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Rubrica di Emanuela Medi
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Autore Redazione Vinosano

Basta piangersi addosso  e lamentarsi:  i bar lo hanno capito e voltano pagina  puntando sulla comunicazione e su un restyling  fatto anche di piccoli accorgimenti che invitano alla convivialità, allo stare insieme per godere di un bicchiere di vino a fine giornata  o di un semplice caffè e cornetto. Interessante e lo citiamo volentieri l’articolo di Michela Becchi apparso su il Gambero Rosso del 16 luglio “Sembra un concetto scontato,- sottolinea l’autrice-  ma la quarantena ha dimostrato ancora una volta quanto la buona comunicazione sia fondamentale per un’attività, specialmente in ambito gastronomico, un settore fatto di cibo di qualità ma anche e soprattutto di rapporti di fiducia. Di relazioni, chiacchiere al bancone, battute scambiate a fine cena con lo chef, il ristoratore, il sommelier. Rimanere “vicino” ai propri clienti, seppur virtualmente, è stato un passo determinante durante i mesi di chiusura. E lo confermano le tante dirette fatte dagli chef, le masterclass a distanza, i laboratori di cucina che non si sono mai fermati, neanche nel pieno della pandemia.” I Bar si sono  adeguati scoprendo finalmente quanto fossero importanti i social, che se ben  gestiti permettono di accorciare notevolmente la distanza tra i consumatori (e potenziali tali) e l’attività stessa, oltre che

Non sono pochi gli italiani che hanno scelto questa estate una vacanza in camper e le Donne del Vino certo non si sono lasciate sfuggire l’opportunità per lanciare il progetto CAMPE FRIENDELY: la  vacanza con sosta in camper su vista vigna. Una proposta di turismo eco-sostenibile pensata dalle Donne del Vino nell’anno dedicato a Donne, Vino e Ambiente. Da luglio, molte produttrici aprono le porte delle loro cantine ai turisti in caravan e camper per offrire loro la sosta di una notte fra i vigneti. È il progetto Donne del Vino Camper Friendly creato insieme al TCI - Touring Club Italiano che mira ad avvicinare la grande enologia a chi fa turismo itinerante e, tradizionalmente, intende il viaggio come una scoperta emozionante che lo porta a diretto contatto con la natura, i territori e le persone. L’idea di unire ospitalità al femminile e camper è della donna del vino friulana Elena Roppa «Il concetto di ospitalità – dice la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini - costituisce il punto di partenza del progetto Donne del Vino Camper Friendly che intende proporre i luoghi del vino come destinazioni privilegiate di chi fa viaggi itineranti. Per loro le Donne del Vino hanno

Ne parliamo da giorni e giorni ma è senza fine la crisi  per l’intero comparto turistico. L’emergenza epidemiologica da Covid-19 ha letteralmente devastato una delle filiere più importanti per l’economia italiana, fatta da oltre 300.000 imprese che danno lavoro a circa 1,5 milioni di persone, di cui oltre due terzi dipendenti, per un valore aggiunto pari a circa 90 miliardi di euro. Le regole del distanziamento sociale e il drastico calo di flussi turistici, sia nazionale che estero, hanno generato perdite di fatturato insostenibili per tutti gli attori coinvolti, dalla ristorazione alle strutture ricettive, e alle agenzie di viaggio. Ecco perché Fipe-Confcommercio e le altre principali associazioni di categoria del settore turistico, Federalberghi, Fiavet e Faita, insieme alle più importanti sigle sindacali, FILCAMS CGIL, FISASCAT CISL e UILTuCS, hanno deciso di fare fronte comune per chiedere al Governo il sostegno necessario a tenere in vita il comparto, finora supportato con risorse che potrebbero rivelarsi non sufficienti. “Le nostre imprese, così come tutte quelle coinvolte nella filiera turistica, vivono una situazione drammatica senza precedenti - dichiara Il presidente della Fipe-Confcommercio – Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, Lino Enrico Stoppani, - Siamo ormai a metà luglio e lo stato di profonda crisi perdura, intaccando

