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Rubrica di Emanuela Medi
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Dicembre 2019

Le tradizioni legate al Natale non si smentiscono e men che mai l’albero: vero o sintetico che sia, sono oltre 3 milioni gli italiani che lo comprano con una spesa media di circa 40 euro. Come sottolinea Coldiretti che ha presentato i dati in occasione del fine settimana di Sant’Ambrogio e dell’Immacolata-giornata tradizionalmente  dedicata all’’addobbo”- la maggioranza degli italiani il 55% sceglie quello sintetico per le difficoltà legate al trasporto e alla dimensione tanto che ,soprattutto per gli abeti veri , in altezza  non superano il metro e mezzo con un costo variabile. Vivai, fiorai, grande distribuzione: i punti vendita sono tanti- meglio,-precisa Coldiretti-   preferire gli alberi delle nostre colline o in montagna comunque in territori marginali altrimenti destinati all’abbandono . Una usanza che viene dal Nord, in particolare Tallinn  la capitale dell’Estonia , quando nel 1441 fu eretto un grande  albero nella piazza del Municipio attorno al quale ballavano uomini e donne in cerca dell’anima gemella. Ma alla tradizione laica si affianca la cultura cristiana dove l’albero è presente da sempre e si mescola con il candelabro: entrambi portano la luce.

Contenere l'inevitabile aumento delle calorie pre-natalizie: non è un'impresa impossibile soprattutto per accellerare il nostro metabolismo : cinque gli ingredienti suggeriti da Paola Di Giambattista, Healthy Food specialist, Free from Chef e Nutritional Cooking Consultant. BROCCOLI  Ottimi detossinanti: ciò significa che aiutano a liberare l’organismo dalle scorie, facilitando i processi digestivi. “Per ovviare- dice  la specialista-al problema del loro odore in cottura è bene sapere che sono buonissimi anche crudi in insalata, meglio ancora se sono conditi con la citronette. In questo modo il nostro organismo intercetta facilmente la clorofilla, che ha ottimi effetti disintossicanti. Il segreto dei broccoli è il Boro, un elemento che aiuta a fissare il calcio nelle ossa e ad attivare il metabolismo.    PEPERONCINO Il fatto che il peperoncino riduca il grasso è ormai comprovato dalla scienza, che lo consiglia anche in caso di sovrappeso e obesità. Il merito è tutto della Capsaicina, il principio attivo che alza la temperatura corporea, aumenta la sudorazione e accelera il ritmo metabolico, favorendo il calo ponderale. Il suo effetto può durare dai 20 minuti alle 6 ore e può essere addirittura potenziato dall’attività fisica; non a caso, in commercio esistono appositi integratori da assumere prima dell’allenamento.  TÈ VERDE ". Questa preziosa bevanda- sottolinea la  Di

Il vino che si produceva a Procida un tempo riforniva molte trattorie napoletane e per questo le sue qualità, in particolare quelle del vino rosso, venivano celebrate anche in alcune canzoni. Il rosso di Procida aveva qualche qualità in più rispetto al bianco, tanto da essere citato come vino usato per un brindisi, sia pur amaro, in un matrimonio, in una canzone di Libero Bovio (Napoli 1883 – 1942), uno degli autori delle più celebri canzoni napoletane, da “Reginella” , a “Chiove” alla celeberrima “'O Paese d' 'o sole” a “Lacreme napulitane” a “Passione”, alla famosa “Surdate” (Soldati), da cui è stata tratta la frase “E so' Napulitano, e si nun canto, io moro” scritta su una lapide messa dove il poeta abitava, a via Duomo.  Dunque, la canzone dove si celebra il vino di Procida è  “Brinneso” (Brindisi). Il brindisi di cui si parla è ironico e doloroso perché è dall’autore indirizzato ad un’antica fidanzata il giorno che lei si è sposata con un altro: “Brínneso alla salute dell'amirosa mia ca s'è sposata… … vevite amice: chisto è vino 'e Proceta,  n'atu bicchiere e nce ne simmo jute. Ho detto al cuoro, al povero mio cuoro:   chiagne pe' cunto tujo, ca i' mo stó' allèro…” Perché,

