Una delle poche feste di origine “laica” che raccoglie molti consensi nell’isola di Procida è quella della elezione della Graziella che si ispira, nel nome, al celebre personaggio del romanzo di Alphonse de Lamartine ambientato nell’isola ai primi dell’Ottocento.
Nell’ambito della presentazione delle varie “Grazielle”,i festeggiamenti si legano pertanto a manifestazioni che ricordano antiche consuetudini, tra cui, talvolta, quelle culinarie. E così, ogni grancia -così erano allora chiamati i rioni dell'isola-può portare la sua pietanza che è servita dalla aspirante Graziella ad una giuria di esperti in arte culinaria .Qualche anno fa mi fu chiesto di rappresentare Terra murata con una pietanza della cucina procidana. Mi venne in mente il -Picchi pacchio-che avevo appreso dalla antica famiglia procidana di mio marito,ma con mia grande sorpresa scoprii che era una pietanza ormai dimenticata , ma assai diffusa, nella Costiera di Amalfi e Sorrento, come nell’isola di Capri ed infine nota pure nella grande Napoli e in Sicilia.
Le melanzane alla Picchi pacchio erano, dunque un piatto della cucina tradizionale napoletana con un apporto della cucina siciliana(il Regno delle due Sicilie condensato in un piatto) con anche una derivazione che alcuni riconducono -almeno per quanto riguarda la diffusione mediterranea - alla cucina araba (l'agrodolce).Il