Che il Covid 19 abbia fortemente penalizzato molte aziende vitivinicole e non solo,  in affanno per carenza di liquidità è un fenomeno purtroppo in costante  e pericolosa crescita: il factoring si presenta  tra gli strumenti più interessanti e vantaggiosi per le aziende che vi fanno ricorso in particolare per quelle già in situazione di crisi. Domanda banale ma doverosa, che cosa è il factoring: in pratica un contratto con il quale un’impresa cede a una società specializzata i propri crediti attuali e/o futuri, in cambio di rapida liquidità con  l’amministrazione e gestione del credito ceduto , l’incasso e l’anticipazione dei crediti prima della scadenza.    Tra le prime società ad operare con il sistema di factoring troviamo GENERALFINANC S.P.A,  nata nel 1982 di cui è Amministratore Delegato Massimo Gianolli, che anticipando i tempi , mette a punto” questa forma di finanziamento complementare- dice-  al credito bancario che si realizza mediante  l’anticipazione dei rediti( legge sul factoring  n.52/91), cui  si affianca la gestione degli stessi. L’operazione – sottolinea l’AD-consente all’impresa di avere liquidità immediata  e quindi di ottenere la smobilitazione del circolante , e delle riduzioni in tempi brevi delle insolvenze.” GENERAFINANCE che nel tempo si è evoluta e ramificata in molteplici

Zhang R, Shen L, Miles T, Shen Y, Cordero J, Qi Y, Liang L, Li C.JAMA Netw Open. 2020;3(6):e207922. Published 2020 Jun 1. doi:10.1001/jamanetworkopen.2020.7922 Il dibattito sugli effetti di salute del consumo moderato di bevande alcoliche si è recentemente ampliato alla possibilità che tali consumi influenzino, in senso favorevole o sfavorevole, il declino cognitivo che spesso si osserva nelle fasi avanzate della vita, e che per la sua diffusione sta diventando una delle principali criticità sanitarie e sociali nelle società industrializzate come la nostra. Cosa c’è di nuovo? Alle numerose segnalazioni che hanno rilevato effetti favorevoli, su vari aspetti delle funzioni cognitive, associate al consumo di quantità moderate di alcool si sono affiancati, negli ultimi anni, alcuni studi, basati su tecniche di imaging cerebrale, che hanno invece identificato possibili effetti sfavorevoli dell’alcool stesso su aree specifiche del cervello umano; per esempio alcune aree connesse alla memorizzazione, come l’ippocampo. È quindi interessante esaminare i risultati di questo studio, condotto negli Stati Uniti, che ha esaminato la “traiettoria” del declino cognitivo in circa 20.000 soggetti di ambo i sessi (prevalentemente donne) di età media di 62 anni al momento dell’inizio dello studio , seguiti per una media di circa 9 anni. In questo periodo i

Certo, la Maremma selvaggia cantata dal Carducci non esiste più, ma in  questo che è ancora un luogo incontaminato si è imposto  un turismo internazionale  specie nord europeo che lo ha eletto tra i luoghi più felici  per trascorrervi una vacanza. Che la Maremma sia grande lo stabiliscono i confini che vanno dalle pendici dell’Amiata al mare, da Pitigliano all’Argentario, dalle  colline fino alla pianura regno dei butteri. Che la Maremma sia sempre più blasonata e non solo per censo dai Frescobaldi  ai veneti Zonin  e più recentemente i Mazzei di cui Francesco Mazzei è presidente del Consorzio  attivissimo sul fronte della denominazione  e delle modifiche al disciplinare. Non sarà solo il Sangiovese utilizzato   un tempo al 40%, il vitigno a bacca rossa il principale attore dei nuovi uvaggi ,ora con il nuovo disciplinare i produttori potranno utilizzare le varietà  Sangiovese, Cabernet Sauvingon, Merlot , Cabernet Franc, Syrah, Ciliegiolo da sole o congiuntamente,per un minimo del 60% . La Doc Maremma prevede la tipologia Riserva considerata chiave di volta per il rilancio della viticoltura maremmana . La Doc Maremma prevede la tipologia Riserva considerata chiave di volta per il rilancio della viticoltura e per il bianco l’introduzione del Viognier nell’uvaggio

