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Rubrica di Emanuela Medi
 

Borgo Scopeto: vini calorosi e ospitalità nel cuore della Toscana

Dieci chilometri da Siena, cinquanta da Montalcino, sessanta da Firenze e poco più di ottanta da Arezzo. Borgo Scopeto, relais chiantigiano di Elisabetta Gnudi Angelini, occupa una posizione strategica nel cuore  della Toscana Centrale. 

Si, lo sappiamo: raccontare in questo periodo di cascine immerse in paesaggi da dipinto rinascimentale, a due passi dalla città del Palio, è quasi difficile, perché solo a guardare le foto viene voglia di fare le valigie e partire in barba a tutte le restrizioni. D’altra parte, però, le migliori realtà enoturistiche italiane meritano di essere raccontate in previsione della riapertura a Giugno, a maggior ragione se, oltre che belle, sono anche molto “buone”. 

E “buono” e bello è questo borgo trecentesco sito nel comprensorio di Vagliagli, frazione di Castelnuovo Berardenga,  che guarda la Cattedrale e la Torre del Mangia dalla cima di uno dei primi colli del Chianti Classico. Elisabetta  Gnudi Angelini, l’ha acquistato 23 anni or sono e trasformato in un resort a quattro stelle dotato di piscina, centro benessere e ristorante oltre che di una cantina dove vengono vinificate le uve provenienti dai 70 ettari di vigneto presenti nella tenuta circostante.  Il protagonista della produzione è – ca va sans dire – il Sangiovese, dal quale si ricavano un Chianti Classico d’annata, una Riserva da singola vigna e una Gran Selezione. Lo affiancano in percentuali minoritarie gli internazionali Cabernet Sauvignon e Merlot e i bianchi Trebbiano e Malvasia, che vengono rispettivamente utilizzati per la produzione del Supertuscan Borgonero e del Vin Santo.

Degustazione

Chianti Classico 2017. Un Chianti classico dal timbro meridionale: veste scarica e trasparente; profumi di mora, violetta, terriccio e macchia mediterranea; sorso schietto, snello, croccante di ciliegia e melagrana, calibrato dalla verve salina e siglato da rintocchi di erbe essiccate. 

Vigna Misciano 2016. Profilo austero, cerebrale per questa Riserva da singola vigna posta nelle vicinanze del relais. Gli aromi scuri evocano ricordi di cuoio, felce, more e gelsi, grafite e caffè. La gustativa massiccia, poderosa è sorretta da tannini scalpitanti e da un’acidità molto vivida. Chiede tempo come quasi tutte le Riserve dell’annata 2016, ma ha le carte in regola per evolvere egregiamente. 

Gran Selezione 2016. Più solare, più espansivo del Vigna Misciano.  Dipana sensazioni ammiccanti di amarena e tarocco siciliano, tabacco mentolato, legno arso ed erbe aromatiche. L’impianto gustativo è coerentemente ricco, caloroso, costruito su tannini levigati che bilanciano il frutto morbido, goloso e scandiscono il finale lungo su toni salini e balsamici. E’ molto evocativo del calore, della “mediterraneità” di Castelnuovo Berardenga, che del Chianti Classico, territorio “settentrionale” della Toscana Centrale, è l’estremo Meridione. 

Raffaele Mosca,

Master Sommelier 

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