Si beve di più rispetto lo scorso anno:2,5 milioni di bottiglie al giorno , 40-44 milioni per la sola serata di fine anno, per un totale di 77 milioni di tappi che volano durante le festività. E’ quanto stima l’Osservatorio Economico Vini Speciali ( Ovse) che da 1991 effettua valori e preferenze.
In termini di tipologie di consumi a Natale la tradizione si è imposta per il consumo di vini dolci e dry, per l’Epifania le preferenze vanno ai rosè ancora pochi rispetto altri paesi ,mentre per la festa di capodanno si berranno vini più secchi e brut, per un valore alla produzione di 280 milioni di euro e una spesa degli italiani di 630 milioni.
Trionfano le bollicine per le quali si sborseranno ben ben 870 milioni ” Franciacorta, Valdobbiadene, Trento doc, le più richieste- dice Gianpiero Comolli, presidente Ovse- per le grandi cene con Cartizze sia brut che dry per i dolci in alternativa al classico Asti. Non manca certo il Prosecco docg-doc che verrà stappato in 48-50 milioni di bottiglie cui si devono aggiungere gli 11 milioni di metodo tradizionale classico, 1 milione di autoctoni regionali e 10 milioni di altre tipologie come Lambrusco, Nebbiolo, Durello. Le festività 2019-2020, precisa Comolli- sono caratterizzate da un gran numero di nuove etichette: la biodiversità arrichisce la spumantistica italiana per cui si trovano bollicine a base di uve Zibibbo, Catarrato, Ortugo, Fiano, Bombino, Susumaniello, Bellone, Erbaluce, Pigato: un patrimonio eccezionale cha pur avendo scarsa forza di penetrazione sono prodotti di nicchia che valorizzano l’ospitalità e l’accoglienza motivi di attrazione per gli stranieri”