a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi

Marzo 2020

Potrebbe essere l’ennesimo hashtag, e non lo è, quel filo rosso che accomuna produttori, sommelier, giornalisti, associazioni, winelovers uniti  in una grande comunità che con un # , uno slogan e un bicchiere di vino vero o virtuale, complici Facebook, Youtube, Instagram ci raccontano i nostri prodotti, le bottiglie più amate , ricordi, viaggi , citazioni, frasi celebri  senza alcuna pretesa se non concederci e concedersi un momento di convivialità, di gioia per quel grande tesoro che è la cultura del vino. [caption id="attachment_15057" align="alignright" width="217"] Winelovers in quarantena[/caption] “Wine Lovers in quarantena”: iniziativa di Wine&Theciy che dal 21 di marzo sul canale IGTV Instagram di Wine&City mette in onda brevi videomessaggi di personaggi più o meno noti che raccontano dalle loro case cosa bevono in quarantena [caption id="attachment_15055" align="alignleft" width="194"] Ais[/caption] [caption id="attachment_15054" align="alignleft" width="194"] Ais[/caption] “La distanza non ci divide: campagna dell’AIS , Associazione Italiana Sommelier, la più grande associazione del mondo che ha deciso di rimanere accanto ai propri soci  con tre video-degustazioni alla settimana pubblicate sulla propria pagina Facebook, sul canale Youtube e sul sito ufficiale, per raccontare le grandi denominazioni del Paese. [caption id="attachment_15056" align="alignright" width="300"] Aspi[/caption] ASPI rilancia in digitale. L ‘Associazione Sommellerie Professionale Italiana, non si ferma e prosegue

La vigna si trova nei dintorni di Cupramontana, grazioso borgo alle pendici dell'Appennino umbro-marchigiano. Il santo - o meglio, l’Arcangelo - dal quale prende il nome è quello che, secondo la tradizione, avrebbe posto fine alla disastrosa peste del 590 con la sua apparizione su Ponte Sant’ Angelo a Roma. Ma oltre che per la toponomastica attuale - e forse anche propiziatoria - il Verdicchio dei Castelli di Jesi San Michele 2017 di Vallerosa Bonci merita l’assaggio per altre due ragioni ben precise: la specificità con cui racconta un terroir di assoluto rilievo e il rapporto qualità prezzo davvero notevole. La 2017 è, peraltro, un’annata meno cerebrale, più fruibile di altre: il bouquet ci mette un attimo ad esplodere su toni di pesca gialla, pietra focaia, mandorla tostata ed erbe di campo che evocano ora la frescura dell'Appennino marchigiano, ora il calore della vicina costa. Il gusto è cremoso, avvolgente, ma possiede la spina acida necessaria per ripulire la bocca dalle parti grasse dei crostacei, dei famosi Moscioli di Portonovo, di una Rana pescatrice adriatica o di un qualunque formaggio a pasta molle. Chi poi vorrà aspettare qualche anno – ma non troppi, visto che si tratta di un vino

A rischio l’export per circa un miliardo di euro. Da un’attenta analisi fatta da WineNews “ la minaccia dei dazi americani prima, il rallentamento dell’economia cinese, la Brexit e l’attuale crisi sanitaria mondiale dovuta al Coronavirus, con l’attivazione di misure che hanno rapidamente portato il blocco di ampie aree geografiche, sia in Europa che nel resto del mondo.” non ci si può che aspettare una drastica riduzione di ordini e consegne da parte dei principali paesi esteri. Ma è altrettanto evidente che anche i consumi interni stanno frenando soprattutto nei supermercati dove si assiste un rallentamento rispetto la precedente settimana causa la limitazione degli spostamenti che ha fatto preferire il negozio e la bottega sotto casa, mentre prima importante era la domanda presso la grande distribuzione soprattutto per le produzioni medio-alte. Uno scenario complicato dalla chiusura di alberghi, ristoranti, bar, oltre alla difficoltà di avere materiale da imballaggio. Un ciclo che si morde la coda se non ripartono i consumi. Bene allora gli interventi proposti per ridurre le scorte di vino ,la vendemmia verde e la distillazione volontaria per produrre alcol per prodotti igienizzanti

