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Rubrica di Emanuela Medi
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Luglio 2020

Scambi di vino in grande difficoltà nelle 2 principali piazze europee, Germania e Regno Unito.  Come rileva l’analisi dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor su base dogane, le importazioni (a valore) dal mondo dei due top buyer sono calate nel primo quadrimestre rispetto al pari periodo 2019 dell’8,9% in Germania e del 13,3% nel Regno Unito, con un aprile ancora più nero: -19,7 per i primi, -17,5% per i secondi. Come nel report relativo ai Paesi terzi, anche in Europa l’Italia sconta perdite consistenti ma limita i danni, a dimostrazione di un assortimento dell’offerta più variegato, in particolare sul canale della gdo. Nei 4 mesi il Belpaese cede infatti a valore l’1,3% in Germania e il 15,6% in Gran Bretagna, mentre in aprile il calo è rispettivamente del 12,8% e del 6,5%. Secondo l’Osservatorio, a una situazione innegabilmente difficile data non solo dal trend delle registrazioni doganali ma anche dal prezzo medio in discesa e dalle più che probabili scorte maturate nei magazzini di distributori e importatori, fa da contraltare una maggior capacità di tenuta rispetto al principale competitor, la Francia. Ne consegue una crescita delle quote di mercato in Germania (dal 36,8% al 39,9%) e una sostanziale tenuta delle stesse in Uk.

Chiare, fresche et dolci acque,ove le belle membrapose colei che sola a me par donna;gentil ramo ove piacque(con sospir’ mi rimembra)a lei di fare al bel fiancho colonna;herba et fior’ che la gonnaleggiadra ricoverseco l’angelico seno;aere sacro, sereno,ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:date udïenzia insiemea le dolenti mie parole extreme. S’egli è pur mio destino,e ’l cielo in ciò s’adopra,ch’Amor quest’occhi lagrimando chiuda,qualche gratia il meschinocorpo fra voi ricopra,e torni l’alma al proprio albergo ignuda.La morte fia men crudase questa spene portoa quel dubbioso passo:ché lo spirito lassonon poria mai in più riposato portoné in più tranquilla fossafuggir la carne travagliata et l’ossa. Tempo verrà anchor forsech’a l’usato soggiornotorni la fera bella et mansüeta,et là ’v’ella mi scorsenel benedetto giorno,volga la vista disïosa et lieta,cercandomi: et, o pieta!,già terra in fra le pietrevedendo, Amor l’inspiriin guisa che sospirisì dolcemente che mercé m’impetre,et faccia forza al cielo,asciugandosi gli occhi col bel velo. Da’ be’ rami scendea(dolce ne la memoria)una pioggia di fior’ sovra ’l suo grembo;et ella si sedeahumile in tanta gloria,coverta già de l’amoroso nembo.Qual fior cadea sul lembo,qual su le treccie bionde,ch’oro forbito et perleeran quel dì a vederle;qual si posava in terra, et qual su l’onde;qual con un vago

Con il decreto firmato dal Ministra delle Politiche Agricole Teresa  Bellanova, dal Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e  da quello dell’Ambiente Sergio Costa , viene rafforzata la tutela,  dei vigneti storici ed eroici, peraltro riconosciuta dal Testo Unico del Vino , a rimarcare il loro valore storico a tutela di ambienti e paesaggi unici. E sono tanti  e di incredibile bellezza, dai terrazzamenti delle Cinque Terre in Liguria e in Valtellina, ai muretti a secco del Soave e della Valpolicella,  dalle colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, agli alberelli dell’Etna, il più famoso dei quali è il Nerello Mascalese ,ai pali dell’Irpinia, alle viti ammaritate. Viticoltura eroica cui si accompagnano spesso racconti eroici a segnare i grandi vigneti  che firmano i paesaggi del nostro paese. Un decreto  che, come dice Teresa Bellanova, “rende finalmente concreto il percorso atteso da tempo perché i soggetti interessati possano presentare alle Regioni di competenza le domande per il riconoscimento dei vigneti storici o eroici. Come indica il decreto, si definiscono eroici i vigneti che “ricadono in aree soggette a rischio idrogeologico, o situati in aree dove le condizioni orografiche creano impedimenti alla meccanizzazione, in zone di particolare pregio paesaggistico e ambientale, nonché i vigneti situati

