50 milioni di euro persi al giorno fanno dei pubblici esercizi il comparto più colpito dagli effetti del Coronavirus con migliaia di eventi, ricorrenze pubbliche e private, iniziative di ogni genere che vengono riformulate, rinviate o cancellate ogni giorno. A ciò si devono aggiungere il crollo delle presenze turistiche e l’applicazione di provvedimenti di difficile comprensione.
Per non parlare della misura che impone la chiusura totale dei locali di intrattenimento.. La Fipe( Federazione Italiana Pubblici Esercizi) non può non lanciare l’allarme alle istituzioni” Il 72,7% dei nostri associati – dice in un comunicato-ritiene che la crisi durerà ancora a lungo, con un peggioramento nei prossimi due mesi cui seguiranno forti diminuzioni del fatturato, con punte fino all’80%.
Una prima stima calcola in 4 miliardi di euro le perdite di fatturato del settore in tre mesi, che valgono circa 1,5 miliardi di euro in termini di valore aggiunto. Chiediamo a gran voce – dichiara Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe Confcommercio – il supporto delle Istituzioni e di fare presto, con segnali concreti di supporto alle imprese, che altrimenti chiuderanno. Chiediamo interventi urgenti sugli ammortizzatori sociali, meccanismi di credito di imposta per sopperire almeno in parte al crollo del fatturato, la sospensione del pagamento di oneri e tributi, la sospensione degli sfratti per morosità, per venire incontro a chi nelle prossime settimane non riuscirà ad onorare i contratti di locazione e a pagare fornitori e dipendenti. Non è difficile capire che senza incassi non si possono neppure onorare i debiti.
Purtroppo e inspiegabilmente, i provvedimenti presi fino ad oggi non riguardano le imprese del principale settore del turismo, quello della ristorazione – tradizionale, commerciale e collettiva -, del catering, dell’intrattenimento e dei Bar/Pub che occupa oltre un milione di addetti e che rischia di lasciare a casa oltre 40.000 persone per impossibilità di essere retribuite”