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Rubrica di Emanuela Medi
 

“BRASA COÈRTA”: un vigneto a tutela del patrimonio territoriale

Si chiama “Brasa Coèrta” ed è l’inizio di un percorso verso la produzione di un vino naturale di Pasqua Vigneti e Cantine, da oltre novant’anni tra le principali aziende di produzione di vini autoctoni veneti e italiani.

Sottolinea Riccardo Pasqua, amministratore delegato di Pasqua Vigneti e Cantine: “Siamo convinti che si possa produrre, distribuire, consumare in modo sostenibile. Non vogliamo che l’impegno etico si fermi alle parole. Brasa Coèrta è un progetto pilota per un vigneto di 1,2 ettari, avviato oltre un anno fa, che evidenzia la volontà di dare risposte a un consumatore sempre più etico e attento a stili di vita e atteggiamenti sostenibili; un’idea virtuosa, che mira a tutelare il vigneto come parte del patrimonio territoriale, che si è concretizzata grazie all’incontro con Diego Rossi, chef e proprietario del ristorante Trippa di Milano, da sempre appassionato di vini naturali, e Lorenzo Corino, agronomo, tra i massimi esperti sul tema in Italia e in Europa”.

Per Diego Rossi, Brasa Coèrta rappresenta: “il progetto di un vino che racchiuda il pensiero che anima i miei piatti: è necessario semplificare i processi e rispettare il prodotto; se lo lavori meno, rimane più intatto, più integro e più vero.”

Brasa Coèrta nasce da un vigneto scelto per le sue caratteristiche particolarmente vocate. Nella gestione del vigneto, Pasqua si è avvalsa della collaborazione di Lorenzo Corino, che ha implementato processi produttivi attenti agli aspetti di salubrità ambientale, conservazione della biodiversità e longevità del vigneto. Impiantato nel 1985, il vigneto è caratterizzato da un terreno argilloso-calcareo di origine alluvionale. Le varietà di uve coltivate sono Corvina, Corvinone, Rondinella, Cabernet Sauvignon e Merlot.

Le uve vengono raccolte a mano con attenta selezione, per rimanere poi per circa dieci giorni nelle cassette prima di essere pigiate. Dopo la pigiatura vengono passate in tini di legno dove i lieviti naturali realizzano la fermentazione alcolica. Terminato questo passaggio, il vino viene riposto in tonneaux di rovere francese di secondo e terzo passaggio per circa sei mesi, dove svolge la fermentazione malolattica. Infine passa in acciaio per un ulteriore affinamento.

La dicitura “vino naturale” non ha una definizione di legge, per questo motivo Pasqua lavora con impegno pluriennale sulle attività, dal vigneto alla cantina, compresi gli aspetti etici e ambientali.
Ne consegue che Brasa Coèrta sia un vino artigianale, nel senso più nobile del termine, perché l’uomo è artefice della sua creazione, grazie a una gestione più consapevole della vigna. La produzione non supera le 1800 bottiglie annue.

Stefania Bortolotti, giornalista

 

 

 

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