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Rubrica di Emanuela Medi
 

Calabria: la riqualifica di Enotria

La Calabria o Enotria, come veniva chiamata un tempo dagli antichi coloni greci è considerata terra da vino per le sue condizioni ideali climatiche e ampelografiche. Oggi numerose istituzioni e produttori di questa penisola, punta dello stivale italico, sono impegnati in azioni di riqualifica territoriale, rurale e turistica.
Qui gli ettari vitati sono 11.000 distribuiti su terreno dalle vaste sfumature: argilloso-calcareo in Sila e nell’Aspromonte, alluvionale sul versante tirrenico di Vibo Valentia e ricco di sedimenti marini sullo Ionio verso Crotone
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VINI

La Doc Cirò conta il primato con 55 mila hl, in versione rosso o rosato da uve Gaglioppo vitigno greco tra i più diffusi della regione. Vino antico chiamato “krimisa” ai tempi delle olimpiadi oggi modello di qualità della famiglia Librandi e vinificato per la prima volta in barrique nel 1988 dalla Fattoria San Francesco a Cirò Marina. Presente anche la versione Cirò bianco Doc con uve di Greco Bianco e aggiunte di Trebbiano Toscano per un 10%. Nel crotonese secondi per produzione ci sono i vini della Doc Melissa bianchi da uve Greco Bianco e rossi da uve Gaglioppo che si presentano più snelli e freschi di quelli di Cirò.

In provincia di Cosenza si è intensificato l’enoturismo con la nuova Doc Terre di Cosenza del 2011 che comprende varietà autoctone come: Magliocco Dolce e Magliocco Canino, Gaglioppo, Greco Nero o Maglioccone, Mantonico, Malvasia, Guarnaccia Bianca e Pecorello (uva a bacca bianca); e vitigni internazionali e non locali come: Chardonnay, Merlot, Cabernet Sauvignon e Sangiovese. Nella Costa Viola sono grandi gli interventi della nuova generazione molto attiva e attenta alle tradizioni come Cantine Viola a Saracena che ha ridato vita al Moscato Passito, un antico vino dolce amato da Papa Pio IV vissuto nel Cinquecento che si ottiene dalla vinificazione separata di uve Moscatello di Saracena, Guarnaccia e Malvasia.

In provincia di Reggio Calabria a Bivongi sono noti i vini rossi e rosati da uve Gaglioppo in blend con Greco Nero, Calabrese (Nero d’Avola) e Castiglione e bianchi da Greco Bianco e Mantonico. Nel comune di Bianco regna il Greco di Bianco, vitigno simbolo della Magna Grecia e conosciuto un tempo come Greco di Gerace, dall’omonimo centro storico d’eccellenza tutt’oggi visitabile. Si narra che nella battaglia di Sagra del 560 a.c. i locresi, ovvero i primi abitanti della parte ionica della Calabria, sconfissero i crotonesi grazie alla forza infusa dal proprio vino Greco

GASTRONOMIA

La gastronomia calabrese ha molti prodotti DOP che spaziano  per 741 Km di costa. Noto è il Pecorino del Monte Poro, formaggio tipico della provincia di Vibo Valentia, che si ottiene dalla lavorazione del latte ovino, ottenuto dalle pecore alimentate sulle pendici dell’Altopiano tra Nicotera e Capo Vaticano così come la Cipolla di Tropea che si coltiva lungo la costa indistinguibile per il suo dolce sapore dolce. La ‘Nduja, salame piccante spalmabile e il Caciocavallo Silano DOP, formaggio a pasta filata tipico per sapore dolce e aromatico. Gli agrumi come il Bergamotto di Reggio Calabria dalla cui scorza si ricavano oli essenziali, liquori, dolci e sorbetti e la Clementina calabria Igp.

Degno di nota l’olio extravergine Dop come Bruzio, Lametia e Alto Crotonese. Non solo enogastronomia ma anche paesaggi come le Dolomiti del Sud a Canolo e il Calvario a Ciminà sono degni di menzione per lo spettacolo naturale che regalano sul Mar Ionio. Sulla Costa dei Gelsomini affaccia il comune di Roccella Jonica così chiamato perché fondato sulla rocca e un tempo con il nome di “Amphisya” come citava Ovidio. Premiata nel 2019 dalla FEE (Foundation for Environmental Education) con la Bandiera Blu Roccella Jonica ogni anno ospita il festival jazz “Rumori Mediterranei” appuntamento di musica internazionale ormai apprezzato da critica e pubblico.

DEGUSTAZIONE

Duca Sanfelice Cirò Rosso Classico Superiore Riserva Doc Librandi 2015 Alc 14%;

Prodotto da sole uve Gaglioppo provenienti da vecchie viti coltivate ad alberello a Ponta Duca Sanfelice zona collinare della Doc Cirò. Questo vino rappresenta la memoria storica dell’azienda, la prima vendemmia fu nel 1981 e segnò la storia cirotana: di beva interessante rispetto ai contemporanei del sud e in grado di competere con i modelli migliori del nord Italia. Dimostrazione di successo è il recente riconoscimento dei Tre Bicchieri ottenuto dal Duca Sanfelice della Guida Vini d’Italia 2020 del Gambero Rosso. Affina esclusivamente in acciaio per due anni e alcuni mesi in bottiglia prima della messa in commercio .  Colore :granato  e leggermente trasparente . Bouquet ricco di frutta matura, marasca prugna e melograno; note floreale di rosa e viola si alternano a cenni speziati di vaniglia e più scuri di tabacco. Fresco il palato e corrispondente all’olfatto mostra un corpo pieno  dalla matrice sapida e mai stancante grazie a note agrumate, sbuffi minerali e balsamici che si alternano. I tannini sono levigati e il finale piacevole di cacao e scorza d’arancia è lungo e bilanciato. Induce a un nuovo sorso. Ottimo con primi al ragù di carne e selvaggina.

Ilaria Martinelli, Master Sommelier

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