Nell’azienda Cusumano 5 diversi territori danno vita 12 vini identitari. Raccontano la Sicilia, in lungo e in largo, nella sua varietà e nelle sue sfumature. Descrivono il fascino di una delle perle del sud Italia, una regione che sprigiona i suoi profumi e i suoi colori tra mare, colline e monti. Le cinque tenute Cusumano, distribuite nelle diverse aree dell’isola, offrono così un pezzo di Sicilia a tutto il mondo. "È la diversità che fa la differenza. Ogni vino che produciamo - spiega Diego Cusumano, titolare, insieme al fratello, dell’azienda Cusumano - trova in ciascuna di esse il terreno più adatto alla propria valorizzazione e ne racchiude in modo inconfondibile i profumi, i sapori, i colori”. Passiamo in rassegna le 5 tenute Cusumano: un assaggio per ogni territorio dall’identità distinta.  Tutto è cominciato dalla tenuta Ficuzza immersa nel bosco, a Piana degli Albanesi, tra Palermo e Trapani, su colline che superano i 700 metri sul livello del mare. L’altitudine, le temperature e il terreno consentono la realizzazione dello spumante metodo classico a 700 s.l.m. La seconda proposta è il Duseri, Nero d’Avola in purezza della Tenuta San Giacomo a Butera, terra calcarea con vitigni autoctoni a 400 metri di altitudine. Si

Sono tante le opportunità, le sfide e le angosce degli attori principali sulla scena mondiale del vino: è quanto emerge da un report redatto dall’Università di Geinseheim sulla base delle risposte di più di 1.700 esperti provenienti da oltre 46 luoghi del mondo e sui cui è stato costruito il “Prowein Business Report” 2019. Che cosa preoccupa: le tasse sui prodotti alcolici, i cambiamenti climatici, l’inasprimento delle regole per la pubblicità del vino, la guerra dei dazi, i vini alla cannabis, il rallentamento della crescita economica mondiale e molto altro ancora. Lo studio ha poi posto un focus su quali saranno i paesi potenzialmente più attrattivi nel futuro: in testa a questa speciale classifica troviamo la Scandinavia seguita dalla Svezia, Danimarca e Norvegia, al pari del Giappone, Cina e Hong Kong. Mercati da sviluppare, Singapore, Taiwan, Repubblica Ceca e India. Francia, Germania, Regno Unito ed anche Italia, pur essendo paesi cardine nel business del vino oggi, potrebbero risentire di alcuni fattori negativi in futuro legati in particolare al rallentamento dell’economia mondiale e alla “guerra dei dazi” in atto in tutto il globo. Non è da meno la crescente volatilità di un mercato, quello del vino, mai scontato ma  ricco di insidie: una per

Ci si chiede spesso chi fu l’inventore del panettone classico. Esistono due “versioni” risultanti da un mix di leggende e di fatti realmente accaduti. La prima riguarda un capocuoco al servizio di Ludovico il Moro, incaricato di servire un pranzo di Natale più che sontuoso, da servire a un ristretto numero di nobili invitati a corte. Antipasti, primi di ogni genere, arrosti e formaggi vari, tutto filò via assai bene. In  cucina vi era  da fare e forse, proprio per questo, qualcuno scordò di togliere il dolce dal forno. Giunti al dolce, il capocuoco si rese conto di averlo quasi carbonizzato per eccessiva cottura e pertanto non era nemmeno presentabile. Era ormai troppo tardi per preparare nuovamente un impasto così elaborato; poco importava chi aveva dimenticato il dolce nel forno, tanto Ludovico se la sarebbe presa con lui e lo avrebbe condannato a morte.  Va detto che un semplice sguattero di nome Toni aveva approfittato di alcuni momenti liberi nel corso della prima mattinata, cucinando per sé un dolce a base di farina, burro, uova, scorza di cedro, frutta candita e uvetta. Voleva farselo cuocere al termine del lavoro per avere qualcosa da mangiare.  Propose perciò al capocuoco di servire in tavola tale dolce

Con un investimento di 400 milioni di euro in due anni (2018 e 2019) per gli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche in 100 scali ferroviari del paese  e oltre mille servizi di assistenza al giorno alle persone a ridotta mobilità o con disabilità che hanno scelto il treno per i loro spostamenti, le FS confermano l’attenzione al mondo della disabilità. L’impegno del Gruppo è testimoniato dalla recente nomina ad “Ambasciatore Europeo per la diversità” di Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale di FS Italiane, conferita da Violeta Bulc, Commissaria Europea ai Trasporti. Importante l’accordo con le rappresentanze regionali del Veneto, Emilia Romagna e Liguria per la progettazione dei nuovi treni regionali Rock e Pop, i cui primi convogli sono già stati consegnati in queste regioni, per garantire prestazioni ancora più performanti di quelle previste dalla normativa europea.  Tra le novità l’applicazione per smartphone SalaBlu+, realizzata con il coinvolgimento delle principali associazioni nazionali delle persone con disabilità ideata per migliorare l’accessibilità dei servizi e quindi l’esperienza di viaggio. Da segnalare infine che anche quest’anno il Gruppo FS ha aderito al Festival della Cultura Paralimpica e ha rinnovato la partecipazione al FIABADay, la campagna di sensibilizzazione organizzata dal Fondo Italiano Abbattimento Barriere Architettoniche (FIABA).