“ Ho un ricordo incancellabile del bordò che arrivava in barriques dalla Francia in casa di mio nonno Chigi all’inizio della prima guerra mondiale; quello stesso boquet lo ritrovai una decina di anni dopo bevendo a Migliarino in casa Salviati un Cabernet che proveniva da una vigna di loro proprietà. Quando poi riuscii ad assaggiare un Margaux del 1924 e risentii lo stesso gusto, mi ripromisi di fare un vino che aveva quella particolarità”. Da un documento scritto nell’estate del 1974 da Mario Incisa della Rocchetta, successivamete ritrovato dl figlio Nicolò. Certo non poteva esserci un vino più blasonato del Sassicaia: Incisa della Rocchetta, Antinori, Della Gherardesca, Salviati, Chigi, il meglio della nobiltà Toscana e Piemontese. Un incrocio di matrimoni, parentele , incontri , amicizie importanti e non solo italiane hanno segnato pezzi di storia del nostro Paese. E non si tratta solo di appartenenza, ma di tradizioni, valori, cultura, stili di vita, innovazione e imprenditoria, quest’ultima nel mondo del vino, tramandate da padre in figlio. In un’Italia sciatta che non cerca un riscatto culturale ma che si accontenta della litigiosità di politici più alla ricerca di alleanze che di soluzioni economiche e sociali, leggere la storia di questo grande vino, da

Ma chi  ha sempre sostenuto che i vini rosè della Provenza sono il must? Si rimescolano le carte: NUDO, Il vino rosato nato da uve cannonau della cantina Siddùra di Luogosanto è stato l’unico rosé sardo ad aver conquistato la medaglia di diamante al concorso “International Wines Guide Competition di Monaco”.  Si tratta della più importante e ambita platea specializzata che seleziona e premia i migliori vini rosati sul mercato. Un riconoscimento importante e prestigioso per la cantina sarda, che è stato assegnato da una commissione di esperti che hanno selezionato, tra i tantissimi vini in concorso, le ambite medaglie di diamante. Un premio attribuito solo a due tra i vini italiani in concorso, che hanno sfidato la grande tradizione del rosé francese. “È la prima volta che un vino sardo taglia questo importante traguardo con la conquista di un premio, la medaglia di diamante, di grandissimo livello – sottolinea Massimo Ruggero, amministratore delegato di Siddura .La qualità di Nudo- dice ancor Massimo Ruggero- si coglie da una diversa espressione della qualità di vinificazione  che nasce da uve cannonau e la nostra realtà dimostra che si possono ottenere dei grandi vini da un grande vitigno autoctono come il Cannonau e in una

Dopo la comprensione del valore  del portainnesti di vite americana , la filossera che aveva praticamente distrutto a metà ottocento  gran parte della viticoltura europea,, ora ritorna e in grande stile . Ricordiamo come il problema allora fu superato innestando le varietà autoctone europee su vite americana, tollerante agli attacchi di questo afide. Si pensava debellata e invece come riporta in un ampio articolo Tommaso Cinquemani su AgroNotizie “in numerose regioni  si segnalano casi di attacchi di fillossera sulle foglie di vite con la formazione di galle che indeboliscono le piante e hanno ripercussioni, anche pesanti, sulla produttività e sulla qualità delle uve.” Fu necessario ai tempi della pandemia da fillossera  rinnovare tutte le vigne con portainnesti di vite americana, resistente alle punture dell’insetto.  Cosa sta succedendo in molte regioni italiane? "Ultimamente  si sono moltiplicate le segnalazioni di agricoltori che lamentano attacchi più o meno severi all'apparato fogliare delle viti con la formazione di galle e lo sviluppo di diverse generazioni di fillossera che interessano la chioma delle viti", spiega  Patrizia Sacchetti, professoressa di Entomologia presso l'Università di Firenze, che dal 2017 lavora su questo argomento anche dietro richiesta del Servizio fitosanitario della Regione Toscana.( Fonte Agronotizie)"La nostra ricerca è volta prima di tutto a comprendere perché la

Una delle più celebri descrizioni pervenuteci dall’antichità sui Campi Flegrei, oltre quella virgiliana, è sicuramente quella attribuita allo scrittore Petronio (I sec. d. C.) -passato alla storia per il suo stile di vita come ‘elegantiae arbiter’- nel famoso Satyricon, considerato il più antico romanzo latino, ambientato in una città greca della Campania una “graeca urbs” assai probabilmente Pozzuoli o Cuma, giunto fino a noi incompleto. Petronio era nato nella antica Massalia (Marsiglia), nella Gallia Narbonense, la parte meridionale della Gallia, detta dai latini “nostra Provincia” (Provenza)