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Rubrica di Emanuela Medi
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Novembre 2017

Piero Caterina dell'azienda Barone Cornacchia: due generazioni a confronto Piero Cornacchia, titolo baronale ricevuto dall’allora Vicerè di Napoli, con l’Unità d’Italia si sposta dalle terre che si estendevano attorno alla Fortezza di Civitella a quella che era la riserva di caccia, in una frazione del Comune di Torano Nuovo, ove oggi ha sede l’azienda. Cambio generazionale: una questione di età? “Non è stata un questione di età… Il passaggio c’è stato: i tempi cambiano enormemente, molti inequivocabili segnali mi indicavano l’esigenza di innovare e questo poteva avvenire solo attraverso un cambio di mano, quindi con idee, forze, imprenditorialità diverse, più fresche, al passo con i tempi. La scelta era direi doverosa. Da una concezione molto tradizionalista, a una certamente più moderna; e poi non dimentichiamo che tutti viviamo su queste terre e di queste terre. Caterina e Filippo lavorano in azienda, hanno entrambi figli ed era giusto dare loro un lavoro.. perché andarlo a trovare altrove!" Caterina, da poco avete preso in mano l’azienda introducendo con tuo fratello Filippo molte novità. "Intanto abbiamo ottenuto la certificazione biologica e questo secondo noi, conferisce all’azienda un salto di qualità e di credibilità. La gente vuole bere “sano” quindi senza fertilizzanti, Ogm, diserbanti chimici, anticrittogamici ecc. L’uva

Tra le prime riflessioni del Imperatore Romano Adriano (117-138 D.C) immaginato/ricostruito da Marguerite Yourcenar (scrittrice francese prima donna eletta alla Academie Francaise), trova spazio anche un argomento apparentemente triviale, quello del cibo, che va ad inserirsi organicamente nella lunga meditazione spirituale e filosofica dell’imperatore.

Partì bambina insieme al padre per starci pochi mesi. C’è rimasta fino ad oggi. La storia di Bruna Bianchi che a San Paolo del Brasile nel 1967 conobbe Giuseppe Ungaretti, è strettamente legata al vino. E attraverso il vino si è dipanata fino ad oggi. Raccontarla, partecipi con mio marito Marco della festa per la pubblicazione del libro "Lettere a Bruna”, non poteva che emozionarmi e soprattutto non poteva non essere raccontata!

“Qualità è emozione, eccellenza è l’impressione di immergermi in qualcosa che mi deve coinvolgere, sia esso vino o dolce”. Spiega così Helmut Kocher, instancabile WineHunter, i caratteri del suo Winefestival, giunto quest’anno alla 26^ edizione. Oltre 4000 etichette di selezionate aziende produttrici, non meno di 450 case vitivinicole tra le migliori in Italia e nel mondo, 200 artigiani del gusto e 15 cuochi di spicco. La grande Kermesse inizia il 10, ma è preceduta il 9 dal convegno “Naurae&Purae” ai Giardini Trautmansdorff cui intervengono esperti del mondo del vino per rispondere alla domanda "Quo vadis? Food&Wine, the future is natural? Ovvero i vini del futuro risponderanno alla domanda della sostenibilità purezza e naturalezza. E’ ormai indiscussa la forte ascesa del mondo del bio certificato che secondo alcune statistiche di AssoBio, basate sui dati Nielsen circa l’andamento delle vendite biologiche, hanno dimostrato un +19% rispetto al 2016 e la crescita di realtà produttive un tempo di nicchia che producono con metodologia biodinamica”. "Con Bio&Dynamica - dice Helmut Kocher patron del Festival - ho voluto dare risalto a questo settore che sta in parte interpretando il futuro dell’enologia, attento a un concetto di garanzia che deve dare un azienda il cui prodotto finale viene acquistato dal consumatore.

“Quando io penso al vino, penso a una vita normale e siccome io mi interesso di politica senza schierarmi, personalmente mi considero un estremista di centro come diceva Aldo Moro quando parlava di convergenze parallele per spiegare i suoi rapporti con la sinistra italiana. Ecco, io ho due vini fondamentali:la Barbera e il Timorasso, con quest’ ultimo faccio 4 etichette tutte con lo stesso stile, con la Barbera faccio sempre 4 etichette ma con stili completamente diversi. Il Timorasso va su dritto come unna schioppettetata, la Barbera in forma sinosiduale anche perché uno è vinificato in acciaio, l’altro con il legno nuovo. Ma entrambi sono figli di un territorio il Tortonese che io ho scoperto e valorizzato e tutti e due partono dalla terra per arrivare al bicchiere: le enoconvergenze parallele”. Continua Walter Massa - cui tutti riconoscono uno stile di vita senza slabbrature e di grande generosità intellettuale, per aver fatto partecipe tutti delle sue conoscenze vitivinicole. “Il Timorasso - dice - mi ha dato tutto, anche se mio padre non era d’accordo, ma io ho fatto di testa mia, ho studiato enologia ad Alba e la domenica andavo per i campi a vedere le vigne Sarebbe stato troppo comodo avere uno

