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Rubrica di Emanuela Medi
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Settembre 2019

Amsterdam è considerata la capitale europea della cannabis ed è proprio lì, nel RedlightDistrict, che sono nati dei distillati a base di canapa. E così tra i mulini e i tulipani sono stati creati i superalcolici alla cannabis: un gin, una vodka ma anche un liquore.  Il Gin ha un tradizionale aroma di ginepro facilmente riconoscibile, con una leggera nota di vaniglia e di cardamomo piccante e il sapore persistente della Cannabis.Dal gusto piacevole e mistico non   contiene THC, che è il principio attivo che dà alla cannabis i suoi effetti psicotropi. Può essere degustato con acqua tonica e limone, ma è ottimo anche con qualsiasi altra bevanda o frutta, meglio se tropicale come passionfruit, mango e papaja. Ma il gin non è solo il liquore a cui è stata aggiunta la cannabis; sul mercato è presente anche la Vodka la cui particolarità è che durante la distillazione viene infusa anche la canapa. Anche questa vodka non contiene comunque THC e può essere degustata insieme ad un estratto di pesca o spremuta di limone con aggiunta di menta   Monica Assanta giornalista.

Il tipico piatto veneto, rivisitato in modo creativo, trionfare nell’iniziativa online di Italia in Miniatura che rivisita la cucina regionale. Alla vincitrice il tour dei parchi con tutta la famiglia, al pubblico un prezioso ricettario online, arricchito delle ricetta d’autore di 7 food-blogger  Il primo concorso culinario online lanciato dal parco tematico riminese, che si è concluso il 31 agosto, ha una ricetta vincitrice: il “Paté di fegato alla veneziana con polenta croccante” di Anita Rizza, di Marano Vicentino (VI). Un concorso di cucina lanciato da un parco tematico potrebbe far alzare qualche sopracciglio ai puristi del marketing: eppure il cibo in Italia è uno dei valori più tutelati dagli Italiani e più ricercati dai turisti stranieri. Insieme a arte, paesaggi e lifestyle è fattori per cui l’Italia è famosa e “invidiata” nel mondo. Per stimolare i partecipanti sono stati scomodati sette food-blogger da tutta Italia che, per dare il buon esempio, hanno regalato una loro ricetta d’autore a Italia in Miniatura, visibile sul sito https://ricetteinminiatura.italiainminiatura.com/ Il Voto A conclusione del concorso il sistema, alla presenza di un funzionario ministeriale estraeva la ricetta più votata da ciascuna regione rappresentata. Un notaio verificava lo svolgimento delle operazioni dei giurati, che dovevano, a quel punto, assegnare i

Sei una fan delle bollicine? Ecco un nuovo modo di gustare il prosecco. Dopo le saponette e le maschere ecco arrivare lo smalto. Un colore oro con un profumo intenso che richiama gli happy hour e le cene. Lo smalto al prosecco è un must da avere. Il suo tono ricorda un calice di bollicine anche per il profumo ed è un passepartout per ogni outfit. E’infatti appropriato per tutte le situazioni e stagioni. Il suo giallo paglierino, quasi dorato è perfetto dall’abbronzatura ancora non sfiorita ad una serata elegante e trendy. Lo smalto alle bollicine è un’invenzione per chi adora essere sempre alla moda. La cosa più curiosa infatti è che una volta indossato e fatto seccare potrete mettere le dita in bocca e gustarne la fragranza. Al palato infatti richiama proprio il prosecco ed  del tutto commestibile. Basta stenderlo sulle unghie e avvicinarlo al naso. Sin dalla prima passata è percettibile il  caratteristico profumo del prosecco Più strati si stendono, più sarà intensa la doratura, ma anche il profumo. Restiamo sempre dell’idea che il vino debba essere sorseggiato al bar, in un ristorante o a casa in un flute ma se proprio siete curiosi provate: il gusto è quasi identico

Che il settore agroalimentare sia una forte attrattiva occupazionale lo dicono i dati Coldiretti con 57.621 imprese cui fanno capo giovani sotto i 35 anni nel 2018, in aumento del 4,1% rispetto l’anno precedente. Dato importante quindi che non ha riscontro nel settore dell’alimentare in buona   salute visto che il suo fatturato costituisce l’8% del Pil nazionale ma che è in cerca di personale specializzato: mancano infatti oltre 43mila unità nei prossimi 5 anni. Una necessità importante se si considera che l’export in questo settore ha registrato un +3,1% nel 2018. Si fa sentire la FIPE( Federazione Pubblici Esercizi) che richiama il Governo a una maggiore attenzione alla ristorazione mortificata- dice il comunicato- da regole inique. “ Eppure come sottolinea il presidente ( Fipe) Lino Stoppani la ristorazione  con 300 mila imprese e un fatturato di 85 miliardi, da lavoro a 1 milione di persone. Introduzione dei voucher, come avvenuto in agricoltura, revisione dei buoni pasto: le priorità per la valorizzazione” di una eccellenza italiana”

