a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
Home2020Gennaio (Pagina 3)

Gennaio 2020

di Giampietro Comolli La storia del vino o mosto vino fermentato e rifermentato in recipienti, prende forma come metodo produttivo nel bacino del mare Nostrum. Sicuramente già prima alcune bevande ottenute da vegetali erano presenti lungo il Danubio e attorno al mar Caspio, ma il vino spumeggiante, rifermentato in bottiglia, come lo consideriamo noi oggi, trova le sue più remote radici nei vini spontaneamente frizzanti o spumosi degli antichi i quali conoscevano come si formasse l’anidride carbonica in recipienti chiusi o aperti. L’ermeticità dell’otre o dell’anfora o della botte di terra cotta o ceramica o legno fu un elemento determinante nella capacità di gestione della spuma nei vini, così come il mixage dei vari prodotti che venivano usati per stimolare quell’effetto o per aromatizzarne il gusto. Per secoli i vini fermentati, prodotti con l’utilizzo di vini vecchi e mosto giovane, furono la bevanda dell’aristocrazia che li utilizzava per, solennizzare cerimonie esclusive. Fra le più ancestrale citazione che ne fanno menzione troviamo quella che si trova nella Sacra Bibbia, nel libro dei Salmi, nr 75, vs 8-9 “… alza una coppa ove spumeggia un vino…” coppa sostenuta dalle mani dell’Altissimo. I vini che diventano ancora primattori nel I° secolo a.C. essendo presenti nell’Eneide

 Tra gli alimenti troppo spesso incolpati di favorire l’obesità  infantile troviamo il latte intero: a sfatare questo che si è rivelato un pregiudizio, uno studio internazionale svolto su ben 28 studi osservazionali per un totale di 20.000 bambini di 7 paesi compresa l’Italia (Stati Uniti, Inghiterra, Canada Svezia e  Nuova Zelanda). Ma andiamo per gradi: nonostante la scrematura del latte elimini più o meno completamente la quota dei grassi saturi ad azione ipercolesterlemizzante, e riduca il contenuto calorico del latte stesso, gli studi più recenti non hanno infatti osservato alcun beneficio  al consumo preferenziale di latte scremato rispetto al latte intero, in particolare per quanto concerne il rischio cardiovascolare. Gli autori di questo lavoro- hanno  confrontato inoltre gli effetti del consumo di latte intero con quello di latte parzialmente scremato o scremato sul sovrappeso in età pediatruca: i dati raccolti non evidenziano alcun effetto negativo del consumo di latte intero sul peso o sulla composizione corporea infantile, mettendo invece in luce una relazione favorevole tra il contenuto di lipidi nel latte regolarmente consumato e la riduzione del rischio obesità nei bambini. La riduzione del rischio di sovrappeso e obesità associata al consumo di latte intero, rispetto a quello di latte a ridotto

Non ci piangiamo troppo addosso, il vino italiano piace e regge botta alle più nefaste previsioni a iniziare dai consumatori americani che hanno acquistato scorte in surplus di vino facendo registrare, tra gennaio e ottobre, la quota record di 1,3 miliardi e una crescita su base annua del 4,2%. Dati Istat indicano che nei primi 10 mesi del 2019 vi è stata una crescita del fatturato pari a 5,3 miliardi: la fortuna  ha voluto che i tanto gridati dazi americani, negli ultimi due mesi dell’anno passato, hanno risparmiato le etichette italiane a danno dei francesi e spagnoli con insospettato acquisto delle bottiglie Made in Italy e non solo dall’acquirente medio  ma in particolare da importatori e distributori USA che hanno fatto notevoli scorte in previsione dei dazi che con molta probabilità arriveranno nel 2020. E se gli USA si confermano il primo mercato con un fatturato tra gennaio-ottobre 2019 che ha sfiorato 1,3 miliardi e una crescita su base annua del 4,3%, anche altri mercati rispondono positivamente al nostro vino. E’il caso della Francia: Parigi ha acquistato etichette Made in Italy tra gennaio e ottobre per 174 milioni di euro con una crescita del 6,7%. Buone notizie dal Canada con un

2018 anno record della ristorazione con 85 miliardi spesi: un comparto che si pone   come terzo settore della filiera agroalimentare italiana, prima dell’Agricoltura e dell’Industria alimentare e che meriterebbe maggiore attenzione dalla politica.   Il rapporto sulla ristorazione della FIPE - Federazione Italiana Pubblici Esercizi presentato ieri a Roma, traccia un quadro che se favorevole alla dinamicità del settore con una crescita dei posti di lavoro in 10 anni( 2008-2018) del 20% a fronte però di un calo dell’occupazione del 3,4%,non nasconde forti preoccupazione a iniziare da un saldo in negativo di attività cessate- 12.444: dopo un anno chiude il 25% dei ristoranti, dopo 5 anni le chiusure interessano il 57%. con forti ripercussioni sociali che si evidenziano in un costante aumento di malattie e mortalità tra coloro che hanno perso il lavoro. Cresce la spesa di coloro che mangiano fuori casa che- secondo le stime preliminari di FIPE- nel 2019 raggiunge gli 86 miliardi di euro, mentre cala drasticamente di ben 9 miliardi la spesa dentro le mura domestiche. Soffrono i Bar soprattutto quelli collocati nel centri storici  a causa della concorrenza di paninoteche, e finti Take away anche se non si rinuncia alla classica colazione. Sempre più donne

