a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
Home2019 (Pagina 7)

Dicembre 2019

Una marcia in più: è Massimo Gianolli.  A raccontare una personalità che non ha pregiudizi, schemi precostituiti, aperto alle opportunità e alle novità, lavoratore instancabile, la nostra intervista che oserei definire " intelligente". Uno stile di vita, un marchio, una brand Identity: la Collina dei Ciliegi La Collina dei Ciliegi non è un marchio che nel mondo del vino sarebbe riduttivo ma quello che rappresenta: uno stile di vita per le cose belle e semplici, vini importanti, qualità assoluta , rivalutazione di un territorio-la Valpantena , vitigni autoctoni di cui ne sono l'espressione, l'innovazione, l'ospitalità, la ricerca. I tanti valori che l'Italia rappresenta attraverso la cultura, i territori, le tradizioni. la Collina dei Ciliegi è Erbin la tenuta che da 50 anni è di proprietà della famiglia, un paradiso terrestre in cui accogliere amici e turisti. 53 ettari, di cui 24 a vigneto che diventeranno 32 nel 2020, 17 etichette suddivise in Classica, Emporium e Riserve, 350mila bottiglie prodotte con un fatturato di circa 2 milioni di euro e due squadre nel cuore: il Milan e il mio staff Dal Milan alla Cina

È noto che l’apporto con la dieta di antocianine, contenute in quantità rilevanti soprattutto nei frutti di bosco, può influenzare la salute cardiovascolare, metabolica e le difese antitumorali. Le ricadute positive del consumo regolare di frutti di bosco sono state inoltre dimostrate sulle performance cognitive degli adulti. I dati disponibili sul possibile ruolo funzionale di questi frutti in età pediatrica sono invece ancora limitati. Questa ricerca è stata condotta su due gruppi di scolari tra i 7 e i 10 anni, maschi e femmine sani e con performance cognitive omogenee, che sono stati divisi in due gruppi. Al primo gruppo è stata somministrata una bevanda a base di 30 g di mirtilli disidratati, diluiti in 170 mL di acqua e 30 mL di un succo di frutta a basso tenore di antocianine, che forniva 235 mg di antocianine, una quantità pari a quella presente in 240 g di mirtilli freschi. Al secondo gruppo è stata assegnata una bevanda placebo, priva di antocianine, contenente soltanto zuccheri e vitamina C in quantità identiche a quelle del concentrato di mirtilli. Due ore dopo l’assunzione, la differenza di performance cognitiva nei due gruppi è stata evidente e significativa, sia per la capacità mnemonica (ascolto, memorizzazione e correttezza

Il 28 novembre scorso l’Osteria Rione 22 dello Chef Roberto Cipolla ha ospitato una serata di degustazione con i vini della cantina Falzari abbinati a quattro piatti creati per l’occasione. L’occasione d'incontro con lo Chef ha mostrato come Roberto, oltre a essere una piacevole compagnia e un cuoco con tanta umiltà, incarni l’essenza del cuoco non soltanto svolgendo una professione di servizio, ma inseguendo una passione, arricchendo e alimentando una visione alimentare salutista. L’impostazione è quella di prediligere una cucina mediterranea fresca e leggera con una prevalenza di vegetali, cominciando da prodotti selezionati e necessariamente di qualità, in funzione della ricerca dell’equilibrio. Il successo di un piatto per lo Chef è il perfetto equilibrio degli elementi di estetica, gusto e salute; un trittico finalizzato alla qualità che però necessariamente richiede studio e apprendimento sulle più moderne tecniche di cottura. Questa ricerca ha portato Roberto a specializzarsi in nutrizione culinaria e cucina antiaging, creando piatti mediterranei che fanno bene alla salute, con abbinamenti di ingredienti organizzati per ottenere risultati bilanciati, con meno grassi, meno zuccheri e più fibra. Per la presentazione della linea dei vini della cantina Falzari il proprietario Sergio Falzari, originario della Sardegna, nel 2000 inizia una produzione agricola e vitivinicola a

[caption id="attachment_13420" align="alignleft" width="213"] Il logo di Gelinaz[/caption] Definito l'evento gastronomico dell'anno GELINAZ, che si tene oggi 3 dicembre, è la manifestazione trasversale che coinvolge ben 38 paesi, 148 chef di cui 16 italiani, 2200 ricette, centinaia di ore di cucina raccontate sui social media di mezzo mondo. A muoversi saranno le ricette e non più i cuochi che in base alle regole e come abbiamo descritto in un precedente articolo, all'inizio di novembre hanno creato 8 nuovi piatti le cui ricette per sorteggio, sono state accoppiate a un altro chef anche geograficamente lontanissimo con il compito di rielaborarle secondo il proprio stile. Un format ideato nel 2005 da Andrea Petrini scrittore, giornalista cui sin dall'inizio hanno aderito famosi chef italiani per una formula che non vuole essere un gioco ma un modo per far viaggiare le idee, i talenti, i confronti. E visto che parliamo di confronti per la prima volta hanno partecipato le donne e molti giovani chef. Domenica la finale con la busta segreta e il nome di colui che, all'inizio aveva ideato le ricette.

