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Rubrica di Emanuela Medi
 

Acquisto di pesce in Italia: quanto siamo consapevoli?

Che il pesce sia tra i migliori alimenti disponibili per l’essere umano, è un fatto acclarato: per le sue proteine nobili, i medici consigliano di inserirlo nelle nostre diete anche più volte a settimana in particolare  per donne in gravidanza, bambini e persone anziane.

Affinché faccia così bene però, è necessario seguire delle linee guida molto chiare: che abbia un ciclo vitale breve, così da contenere in misura più ridotta possibile gli inquinanti e metalli pesanti che purtroppo popolano ormai gran parte dei mari del mondo,  fresco e di stagione, così da rispettare i tempi del mare e permetterci di variare la nostra dieta.

Secondo IsmeaIstituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, gli acquisti di prodotti ittici (in generale) in Italia nel 2018 hanno registrato un –2% rispetto l’anno precedente. Nel dettaglio invece ci sono dei segni +, come la crescita del 2,6% di filetti, bastoncini di merluzzo e platessa; in crescita anche alcune specie di fresco , pesce persico, orate, merluzzi, spada, salmone anche se molti temono che sia alimentato a mangimi e antibiotici e di poco le alici

Un dato che deve far riflettere  è che solo il 48% di tutti gli acquisti ittici è pesce fresco. La restante parte è congelato. I Centri Commerciali, quindi la  GDO  si confermano il luogo preferito dagli italiani per acquistare pesce (80% nel 2018).

Buona parte del pesce che ogni giorno mettiamo in tavola, sottolinea Ismea, è di provenienza estera (comunitaria ed in parte minore extracomunitaria): l’import, in crescita costante nell’ultimo decennio, si attesta nel 2018 a 1,35 milioni di tonnellate, con un esborso complessivo di 5,9 miliardi di euro.

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