a

I Tag di Vinosano
Rubrica di Emanuela Medi
 

Caffè Letterari al Salone del Libro di Torino

Il fatto che il caffè espresso e i caffè siano protagonisti di tanti libri è testimonianza del valore sociale e culturale di una bevanda protagonista della vita quotidiana degli italiani- dice Giorgio Caballini di Sassoferrato Presidente del Consorzio  Tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale

Non solo bar dove viene consumata la bevanda più amata degli italiani ma Il nostro paese e non solo il nostro  è costellato dalla presenza  di caffè storici, caffè letterari  dove da sempre scrittori, giornalisti, lettori,   ma anche persone di tutte le età, donne, uomini amano incontrarsi in luoghi confortevoli, dove la cultura non è  nozionismo ma scambio di idee accessibile e tangibile. E quale luogo ideale per questo binomio caffe e cultura se non il Salone Internazionale del Libro di Torino( 14-17 Maggio, in live streaming) dove, non è un caso  ci sia sempre stato uno spazio intitolato “Caffè Letterario”  E’ così che il Consorzio di tutela del Caffè Espresso Italiano Tradizionale vuole omaggiare il Salone del Libro e il caffè espresso italiano.

Caffè Pirona a Trieste

Il debutto fu segnato  nel 2018 con “Nuvola Lavazza. Cultura d’impresa e trasformazioni della città”, un libro che racconta l’impegno della famiglia Lavazza per lo sviluppo culturale ed economico della società e la volontà, di integrare nel nuovo edificio un museo, luoghi di ristorazione, l’archivio storico della famiglia, lo IAD (Istituto Arti Digitali) e la centrale, un hub dove si terranno incontri aperti al pubblico.

Uscendo dalle mura de Il Salone del Libro, ma restando nel contesto letterario italiano della nostra contemporaneità, ritroviamo tra i narratori che hanno dato centralità al caffè: Laura Campiglio in Caffè Voltaire , il  nuovo romanzo  che prende il titolo dal caffè preferito della protagonista, Anna Naldini, trentacinquenne in piena fase di bilanci come tanti della sua età.

Diego Galdino che nel best seller Il primo caffè del mattino racconta la storia di un barista che ogni mattina, appena entrato nel suo locale, si prende il tempo per gustare un espresso italiano tradizionale fatto a regola d’arte. Ne assapora l’aroma floreale e il gusto diverso ogni giorno. E sarà proprio uno di questi caffè a cambiare la vita del protagonista.

Caffè Florian a Venezia

Massimo Cerulo, professore di Sociologia all’Università degli studi di Perugia e in Sorbona (CERLIS-Paris Descartes), che con la sua Danza dei caffè, ci porta all’interno di questi luoghi democratici, dove si ritrovano comuni cittadini, politici, uomini d’affari, studenti, anziani . In questa quotidianità si incrociano le storie di chi rende vivo il rito del caffè, in una vera e propria “danza” “Sorseggiando il caffè- dice Massimo Cerulo- si conversa fra pari, sorridendo. Ci si rapporta all’altro costruendosi reciprocamente una forma di realtà libera, ludica e gratuita che mette tra parentesi ricchezza e posizione sociale, erudizione e fama, capacità eccezionali e meriti dell’individuo.”

Una letteratura vastissima  da Goldoni a Pirandello, da D’Annunzio a Hemingwuay ,da Sartre a Joyce che scrisse l’Ulisse nel famoso caffè Pisone, Trieste.

Tag degli articoli
Condividi sui social network