Nell’elegante Westin Excelsior hotel di via Veneto si è svolto a Roma l’evento dedicato alle bollicine italiane, lo SparkleDay targato Cucina & Vini. Presenti più di 230 etichette di oltre 75 aziende che attraversano il Belpaese da nord a sud. Il tutto integrato dalla presentazione della guida Sparkle 2020, giunta alla sua 18esima edizione, che raccoglie e premia i migliori spumanti secchi di tutte le regioni d’Italia. Protagoniste indiscusse le grandi denominazioni spumantistiche italiane, dalla piemontese Alta Langa alle lombarde Oltrepò Pavese e Franciacorta, dal Trento Doc e all’Alto Adige, fino alle denominazioni del Sistema Prosecco, prima fra tutte quella di Conegliano Valdobbiadene. Le bollicine di altre zone dello stivale non sono state da meno. Si sono infatti conquistate uno spazio sempre più grande all’interno del variegato panorama delle bollicine, un mondo in continua espansione. Lo dimostrano i dati: lo scorso anno il nostro Paese ha esportato spumanti nel mondo per oltre un miliardo e mezzo di euro, pari a circa 420 milioni di bottiglie. E i numeri sono in crescita, a riprova del fatto che le bollicine italiane sono un’eccellenza sempre più rinomata e apprezzata nella scena internazionale.   Ad accompagnare la degustazione di bollicine gli stand di street food distribuiti tra le due

Dal 1989, anno della firma a Parigi del Manifesto Slow Food, la rete impegnata in 160 paesi, celebra i 30 anni di attività con le migliaia di attivisti, soci e simpatizzanti. Con il programma “Our Food, Our Planet, Our Future” la comunità di Slow Food si impegna a creare 30 nuovi Presidi, 300 nuovi orti in Africa, 15 nuovi Mercati della Terra e circa 600 nuovi passeggeri sull' Arca del Gusto Tante le iniziative segnalate dalla rete da Bouctouche in Canada per il primo mercato della Terra in questo paese, a Narino in Colombia per un importante festival gastronomico.  Ancora la Lettonia, l'Indonesia, la Tunisia. L'Italia partecipa con un evento in Brianza dove si svolgerà una serata con cena per riproporre il menu del Manifesto di Parigi 30 anni fa.

Vendere vino è l’obiettivo dei produttori cui va l'attenzione di una realtà che sta cambiando: la flessione del mercato americano, i movimenti anche di importanti Istituzioni contro l'alcol, la stabilità nel tempo dei consumi da parte dei millenials, l'affermazione della cannabis, specie in Nord America. I produttori necessitano di nuovi canali di vendita come quelli offerti dagli strumenti digitali e relative tecniche. Insegna Amazon che a breve entrerà nel mercato del vino promuovendo l'acquisto di vini, forte del successo planetario della vendita di innumerevoli prodotti diversificati in prezzi e categorie di acquisto. Rimane la strada della distribuzione tradizionale ma questa va accompagnata da un nuovo approccio al mondo digitale senza che venga meno l'originalità e l'interpretazione enologica al territorio di ogni produttore E visto che abbiamo citato i millenials, un interessante articolo apparso su WineNews riporta studi e ricerche che dimostrano che il comportamento nei consumi di vino non è poi così diverso tra i più giovani e gli adulti se non per la conoscenza più marcata di questi ultimi del vino e il miglior potere di acquisto. Visto che rappresentano meno di un terzo nel consumo del vino se ne deduce che per i millenials bere vino è più una occasione di

Pratico equilibrato, sano spezza fame. Lo snack piace e lo si preferisce al pasto completo. Sono alcuni dei risultati dello studio di Mondelez International, leader mondiale nel settore dello snacking, sviluppato da The Harris Poli specialistici in ricerche di mercati, effettuato in 12 paesi.  Dunque lo spuntino piace a 8 adulti su 10 perché pratico, in grado di gestire le calorie della giornata, sostituto di pasti frequenti e abbondanti. Per molti genitori è un piccolo gesto di affetto verso i figli e un valido supporto emotivo e psicologo. Lo studio annunciato un anno orsono è  stato reso pubblico per il lancio della campagna  “snack giusto al momento giusto”. “Lo spuntino, ha detto Dirk Van De Put, non vuole sostituirsi al mangiare in modo sano. Per questo abbiamo scelto la filosofia dello snack giusto al momento giusto”

Se nella gerarchia della Chiesa troviamo Papi e alti prelati di stomaco robusto e indulgenti al vino, non meno folta è la schiera di santi a protezione della vigna e del vino. Tra i più noti nella tradizione popolare t e S Teodoro  quest’ultimo protettore degli osti: di questo Santo si dice che quando si verificò una terribile gelata che distrusse gran parte dei vigneti, riempì miracolosamente tutte le botti che erano rimaste vuote a causa della calamità. San Martino ricordato l’ 11novembre perché coincide con la fine della vendemmia, è il protettore dei bevitori moderati da quando, inseguito da un gruppo di ubriachi, fu nascosto da un oste in una botte, da qui la tradizione di spillare le botti per assaggiare il vino nuovo e la corsa dei mariti traditi. Come mettere insieme e dare un senso alla fine della vendemmia, allo spillare delle botti e alla corsa dei mariti traditi, onestamente è difficile, ma le tradizioni popolari vanno prese senza troppe interpretazioni. S. Clemente d’Alessandria conosceva l’apprezzamento che la Bibbia faceva del vino e come per gli ebrei nessun sabato e nessuna festa iniziava senza che prima dei pasti non fosse lodato il vino,  lo stesso santo lo indicava come