrispondenza naso-bocca. Grande equilibrio di acidità e sapidità. Vino complesso, non aggressivo nonostante i suoi 13,5° dai profumi netti e intensi. Non ha una lunga persistenza e lunghezza ma chiude bene lasciando una bocca pulita. Si stacca dai rosati pugliesi per leggerezza e bevibilità. Abbinamenti: carni bianchi, pesce minuto dell’Adriatico, brodetto di pesce, pizza margherita.   Trebbiano d’Abruzzo DOC - Fonte Cupa 2015 Colore: giallo paglierino dal colore brillante con riflessi dorati. Olfatto: minerale, salmastro con sentori di agrumato quali pompelmo e scorza di limone.

Ve lo dirà qualsiasi manuale per sommelier: vino e gelato non si possono abbinare, poiché il freddo anestetizza le papille gustative e inoltre non permette una sufficiente evaporazione dei vari componenti odorosi in bocca. Ma durante l’evento "Vino a Palazzo" organizzato presso il Palazzo del Freddo di Giovanni Fassi (via Principe Eugenio 65 – 67 all’Esquilino), abbiamo assistito a una dolcissima infrazione di questa regola aurea: due famiglie unite da una storica amicizia e dal ruolo di portabandiera dell’eccellenza "made in Rome", la gelateria Fassi e l’enoteca Trimani, si sono alleate per commettere il crimine e il risultato è stato strepitoso. Andrea Fassi, facendo sfoggio di un’arte che si potrebbe definire alchemica,ha trasformato due prestigiosi vini dell’Azienda Colacicchi prodotti dai fratelli Trimani in tre diverse creazioni: un sorbetto a base di vino bianco "Stradabianca", dai sentori piacevolmente marsalati; un gelato alla crema antica con salsa a base di vino "Schiaffo" e pere cotte nel medesimo vino, un rosso fragrante e deciso in cui si possono apprezzare sentori di ginepro e pepe, composto da uve Cabernet, Merlot e Cesanese; infine un Sanpietrino, il celebre semifreddo alla panna prodotto di punta della gelateria Fassi, dal morbido cuore aromatizzato al vino rosso racchiuso in un