a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
Home2018Aprile (Pagina 3)

Aprile 2018

Appunto, nulla di scontato in questa enoteca di via Taranto a Roma (zona San Giovanni) che si fa notare per l’impostazione rigorosa e lineare volutamente scelta per dare la massima visibilità e coerenza ai vini esposti. Una logica quasi matematica che rispecchia non solo la professionalità di coloro che la gestiscono Mirko di Mambro  e il patron Giorgio Mansueti  ma la stessa impostazione di  Verso che ama proporre il biodinamico: quindi niente sovrastrutture, impalcature, orpelli aggiunti ma linearità, semplicità, naturalezza perfettamente espressa dal materiale scelto delle scaffalature di legno e corten.

Soul Colors, composizioni di Antonija Pacek artista di origine croata, è stato definito dai critici tedeschi” bello come un gioiello radioso” e la “risposta femminile” a Lodovico Einaudi celebre pianista e nipote di Luigi Einaudi Presidente della Repubblica. Per la prima volta in Italia si esibisce venerdi 13 Aprile ore 19 al teatro di Villa Torlonia a Roma.

Non mancherà di stupire la 52 edizione di Vinitaly, il più grande salone del mondo dedicato al settore del vino e dei distillati che si svolge a Verona dal 15 al 18 Aprile. Sempre ricchissima di eventi, un unicum espositivo a livello internazionale grazie anche alla  compresenza di Sol&Agrifood, salone internazionale dell’agroalimentare di qualità,e di Enolitech altro appuntamento internazionale con la tecnologia innovativa  applicata alla filiera del vino e dell’olio.

Avrebbe potuto essere un primo passo per l’etichettatura delle bevande alcoliche, l’autoregolamentazione richiesta  ai produttori  dalla Commissione Europea, ma non sembrano esserci particolari novità. Di fatto secondo le norme attuali l’indicazione  dell’elenco degli ingredienti e della dichiarazione nutrizionale per le bevande alcoliche, a differenza di altri alimenti, non è obbligatoria.

Ci vuole coraggio per tenere un vino in cantina per un decennio, lasciarlo maturare finché non è davvero pronto e poi proporlo al mercato già invecchiato. Bisogna fare conti con i creditori, con i distributori, con i costi mostruosi legati alla giacenza, con le entrate mancate e con consumatori sempre più pregiudizievoli e preoccupati di portare a casa un vino "vecchio". Occorre avere pazienza, capacità tecnica e comunicativa, determinazione ed anche un pizzico di follia. Purtroppo, la maggioranza dei produttori non possiede queste caratteristiche, e pertanto sceglie strade più facili, offrendo vini godibili in gioventù ma destinati a spegnersi prematuram

Il nome, monaco è evocativo dell’importanza dei monaci soprattutto in Borgogna. Benedettini e Cistercensi avevano ettari di vigneti che hanno preservato e coltivato e a loro si devono i primi clos, ovvero recinzioni, con le  prime classificazione dei vigneti. Sono i monaci a capire l’importanza delle parcelle e quindi dei primi cru che ancora oggi esistono come clos St Danis, clos de Beges, clos de la Roche, vigneti di uve a bacca rossa, così Monrachè, il miglior vino bianco del mondo, il cui nome viene dalla testa rapata di un monaco. In Europa tutti hanno seguito la legislazione francese tranne l’Italia e la Spagna con le doc.

L’alcoolismo dipende anche dai millimetri in più del bicchiere? Al quesito cui non’è stata data una risposta ma solo un possibile avvertimento,viene da una interessante e complessa ricerca effettuata dall'Istituto di Salute Pubblica della University of Cambridge e pubblicata sulla prestigiosa rivista inglese British Medical Journal. Il periodo esaminato andava dal 1700 ,secolo in cui era iniziato in Inghilterra, l’uso abituale del bicchiere da vino, fino al 2017.

E’ l’ultima arrivata dei disturbi alimentari, eppure dai primi dati parziali internazionali  eseguiti da un gruppo Ungherese guidati da Marta Varga (2013).  la sua diffusione è incredibilmente alta: ne è  il 7% della popolazione generale e del 30% della popolazione ad alto rischio. In Italia da una ricerca eseguita su una popolazione universitaria, su circa 3000 persone quasi il 33% presenta lievi segni di ortodossia.

Quindici bicchieri, tutti cru, non sono pochi,ma il Barolo dei fratelli Dogliani, presentato a Roma in una verticale,  organizzata dalla Fondazione Italiana Sommelier, ha lasciato il segno..nel gusto, nella raffinatezza ma soprattutto nella diversità e complessità dei vini in degustazione. Professionalità ma anche molto humor  e scambio vivace di opinioni con il pubblico, hanno caratterizzato una batteria non facile da capire, come non facile è il Barolo.