Andando a Londra per un breve viaggio o per una più lunga vacanza non possiamo fare a meno di dedicare almeno una sera alla cena più diffusa, più a buon mercato e di certo tra le più gustose, quella dove ci serviranno un bollente fish and chips, in un pub o, meglio, in uno dei tanti locali che si intitolano, appunto, Fish and chips. Come a Napoli la pizza, così a Londra c’è per tutte le tasche il fish and chips.

E’ la più recente delle iniziative online ad arricchire il vasto programma di musei, gallerie, grandi collezioni chiuse per coronavirus visitabili con un clic. Un tour virtuale che ci porta dalla Pinacoteca di Brera, all’Hermitage di San Pietroburgo al Museo Egizio di Torino che grazie alle tecnologie messe in campo da Google è disponibile il nuovissimo artsandculture.google.com che consente di vedere  le opere  nei minimi particolari, come una pennellata su un vestito o un gioiello e camminare a 360 gradi nelle sale grazie alla Street View. Sarà possibile così creare una propria galleria virtuale scegliendo le opere preferite.

[caption id="attachment_15023" align="alignleft" width="263"] Vin Methode Nature[/caption] Meglio dire esiste, visto il riconoscimento formale da parte delle autorità francesi con tanto di disciplinare dell’esistenza del vino naturale che permetterà di commercializzarlo sotto la dicitura ”vin methode nature”. Dopo una battaglia non da poco dei vignaioli naturali francesi riuniti in un sindacato , nato nel novembre 2019, i produttori dovranno seguire criteri definiti da un protocollo  presieduto dal vignaiolo della Loira Jacques Carroget, da loro stabilito di concerto con il Ministero dell’Agricoltura e l’OIV- Istituto Nazionale dell’origine e della qualità. La neonata denominazione dovrà superare un periodo di prova non essendo il vino naturale riconosciuto come tale in Francia  e in Italia .Regola fondamentale è l’assenza di additivi tranne l’SO2 in quantità limitata tra il 15-40mg/l fino a un massimo consentito di 70mg/l. Uve raccolte a mano da viti da agricoltura biologica e/o biodinamica, vinificazione spontanea anche per gli spumanti( doppia), assenza di filtrazione a membrana, chiarificazione uso di contenitori di qualsiasi tipologia da utilizzare non come strumento, uso di terreni con requisiti di buona ventilazione, clima favorevole, drenanti con la scelta preferibile di vitigni autoctoni. Se la dizione vini naturali nel nostro paese non è consentita molte sono le associazioni e le

E’ il più grande network italiano di cuochi casalinghi: 1000 su tutto il territorio nazionale ambasciatori della cucina regionale. Si perché Cesarine  nasce e si è sviluppato con l’obiettivo, centrato! Di far conoscere gli autentici sapori locali, ricette, segreti tramandati da generazione in generazione nelle famiglie italiane. Un palinsesto di preparazioni che va dai tortelloni di magro alle autentiche tagliatelle alla bolognese passando dalla cotoletta a regola d’arte fino ai dessert italiani famosi in tutto il mondo, come cantucci e tiramisù. Alle 18,30 di ogni giorno l’appuntamento è ai fornelli con telefono o PC collegato, per rendere il cibo ancora una volta risorsa preziosa in famiglia. Nella sezione corsi online del sito www.cesarine.com è possibile prendere visione di tutti i corsi in programma e prenotare la propria lezione online, gratuita. Tutti i corsi saranno disponibili sia in italiano che in inglese