E’ sempre più sfaccettato il mondo del vino tanto da confondere il pubblico anche il più smaliziato, e allora proviamo a chiarire qualche concetto: BIOLOGICO, è bio? domandano i consumatori certamente più attenti , rispetto il passato, a ciò che si mangia e si beve, come se alla parola biologico si associasse un concetto salutistico. A partire dalla vendemmia del 2012 i produttori possono applicare sulla etichetta “vino biologico” quando sono contenute tutte le indicazioni indicate dai vari regolamenti che vietano l’utilizzo di pratiche come la desolforizzazione, la dealcolizzazione, l’elettrodialisi ecc. Non possono essere assolutamente utilizzate sostanze chimiche ma solo quelle di origine animale, vegetale e minerale Per quanto riguarda la quantità di solforosa totale, la quantità nei vini biologici secchi non può essere più di 100gr/ml e per i vini rossi e bianchi secchi, 150gr/ml. ORGANICO: traslazione del termine inglese” organic” che vuole dire naturale. BIODINAMICO: Si deve al filosofo Rudolph Steiner questa filosofia che dagli anni venti, ha avuto un un crescendo di interesse. La certificazione biodinamica è quella rilasciata dalla associazione Demeter in base alla quale tutto il ciclo dal trattamento del terreno, del letame, del terriccio è in stretta correlazione con le energie del terreno, degli esseri viventi e

Viticoltori dal 1856 la famiglia Germano non poteva essere collocata per destino ma anche per intelligenti acquisizioni, che a Serralunga d’Alba, nel cuore delle Langhe; la dove i vini danno il meglio di sè in struttura, eleganza, lunghezza, sentori e tannicità. Tutti diversi, dalla spiccata personalità ma soprattutto espressione delle differenti sfaccettature e composizione del suolo di cui ne sono espressione 10 ettari tutti vitati a Dolcetto, Nebbiolo e Barbera d’Alba con un saldo di Chardonnay e Pinot Nero. Tre vigne mozzafiato: Cerretta, Lazzaritto e Prapò collocate a circa 350 ml, esposte a Sud-Sud-Ovest su suolo calcareo (la più alta concentrazione delle Langhe), inondate dal sole per l’intero arco della giornata. Ordinate, pulite, mi vengono incontro i filari le cui uve sanissime sono state vendemmiate in anticipo per via dell’eccezionale caldo dell’estate 2017. Mi hanno incantato i colori e le forme di queste colline non per altro patrimonio UNESCO, mi ha deliziato il palato il cibo locale senza tartufo (troppo caro e ancora non maturo), mi ha avvolto la bocca lasciandola pulita - come dicono i sommelier - tutto quello che ho bevuto (ma quando la farò mai la dieta?). Insomma fino ad ora il viaggio studio più affascinante del II

Appuntamento sempre molto atteso Merano WineFestival, esclusiva kermesse che dal 10 al 14 Novembre presenta eccellenze di food&wine nazionali ed internazionali. La 26^ edizione celebra la preziosa riserva di caccia che, il patron Helmut Kocher, WineHunter per vocazione, condivide ogni anno con i visitatori. Oltre 4000 etichette, 450 case vitivinicole, tra le migliori nel panorama Italiano, 200 artigiani del gusto e ben 15 cuochi saranno le star di questa edizione. Da non perdere i vini biologici, biodinamici, naturali e PIWI a Naturae e Purae, cui per la prima volta si affiancano gli “orangewine". Immancabili, le Masterclasses, ovvero degustazioni guidate di eccellenze enologiche dal mondo e la Catwalk Champagne una sfilata di alcune fra le migliori Maisons de Champane. Tra le novità la “The WineHunter Award”, guida online con i prodotti che hanno ricevuto, nel corso degli anni, l’ambito riconoscimento. È consultabile gratuitamente all’indirizzo: http://award.winehunter.it. Scopri tutti gli eventi sul sito ufficiale: http:www.meranowinefestival.com.   Claudio Chiricolo