È un’etichetta celebrativa quella che accompagna la nuova annata di Le Serre Nuove dell’Ornellaia, che presenta oggi il suo 2017. Sono trascorsi esattamente 20 anni da quando nel 1997 in tenuta fu deciso di affiancare ad Ornellaia un vino che, con un blend delle quattro varietà coltivate in Ornellaia – Merlot in prevalenza, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Petit Verdot – ne proponesse la stessa classe ma di più immediata lettura. E oggi quel 20 campeggia al centro dell’etichetta a ricordare una storia di successi che negli anni ha accompagnato Le Serre Nuove dell’Ornellaia e permesso l’affermarsi della sua personalità.  [caption id="attachment_13471" align="alignleft" width="231"] La nuova annata de Le Serre Nuove di Ornellaia[/caption] Quella di vino capace di lungo invecchiamento ma al tempo stesso di estrema piacevolezza fin dalla sua immissione sui mercati. Espressione alta della sua denominazione, Bolgheri Rosso Doc, interpretata con il savoir faire e lo stile della tenuta. Il blend è il risultato della valutazione dei vari vini base così come delle uve provenienti da specifiche parcelle del parco aziendale, avendo ben presente il vino che si vuole creare: un’altra faccia di Ornellaia.  Le Serre Nuove dell’Ornellaia 2017 è frutto di un’annata calda e siccitosa che il destino ha voluto ricordasse

Vongole, cozze e pesci : gli italiani non rinunciano ai prodotti ittici sia pescati o allevati e proprio durante le feste di natale che si registra il più alto consumo( stime Coldiretti e ImpresaPesca) con una spesa che supera il miliardo , un +5% rispetto lo scorso anno grazie alla stabilità dei prezzi. Ma c’è un MA, il costante aumento della domanda mette alla prova i nostri mari tanto che ad oggi l’80% degli stock ittici monitorati nel Mediterraneo risulta sfruttato in modo non sostenibile, nonostante la pesca garantisca la sussistenza di 180.000 persone in quest’area. E se come dicono le statistiche 3 italiani su 4( dati Federcoop Pesca) offriranno portate a base di pesce  il cui costo- per il primo piatto della vigilia- si aggira sui 105 milioni e per il secondo 480 milioni, come coniugare il nostro stile di vita a tavola con lo stato delle risorse naturali e il sostentamento di milioni di persone nel mondo che da esso dipendono. Una opportunità è offerta da MSC-Marine Stewardschip Council- organizzazione internazionale non profit responsabile del più importante programma globale di certificazione di sostenibilità ittica- che con il suo marchio sui prodotti ittici garantisce che quel prodotto è stato

Sembra un paradosso che gli italiani l’abbiano scoperta per un turismo in grado di migliorare il benessere psico fisico, quando dovrebbe essere una priorità, ma dati alla mano la vacanza non è più solo enogastronomia, arte, cultura ma il piacere di ritrovare una forma logorata nel corso dell’anno e il” sentirsi bene. “L’Italia è  prescelta, sotto questo aspetto, dai turisti stranieri che la mettono avanti agli Usa e Francia ,lo è anche per i giovani cui non dispiace qualche giorno in alberghi con SPA per una remise en forme. E se i soldi non sono un marcatore certo che le preferenze vanno agli alberghi di lusso : tra italiani e stranieri nel 2019 vi sono stati   ben 11 milioni di pernottamenti. Una vera e propria industria che non conosce crisi stando alle previsioni di un +6,2% nel 2025 ( dati ENIT Agenzia Nazionale per il Turismo). Traina lo shopping del lusso e visto che parliamo di traino ancora una volta tutta la filiera legata al cibo cibo si conferma la prima ricchezza nazionale (Coldiretti) con 538 miliardi di fatturato e oltre 3 milioni di posti di lavoro. Precisa Coldiretti che mai tanto cibo e vini italiano sono stati consumati all’estero con