Non si è tirato indietro il comparto farmaceutico italiano che ha donato a medici e cittadini 3 milioni di euro in beni strumentali e sta lavorando ,convertendo molti reparti, per assicurare  tutte le produzioni necessarie. “E’ un ringraziamento sentito quello che arriva da FIMMG (Federazione medici di medicina generale) e CITTADINANZATTIVA nei confronti delle industrie farmaceutiche italiane di Farmindustria, le cosiddette “Fab13” che comprendono Abiogen Pharma, Alfasigma, Angelini, Chiesi, Dompè, I.B.N Savio, Italfarmaco, Kedrion, Neopharmed Gentili, Menarini, Molteni, Recordati e SPA, Zambon. "Le aziende del farmaco - dicono Silvestro Scotti segretario generale FIMMG  e Antonio Gaudioso segretario generale Cittadinanzattiva sono attori fondamentali e questo segnale , per fortuna, non è isolato. Il sostegno che diverse aziende stanno dimostrando in queste ore disegna un Paese molto diverso da quello che siamo abituati a raccontare per fortuna»

Erbe alpine, fiori, spezie e bacche, quali genziana, assenzio, melissa, ginepro, anice stellato, pino mugo, ortica, sambuco, timo, menta, mora, lampone, mirtillo, ribes : circa 30 erbe racchiuse in un prodotto unico Elixir Amaro Erbe Alpine: l’ultima novità di Bottega distilleria fondata nel 1977 da Aldo Bottega con sede a Bibano di Gotega (TV). Fortemente radicato nel territorio è un amaro dal carattere forte e dalla  gradazione alcolica di 21% vol. Il gusto complesso e articolato è il risultato di tecniche di estrazione e di macerazione tradizionali, riadattate da Bottega nel segno della più avanzata innovazione tecnologica. Elixir Amaro Erbe Alpine ha un colore ambrato un bouquet complesso, che richiama spiccate note di erbe alpine e delicati sentori di sottobosco, in prevalenza muschio, mirtilli e more. Al palato prevale la freschezza delle erbe spontanee e l’equilibrio tra le sensazioni mentolate, amare e morbide. Perfetto come dopo pasto, va servito fresco o con ghiaccio, eventualmente con l’aggiunta di una scorza d’arancia. È inoltre un ottimo ingrediente per cocktail e long drink. L’originale bottiglia dalla caratteristica forma ovale ha una capacità di 50 cl e un prezzo al pubblico di circa 13 euro

Se nel contesto religioso la valenza simbolica  delle ceneri è evidente, meno lo è l'interesse crescente che la cenere suscita nella comunità scientifica per i suoi numerosi utilizzi applicativi potenziali: ceneri prodotte dalle centrali a carbone sono, per esempio, utilizzate per la realizzazione di polimeri sintetici impiegati in settori che spaziano dall'edilizia ai beni culturali, fino alle tecnologie ambientali. Anche in ambito agronomico le ceneri ottenute da biomasse, opportunamente trattate, possono rivelarsi un'importante risorsa: Uno studio è stato condotto nell'ambito di un progetto di sviluppo regionale che ha coinvolto l'Istituto per la bioeconomia (Cnr-Ibe). “In Italia e in molti altri Paesi d'Europa c'è un forte interesse per la valorizzazione agronomica delle ceneri, in considerazione dell'importanza strategica che le biomasse - da bosco, colture o agricole - rivestono come potenziale risorsa energetica”, spiega Carla Nati del Cnr-Ibe. “Oggi sono considerate un rifiuto e condotte in discarica, rappresentando un problema e un costo non indifferenti. Invece il loro spandimento in campo consentirebbe di restituire al suolo importanti elementi minerali sottratti dalle pratiche colturali. Le ceneri possono agire da concime, apportando elementi nutritivi utili all'accrescimento delle piante, come potassio, fosforo, magnesio, calcio e riducendo l'utilizzo di concimi artificiali. Ma possono fare anche da correttivo,