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Rubrica di Emanuela Medi
 

“2019 annata eccellente”: Stefano Di Marzo Presidente del Consorzio Irpinia

A distanza di un anno dall’ultima edizione di Ciak Irpinia, evento che aveva radunato numerosi giornalisti e buyers internazionali nella cornice della Dogana dei Grani di Atripalda (AV), torniamo a parlare di questo territorio prolifico che, prima dello stop improvviso causato dal Covid-19, stava vivendo un boom senza precedenti. A breve presenteremo le nostre recensioni delle nuove annate di Irpinia Aglianico, Fiano di Avellino, Greco di Tufo e Taurasi. La nostra intervista al presidente del Consorzio Vini d’Irpinia Stefano di Marzo.

Qual è la situazione attuale? Pensate di ricorrere alla vendemmia verde e/o alla distillazione di emergenza?

Il logo del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia

Il Consorzio interloquisce quotidianamente con referenti istituzionali come il Ministero dell’Agricoltura e la Regione Campania per stimolarli (tra non poche difficoltà) ad assumere misure concrete a difesa del comparto vitivinicolo. Allo stato attuale le risorse messe in campo sono assolutamente insufficienti, ma, viste le esigue disponibilità per la distillazione di emergenza, credo che l’unica misura adatta alle esigenze del nostro territorio sia la vendemmia verde, che, se attivata e sostenuta economicamente, potrà almeno garantire il reddito a cantine e piccoli vignaioli. 


Com’è stata l’annata 2019 per i bianchi?

Grazie a un’estate eccezionalmente secca, la 2019 ha dato vita, in media, a bianchi con eccellenti livelli di concentrazione e maturazione delle componenti aromatiche tipiche. E’ stata una delle migliori tra le ultime vendemmie. Mai come quest’anno i vini bianchi dell’Irpinia sono freschi, ampi, sapidi e dotati di un’intensa persistenza aromatica.

Lo scorso anno avevamo notato che per il Taurasi non c’è un’annata di riferimento. Non crede che questa tendenza a immettere in commercio millesimi differenti possa essere fonte di confusione?

Il disciplinare impone 3 anni di “elevage” ed affinamento minimi (+ 1 per la riserva).  Sempre meno produttori “escono” con l’annata in corso, che ora sarebbe la 2016, e sempre più si diffonde la consuetudine di immettere in commercio il Taurasi di annate precedenti, costume che premia l’eccezionale longevità che il vitigno e il territorio regalano al Taurasi. Il territorio irpino offre, tra l’altro, innumerevoli caratterizzazioni e sfaccettature che ogni produttore racconta in modo diverso.

www.irpinia.info, Carta geografica dell'Irpinia
La mappa del territorio dell’Irpinia

Il Fiano di Avellino e il Greco di Tufo sono vini che hanno bisogno di tempo per dare il meglio.  Sarebbe utile introdurre la tipologia “Riserva”? Avete novità in merito? 

Il Consorzio di Tutela dei Vini d’Irpinia ha sollevato al MIPAF una richiesta di modifica dei disciplinari di Greco di Tufo e Fiano di Avellino per introdurre la tipologia Riserva. Credo e spero che entro la prossima vendemmia riusciremo a portarla a casa.

Previsioni sul futuro dell’Irpinia? Quali sono i punti di forza per ripartire ?  

E’ in via di approvazione presso l’amministrazione regionale un progetto di promozione del Consorzio (misura 3.2.1) dal quale, appena tutto questo disastro causato dall’epidemia sarà alle spalle, ripartiremo con ancora più entusiasmo e determinazione. Promuoveremo le nostre denominazioni in giro per il mondo.

Raffaele Mosca,

Master Sommelier

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