La cantina Siddura è una realtà vitivinicola Gallurese che nasce nel 2008 su di un territorio che fin dagli anni '70 produceva vino di qualità. La Gallura si estende per il nord-est della Sardegna, nei comuni di Luogosanto e Tempio Pausania  dove sono state poste le basi dell’interpretazione enologica della cantina. Grazie ai suoi vigneti in sintonia con l’ambiente circostante; il territorio si presenta con una zona collinare e montuosa impervia, poco accessibile, molto rigogliosa dove per anni la produzione enologica, con vitigni tipici sardi, erano distribuiti localmente e poco valorizzati.  In queste zone montuose si trovano tutte le piante tipiche dell’isola come il cisto, il lentischio e l'Ilatro, nonché fitti boschi di querce e le  sughere che arricchiscono il paesaggio, cambiandolo rispetto all’idea standardizzata che un turista possa immaginare della Sardegna. Non è un luogo comune, questo lo dimostra la biodiversità presente e la bellezza naturalistica del paesaggio montuoso sempreverde e rigoglioso tanto che non è difficile perdersi: I boschi di sughere vengono utilizzate per la creazione di tappi da vino di alta fascia gli stessi che utilizza la cantina Siddura. La cantina prende il nome dalla località Siddura in cui si trova e da “Siddura” il nome della sella in dialetto

Tre giorni con i sapori e le eccellenze della tradizione italiana Tre e diciannove: sono i numeri del Festival della Cucina Italiana in programma a Pesaro dal 20 al 22 settembre. Tre sono le edizioni consecutive nella città di Gioachino Rossini, così come tre sono i giorni all’insegna dei buoni sapori. Diciannove sono le edizioni di questo evento che quest’anno si concentra su un ambiente maggiormente conviviale con oltre 300 posti a sedere attorno a grandi tavoli rotondi illuminati da centinaia di lucine nella centralissima piazza del Popolo, alla presenza di 25 cuochi dell’Accademia Nazionale Italcuochi, coordinati dallo chef Luca Angelini, presidente della sezione romagnola del sodalizio.  Saranno loro gli ambasciatori del gusto della tre giorni a Pesaro, in un portfolio di proposte per tutti i palati: il gran fritto dell’Adriatico, la polenta Taragnadella Lombardia proposta con i funghi Cardoncelli pugliesi, dalla Sicilia non mancano arancini e cannoli, così come dalla Romagna arrivano gli arrosticini fatti a mano e la speciale porchetta di allevamento locale, insaporita e cotta alla brace direttamente dai pastori; senza dimenticare il caffè d’autore, come quello verde, celebre per le sue proprietà antiaging, presentato da Lady Cafè.  Il Festival è coordinato da La Madia Travelfood - oggi inserita nel

Parte Prima - Non me lo aspettavo questo sangiovese così inedito e affascinante: vini territoriali  li definisce Giorgio Melandri “narratore del vino” e anima del  progetto” Stella dell’Appennino” : una  comunità di 11 produttori i cui vini sono espressione di questa parte inedita dell’Appennino Romagnolo che fa capo a, Modigliana punto di incontri di tre vallate  Ibòla, Acerreta e Tramazzo ognuna diversissima per terroir, altitudine, paesaggio e  microclima. Una produzione di 10mila bottiglie di grande qualità  e unica nel saper esprimere i caratteri delle tre vallate: vini agrumati e speziati della valle di Ibòla, vini balsamici dall’inconfondibile sentore di alloro della valle di Tramazzo, vini fruttati( melagrana) e terrosi della Acerreta , tutti legati da una nota comune di freschezza con un grado alcolico moderato e tannini certamente di carattere ma mai troppo abbondanti. Insomma una bocca in cui giocano nel finale, tannino , acidità e nota salmastra la vera inconfondibile caratteristica di Modigliana  . DEGUSTAZIONE     11 produttori: di ognuno di loro diamo un piccolo profilo tratto dal libro   “ Stella dell’Appennino” scritto da Giorgio Melandri cui segue una breve degustazione del vino di punta della loro  produzione. AGRINTESA: cooperativa con sede a Faenza che unisce 135 soci nel territorio dei comuni di

Oggi nelle librerie e online la trentesima edizione di” Osterie d’Italia” la guida firmata da Slow Food Editore. Facile da consultare e ottima compagna di viaggi alla classica” chiocciola “che segnala le eccellenze e la”  bottiglia “ che premia la selezione dei vini più interessanti e rappresentativi del territorio, Marco Bolasco e Eugenio Signoroni hanno pensato a nuove indicazioni come la segnalazione di osterie vicino alle stazioni ferroviarie e ai caselli autostradali.

Nero su bianco e il coraggio di ammetterlo: come emerge dallo studio di Pambiancola grappa italiana soffre per la crescita contenuta dell’ultimo esercizio. Non è certo tutto da addebitarsi a una delle più scarse vendemmie per resa-2017- con conseguente riduzione della materia prima a disposizione delle aziende e con  evidente riflesso sulla produzione dell’anno 2018, ma certamente anche questo ha influito molto. Il simbolo degli spirits made in Italy pur consapevole di essere sempre un segmento di nicchia, perché prodotto soltanto dalle vinacce italiane, conferma la propria solidità sia con il lieve incremento dei ricavi registrato anche in quest’annata difficile sia con la marginalità registrata dai suoi primi quattro player per fatturato. Branding e export, le leve per crescere:  la presenza di marchi forti rende solido il settore rendendolo capace di reggere anche ad annate difficili come il 2018.  Il secondo obiettivo, l’export punta sul mercato statunitense, molto potenziale ma difficile a causa di un retaggio culturale legato alle grappe super strong dei nostri immigrati. Ma loro, la top ten, dati alla mano  segnano tutte una buona ripresa da: Bonollo Umberto, che opera con il marchio OF, si riconferma in vetta alla classifica e ha registrato una crescita vicina al 18% rispetto l’anno