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Rubrica di Emanuela Medi
 

Alimentazione e rischio cerebrovascolare: stili di vita e dieta le  principali cause modificabili

L’ictus è la seconda causa di morte nel mondo, pari a 6,7 milioni di decessi l’anno( dati OMS -Organizzazione Mondiale della Sanità), con un costo economico per l’Europa di 38 miliardi di euro l’anno, 1/5 degli oneri attribuiti alle malattie cardiovascolari. Come evidenziano numerosi studi internazionali tra le principali cause che possono interferire su questa malattia cerebrovascolare, due i fattori di rischio, identificati tra i più importanti, perché  modificabili: gli stili di vita e la dieta.

Ci è sembrato quindi  utile riportare su VINOSANO  il focus relativo alle bevande alcoliche e non , parte di una corposa revisione della letteratura recente( gennaio 2013- maggio 2016)  firmata dal gruppo di lavoro” Nutrition and Stroke” della SINU Società Italiana di Nutrizione Umana

Il lavoro è stato pubblicato sulla prestigiosa  rivista Metabolism&Cardiocascular Diseas.

A proposito di bevande: alcol, tè e caffè

Il ruolo di tè, caffè e bevande alcoliche nella prevenzione vascolare è stato a lungo dibattuto. Il consumo regolare di tè e caffè (senza zucchero aggiunto) ha ormai pieno sostegno per quanto riguarda la prevenzione cardiovascolare e metabolica. Il quadro, per quanto riguarda le bevande alcoliche, è più sfaccettato. Questa revisione aggiunge i dati emersi sul versante cerebrovascolare (vedi anche Tabella 1).

  • . Nella prevenzione primaria cardiovascolare e metabolica, il tè occupa una posizione di primo piano. Tutti gli studi più rigorosi indicano che il tè (in particolare il tè verde) fornisce un’ottima protezione anche nei confronti dell’ictustotale, ischemico ed emorragico26.
  • Caffè. Il caffè ha ormai dimostrato di esercitare un valido effetto protettivo sul rischio cardiovascolare, grazie all’ottimo apporto di polifenoli, che interagiscono in modo complesso con l’organismo. L’effetto positivo si ottiene con consumi moderati e quotidiani. I dati si allineano anche per quanto riguarda la prevenzione primaria cerebrovascolare.
  • Alcol. La chiave dell’efficacia preventiva cardiovascolare associata al consumo di bevande alcoliche sta in una parola: moderazione. L’associazione tra moderato consumo di alcol e riduzione del rischio cardiovascolare ha dimostrato di seguire un andamento a “J”, mentre finora il rapporto tra consumo di alcol e ictusè stato meno chiaro. Da questa review emerge invece un andamento a “J” anche per l’associazione tra assunzione di alcolici e rischio di ictus, almeno per quanto riguarda il sottotipo ischemico28. L’effetto protettivo sarebbe mediato dall’aumento delle HDL e dalla riduzione delle LDL; sarebbero coinvolti anche effetti anti-aggreganti e anti-infiammatori, mediati dalle componenti non alcoliche (polifenoli)29; infine non va dimenticato il possibile contributo dell’alcol nella modulazione pressoria.

I consumi di bevande alcoliche oltre le dosi moderate sono invece lesivi: l’eccesso, tanto più se concentrato in un’unica occasione, è sempre associato ad aumento del rischio di ictus, ischemico ed emorragico.

Sintesi tratta dal numero 3 del 2018 del mensile AP&B, Prevenzione e Benessere
www.nutrition-foundation.it

In allegato la scheda della metanalisi

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