Il 17 e 18 novembre prossimo si svolgerà Back to the Wine 2019 presso la fiera di Faenza, manifestazione della Romagna arrivata alla quarta edizione. In questo incontro si esprimono produttori, distributori e amanti del vino che cercano un approccio di “ritorno al vino artigianale”.
Il vino interpretato dal manifesto di Back to the Wine è definito come “un atto agricolo, che deve essere necessariamente responsabile, avendo l’attenzione di procurare il minimo impatto ambientale possibile” e “frutto di pratiche di cantina che dovrebbero avere cura di accompagnare l’uva in una trasformazione più naturale possibile, limitando al minimo le manipolazioni”. Una visione in cui la persona, il lavoratore e l’uomo siano il centro della produzione enologica, come espressione culturale, tradizionale ed emozionale di artigianato.
Le cantine selezionate con questa impostazione di produzione che prenderanno parte sono 150 con più di 800 etichette che rappresenteranno l’eccellenza Italiana e la produzione estera di alcuni produttori provenienti da Slovenia, Francia, Spagna e Georgia.
Le etichette e i produttori che presidieranno l’evento hanno un approccio produttivo comune che vede una grande attenzione alla sostenibilità ambientale, al non utilizzo di chimica di sintesi, al rispetto del territorio e a un metodo di lavoro che riduce al minimo l’intervento in cantina, lavorando un’uva sana dalla vigna alla sua massima espressione in bottiglia.
Le prime stime di presenza vedono più degli anni precedenti e nella scorsa edizione hanno partecipato più di 500 operatori accreditati provenienti dall’Italia e dall’estero.
Nella manifestazione sono previsti diversi eventi fra cui le classroom, un momento d’incontro fra produttori e operatori del settore. La prima in programma, nella giornata di domenica 17 novembre dalle ore 15, vede la tematica del Chianti Classico di Radda protagonista durante il laboratorio di degustazione. Sarà proposta una verticale di Caparsino moderata da Francesco Falcone, con la partecipazione del produttore Paolo Cianferoni.che produce dal 1982, nella tenuta di Caparsa, vini che rispettano l’ambiente da vitigno Sangiovese che su questo suolo esprime la sua dirompenza olfattiva ed eleganza.
Lunedì 18 novembre visto l’alto numero di richieste di partecipazione è previsto un doppio appuntamento con i vini a fermentazione “alchemica” di Giorgio Mercandelli produttore che terrà due laboratori alle 13 e alle 16. Già estimatore del biologico negli anni ottanta, oggi passato con l’azienda di famiglia alla biodinamica, lavora la sua vigna di più di 100 anni di Canneto Pavese secondo i principi della filosofia biotica.
Sono previsti banchi di degustazione cibo e tre servizi di ristorazione a uso dei visitatori.
Una manifestazione curata nella selezione e nella proposta degli eventi tutta da scoprire, in cui scoprire nuove realtà vitivinicole degustando prodotti di qualità.
Martin Kieran Rocchi, Master Sommelier
Foto Instagram @backtothewine