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Rubrica di Emanuela Medi
 

Abbinare cibo e vini: una scelta difficile

I clienti al ristorante sono sempre più interessati al mondo del vino, ma risultano confusi dalla Carta dei vini presentata, spesso male illustrata o troppo dispersiva. È il quadro che emerge dall’indagine “La Carta di Vini vista dal Cliente. Da un’indagine online gli indicatori di scelta”, presentata da Val D’Oca all’interno della Cantina dei Produttori di Valdobbiadene, in occasione della seconda giornata annuale dedicata a The Wine Net, il network italiano di cantine vinicole.

La ricerca è stata eseguita telefonicamente, su un campione di adulti italiani composto da 2000 persone, di cui 75% uomini e 25% donne, nella fascia d’età 25 – 55 anni. Oltre il 50% ordina vino in maniera abituale, il 77% di essi lo sceglie in maniera autonoma, senza chiedere consiglio, ed il 62% lo preferisce in bottiglia da 75ml.  Si prediligono prodotti provenienti dal territorio nel 80% dei casi, ed il prezzo incide per un 3.58 su un voto da 1 a 5.

Relativamente alla carta dei vini, il 59% preferisce una varietà di scelta di almeno 20 etichette diverse, con maggioranza di rossi (86%), a seguire bianchi (75%), più distanti i vini rosati (32%), gli spumanti (34%) e da dessert (32%). Molto apprezzata poi la presenza di vini biologici in carta, che riscuotono sempre più consensi, giudicati infatti con una media positiva di 6.80 su un voto da 1 a 10.

Come sottolineato da Fabio Piccoli, direttore di Wine Meridian, che ha moderato l’incontro: “Oggi assistiamo ad un consumatore sempre meno fedele e disorientato nel proliferare di un’offerta molto ampia. In quest’ottica ci accorgiamo che gli intermediari sono fondamentali per dare a tutti il migliore approccio al vino possibile.
Non è questione di numero di vini nella carta, ma di come condurre il consumatore nella decisione del vino adatto ai suoi gusti o al piatto”.

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