Piccoli perché la produzione non supera le 10.000 bottiglie, preziosi perché si percepisce subito che sono “diversi” e non perché sono naturali o biodinamici ma perché in ogni bottiglia vi è l’impronta personale, unica del produttore che non ha voluto un gusto facile, per tutti i palati ma  ha creato freschezza, sapidità, erbe aromatiche, fruttato esotico, pasticceria insomma un mix inusuale da rimanere lungamente impresso. Una piacevole scoperta per caso, mangiando una sera alla trattoria ”Il Torchio” di Frascati. Lui il proprietario Luigi Valente, per carità, e ci tiene  dirlo, senza qualifiche di sommelier o assaggiatore.. se non la passione di andarsi a cercare i tanti piccoli e particolari  vini in quella parte del Lazio che si raccoglie attorno ai Castelli Romani e non solo. Magro, alto, ottimo cuoco, grembiule, barba doverosamente lunga    che hanno- chissà perché gran parte di questi filosofi- ricercatori del vino- come una divisa. Carta  dei vini spettacolare, con  il primo assaggio: RIBOLIE della cantina Ribolà- Monteporzio Catone- 2017, Malvasia 100% Rifermentazione in bottiglia, non filtrato, leggermente frizzante. Si presenta ovviamente un poco torbido dal colore giallo dorato. Siamo in una terra caratterizzata dalla presenza di vulcani spenti: al naso colpisce la nota dominante di forte mineralità associata a pietra

Per 4 giorni, dal 23 al 26 gennaio 2020, Pescara diventa capitale dei vini spumeggianti italiani, un evento che racconta l’Italia spumantistica attraverso il confronto di vini ottenuti dal- metodo tradizionale classico e metodo italiano- con particolare attenzione alle peculiarità  dell’uno e dell’altro rivolta alla loro evoluzione e interesse sui mercati. Ideato da Bubble’s Italia  la manifestazione  torna per il secondo anno consecutivo in una tre giorni di incontri, dibattiti , degustazioni e masterclass. Protagonisti tutti i vitigni autoctoni del metodo italiano: a cominciare dagli abruzzesi pecorino e trebbiano d’Abruzzo, a quelli del resto d’Italia come negroamaro, bombino, nerello mascalese ,aglianico del Vulture, Falanghina, vermentino, catarratto, nebbiolo, vernaccia di San Gimignano. Insomma un viaggio attraverso l’Italia senza ovviamente dimenticare le grandi aree produttrici come Franciacorta, Alta Langa, Prosecco  e Monte Lessini Doc . Attenzione sulla Cina, mercato del futuro e alle sempre più apprezzate bollicine rosè. Grande esperto e deus ex-machina delle bollicine italiane  Giampietro Comolli, contrario ad usare i minimali Martinotti o Charmat per un modo produttivo e di consumo  nazionale diverso da tuti gli altri pasi del mondo , protagonista di molti eventi assieme ad Andrea Zanfi, editore Spumantitalia programma Il tutto si svolge all’ Hotel Esplanade (piazza-giardini 1° Maggio sul lungomare). Il via

Il 43% delle 39mila gelaterie dello stivale si concentra nel sud e sulle isole. Quattro attività su dieci rinunciano alle chiusure invernali e restano aperte 365 giorni l'anno. Il 62% degli intervistati ha una gelateria di fiducia e nella scelta dei gusti, c'è poca fantasia: la maggior parte dei consumatori sceglie sempre gli stessi. I più gettonati sono cioccolato, fragola e nocciola. Sono alcuni dei dati presentati da FIPE- Federazione Italiana Pubblici Esercizi), in occasione della 41esima edizione di Sigep, il Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè, in corso a Rimini.  “Quello del gelato – sottolinea il Presidente di Fipe Lino Enrico Stoppani – è un settore estremamente vivace nel quale la qualità, non solo del prodotto ma anche dell’imprenditoria, è sempre più decisiva per il successo.  Un business che affonda le proprie radici in particolare nel sud Italia e sulle isole. E' qui che si trova infatti il 43% delle 39mila gelaterie sparse per lo stivale .Un'eccezionale fonte di lavoro, visto che l'intero settore, complessivamente, occupa in maniera diretta oltre 74mila persone e genera un fatturato complessivo di 4,2 miliardi di euro.” Per quanto riguarda le abitudini dei consumatori,  la voglia di gelato si concentra soprattutto nel pomeriggio:

Ma il testo che ci consente di approfondire quale sia la passione amorosa che tante di queste “serenate” sui generis descrivono è proprio la canzone Passione, che  lo stesso Libero Bovio scrisse nel 1934, messa in musica da Ernesto Tagliaferri e Nicola Valente. Si tratta di una canzone struggente e nello stesso tempo possente, che al pari delle celebri poesie di Saffo (si parva componere magnis, se è lecito paragonare le cose piccole alle grandi), descrive la forza di una inarrestabile passione che alberga tumultuosa nell’anima del protagonista, il quale perde completamente il proprio autocontrollo. 

Eccellenze agroalimentari premiate dall’istituto Poligrafico: pizza e mozzarella figureranno su moneta da 5 euro a colori destinata ai collezionisti e agli appassionati di numismatica. E’ la prima volta che la Zecca dello Stato apre alla buona gastronomia all’insegna della sostenibilità” Un percorso- ha detto Paolo Aielli AD dell’Istituto che apre una nuova strada per celebrare il genio italiano” .Vigili del Fuoco, Maria Montessori, Marco Aurelio imperatore, Animali in estinzione: la tigre, Salute delle piante, Fondazione Telethon, Olivetti lettera 22, Eduardo De Filippo gli altri soggetti della collezione numismatica selezionati dalla commissione composta da rappresentanti della Zecca e da Maestri d’Arte. Una novità: la prima moneta fosforescente Foto di: mozzarelladop. it