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Rubrica di Emanuela Medi
 

Buona Pasqua nel mondo: le uova colorate

La festa di Pasqua oltre alle radicate motivazioni religiose: passione, morte e resurrezione di Gesù Cristo, è legata al primo risvegliarsi della natura quando l’inverno e il freddo sono passati, e nasce come motivo di ringraziamento e di offerta delle primizie del campo e dell’orto.

L’Italia nel periodo pasquale è animata da Nord a Sud da feste popolari, processioni, tradizioni folcloristiche e rappresentazioni sacre come la Passione Vivente nel comune cuneese di Pocapaglia o ad Alberobello in Puglia. Inoltre viene celebrata nella cucina regionale, e si va dalla torta pasqualina ligure, alla pastiera napoletana o alle pesche al forno ripiene con amaretto, nel Roero.

Il significato.
L’uovo è simbolo di resurrezione, fertilità e ritorno della vita perché dal guscio esce un essere vivente. Così gli uccelli si preparavano (e si preparano) il nido d’amore colmo di uova. Nell’antico in Egitto erano scambiate all’equinozio di primavera, che era la data di inizio del nuovo anno.Ed ancora i popoli Greci, Cinesi, Persiani e Fenici le regalavano fresche e talvolta colorate per festeggiare la vita che nasceva. Nella simbologia, le uova colorate con colori brillanti rappresentano i colori della primavera e la luce del sole;oltre al rosso associato alla Passione di Cristo, sono stati utilizzati altri colori e svariati motivi decorativi. Ancora oggi, la colorazione delle uova di Pasqua è apprezzata dai bambini e la realizzazione di uova artistiche tiene banco un po’ ovunque. In Francia Re Luigi VII (1120), pensò di farle dipingere e di regalarle ai sudditi.Famose sono le uova ucraine Pysanky, ossia “cose che sono scritte sopra”, realizzate con un processo di tintura fissato con cera e donate in un cestino di vimini ed erba.

Le uova d’autore.
Ne troviamo 450 rivestite d’oro e decorate nei libri contabili di Edoardo I di Inghilterra (1239). Fu Re Sole, Luigi XIV (1638), a ricoprirle di cioccolato che era arrivato dalle Americhe un secolo prima. Così a Versailles gli speziali di Corte, sostituirono l’uovo di gallina con uova più grosse con il guscio di cioccolato. Alla Francia si deve l’invenzione della sorpresa, quando Francesco I ebbe in dono un guscio d’uovo con all’interno una incisione di legno raffigurante la Passione di Cristo.

Le uova più famose furono del maestro orafo Peter Carl Fabergè, che nel 1883 ricevette dallo Zar Alessandro di Russia, la commissione per un dono speciale per la zarina Maria. Il primo Fabergé fu un uovo di platino smaltato bianco, che si apriva per rivelare un uovo d’oro, che a sua volta conteneva un piccolo pulcino d’oro ed una miniatura della corona imperiale. Gli Zar ne furono così entusiasti che ordinarono a Fabergé di preparare tutta una serie di uova da donare ogni anno, e la tradizione continuò con Nicola II, figlio di Alessandro, fino al totale di 57 uova.Da notare che nel 2004 un magnate russo riportò in patria 9 uova di Fabergè, pagando 100 milioni di $.

Le tradizioni in Europa.
In Germania ed in Francia, per Pasqua, si nascondono uova colorate nel giardino e si invitano i bimbi a cercarle. Nei Paesi Scandinavi è tradizione compiere dei giochi con le uova sode. E altrove, andare in chiesa con in tasca un uovo nato il Giovedì Santo aiuterebbe a smascherare le streghe. Ed anche un uovo lasciato nei quattro angoli del campo arato porterebbe un abbondante raccolto. Gli Ortodossi celebrano la ricorrenza dei morti il venerdì successivo al giorno di Pasqua, colorano le uova di rosso e le mettono sopra le tombe, come augurio di felice vita ultraterrena per i loro cari.

Le uova di gallina sono scomparse dalla Pasqua?

No!. A Cividale del Friuli (Ud) si gioca al “Truc”, che consiste nel far scivolare le uova sode lungo un catino di sabbia inclinata e vince chi colpisce l’uovo dell’avversario.
A Urbania c’è il “gioco della Punta e cul” che coinvolge anziani e giovani per battere il proprio uovo contro quello dell’avversario, prima di punta e poi di “cul”, mantenendolo intatto. A Tredozio (FC), si svolge il Palio dell’uovo, in cui ci si sfida alla battitura delle uova e vince chi, con il suo uovo riesce a rompere il guscio dell’altro. A casa nostra, nel periodo di Pasqua sarà possibile imbattersi nei “cantauova”, compagnie di cantori che ricalcano l’antica questua pasquale, il Cantè J’euv Roero, festival dedicato a loro.

Abbinamenti.
Con le uova di cioccolato, secondo la percentuale di cacao presente si apre un ampio ventaglio di proposte, pensiamo a Passiti, Brut, Vini rossi importanti. Io lo abbino con  Franciacorta Docg Berlucchi Brut Cuvèe Imperiale,- Pantelleria Passito Doc Donnafugata, ed il portoghese Ramisco Doc Colares Chitas riserva rosso

Paolo Stacchini, Giornalista, Docente di Alimentazione e Mercato Marketing Alimentare

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