Il tè è la seconda bevanda più consu- mata a livello globale, dopo l’acqua, con circa due miliardi di tazze bevute ogni giorno nel mondo. Molto ricco di flavonoidi, un gruppo di sostanze di natura polifenolica, il tè contribuisce in modo rilevante all’apporto giornaliero di antiossidanti con la dieta, soprattutto nei paesi asiatici e in Gran Bretagna, dove il suo consumo può raggiungere le sei tazze al giorno. Infatti, l’infusione in acqua bollente delle foglie e/o dei germogli, trattati in modo diverso per ottenere tè verde o bianco,  oolong,  tè nero, estrae caffeina, minerali (tra cui potassio, magne- sio, zinco, fluoro) e, appunto, polifenoli. La composizio- ne delle foglie di tè, che è piuttosto complessa, dipende dalle caratteri- stiche del terreno di coltivazione per quanto riguarda la presenza di mine- rali e dalla lavorazione per quanto ri- guarda invece il contenuto di polifenoli. Infatti, le foglie e i germogli utilizzati per ottenere le diverse tipologie di tè utilizzate nel mondo provengono da un’uni- ca pianta tropicale, la Camellia sinensis che, per facilità di coltivazione, viene oggi mantenuta ad arbusto o alberello. In natura, invece, può raggiungere i due metri di altezza. 8 La lavorazione determina il tipo di tè che verrà ottenuto.

Con i suoi 2000 km di costa La Sardegna è caratterizzata dalla presenza di vigneti secolari sparsi fra un entroterra montuoso e migliaia di nuraghi; come la mondo la “Bacu Biladesti” a Urzulei (NU) uno degli esemplari più longevi al mondo, un ceppo di Vitis Sylvestris dalla circonferenza di 134 cm costituita da tralci intrecciati con tronchi di ontano e corbezzoli che secondo il Dipartimento di Ricerca della Regione Sarda possiede almeno 1000 anni. Nell’estremo lembo Nord-Orientale della Sardegna si estende la Gallura, regione storica costantemente battuta dai venti dal terreno granitico; il Vermentino qui libera carattere e personalità e viene utilizzato dal 1996 nella DOCG Vermentino di Gallura per almeno il 95%. La sua presenza sull’isola occupa una superficie di 4.300 ha circa e insieme al Cannonau rappresenta l’espressione più tipica della produzione enologica regionale. Con una superficie di circa 7500 ha, il Cannonau rappresenta il 30% della superficie vitata sarda e trova la sua terra d’elezione ad Ogliastra. La DOC Cannonau ne prevede l’impiego per almeno l’85% (min. 90% per la tipologia "Classico") e si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato; in uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai. All’estremo Sud, perlopiù su terreni

“Etichetta dell’anno 2020” al vino Terre di Offida doc Passerina Passito "Anima Mundi" 2011 della Cantina dei Colli Ripani di Ripatransone (AP). Premio Speciale “Packaging 2020” all’azienda agricola Santa Tresa di Vittoria (RG). Premio speciale "Immagine Coordinata 2020" alla Brand Breeder di Pescara.  Categoria 1: confezioni di vini bianchi tranquilli a denominazione di origine e a indicazione geografica Assegnati i premi da cinque esperti di livello internazionale, 14 categorie, 239 campioni, 37 riconoscimenti, sono 20 le etichette selezionate per essere valutate durante il mese di luglio sui canali social di Vinitaly. Parliamo della 24ª edizione del Vinitaly Design International Packaging Competition, il concorso organizzato da Veronafiere con lo scopo di evidenziare il miglior design complessivo di confezioni e bottiglie di vini, distillati, liquori, birre e degli oli extra vergine d’oliva a premiare l’impegno delle aziende nel continuo miglioramento della propria immagine. «Veronafiere torna ad organizzare eventi fisici e lo fa con un appuntamento importante come il Vinitaly Design International Packaging Competition, dedicato al marketing che è il modo di presentare i prodotti al mercato e ai diversi canali distributivi. Veronafiere è pronta a mettere a disposizione delle imprese tutti i servizi e gli strumenti di cui dispone e dà appuntamento al mondo del vino a wine2wine

Pochi giorni ancora (10 luglio) per il testo definitivo che Stato e Regioni dovrebbero approvare per la riduzione di almeno il 15% della produzione della superficie  vitata dell’azienda a Dop e Igp. Necessaria e dolorosa, la decisione ormai approvata da gran parte delle associazioni delle imprese vitivinicole, di tagliare le rese, una misura che consentirà di contenere l’aumento dell’invenduto con ripercussione sui prezzi e di dare spazio a una vendemmia che inevitabilmente riempirà botti e serbatoi  tra luglio e agosto. 100 i milioni di euro messi a disposizione dal DL Rilancio, così distribuiti: 400 euro a ettaro per le Igt, da 600 a 700 euro per le Doc, da 800 a 900 per le Docg( dati Tre Bicchieri ) Pochi i distinguo tra i vari Consorzi :per il Consorzio Tutela Barolo, Barbaresco e Dogliani la resa verrà ridotta dal 20% al 5% con il 15% obbligatorio che consentirà, l’eliminazione  dal mercato di circa 70 mila ettolitri. Stessa posizione del Consorzio Alto Adige ,:approvata la proposta di un abbassamento delle rese percentuale che varia dal 30% al 15%  dovuta in particolare al blocco del turismo, senza che venga penalizzata- dice il più conosciuto winemaker Hans Terzer la qualità che deve essere massima  per rafforzare la collaudata