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Rubrica di Emanuela Medi
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Agricoltura

542 aziende vitivinicole associate. Il tema della gestione della manodopera in vigna: fenomeno, problematiche e possibili soluzioni ha affrontato non solo il tema dei lavoratori irregolari, del caporalato e della gestione della vigna.  I lavori sono stati aperti da un video messaggio del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida che ha, confermato l’impegno istituzionale del Governo sul tema della tutela dei lavoratori in agricoltura e sulla salvaguardia dei prodotti Made in Italy. La prima parte si è concentrata sulla presentazione dei risultati della ricerca realizzata dall’Osservatorio Placido Rizzotto di FLAI CGIL che ha fotografato il fenomeno delle agromafie e caporalato. Jean-Renè Bilongo, Presidente dell’Osservatorio, ha ricordato come in diverse regioni del sud Italia il lavoro agricolo subordinato non regolare arriva a superare il 40% della manodopera impiegata con una presenza diffusa di lavoratori immigrati. Il lavoro sommerso è quindi una componente rilevante del settore primario con un valore aggiunto generato dalla sola componente della dimensione regolare che rappresenta il 17% del totale del comparto agricolo. A seguire Davide Donatiello, docente di Sociologia dell’Università di Torino ha evidenziato come anche in Piemonte il fenomeno sia presente e da non sottovalutare e di come sia necessario un lavoro di rete fra i territori, dove i lavoratori irregolari

Oggi è il sessantaduesimo giorno consecutivo senza precipitazioni nel basso Piemonte, in vaste aree della Sicilia, della Puglia, del Molise e dell’Emilia Romagna. Un dato senza precedenti dal 1878. Le Alpi sono quasi senza neve e si aggrappano a quella caduta in novembre, che sembrava preannunciare un inverno importante e che oggi invece è la debole àncora di salvezza per l’agricoltura di valle. Dall’inizio dell’anno è caduto mediamente il 75% in meno di acqua rispetto al 2019.Le Alpi sono quasi senza neve e si aggrappano a quella caduta in novembre, che sembrava preannunciare un inverno importante e che oggi invece è la debole àncora di salvezza per l’agricoltura di valle. Dall’inizio dell’anno è caduto mediamente il 75% in meno di acqua rispetto al 2019. Il Po sta facendo registrare allarmanti picchi negativi di portata, e l’anticiclone che staziona sopra il nostro paese non sembra intenzionato ad andarsene troppo presto.

Perché non regalare un albero di caffè?  L'idea made in Italy, porta il nome di Treedom, una piattaforma che permette di piantare un albero a distanza. Al momento dell'acquisto la piantina, in Kenya nel caso del caffè, lascerà il vivaio dove è nata e verrà piantata nella terra di un contadino locale, producendo frutti e ossigeno e assorbendo CO2. Tante le varietà tra cui scegliere: dal banano in Camerun all'avocado in Tanzania.   Se l'idea di un albero di frutta esotica dall'altra parte del mondo sembra troppo stravagante, si può optare per regalare frutta tropicale a km zero o quasi; annona, mango e passion fruit sono coltivati anche nel Belpaese.  A tema agricoltura anche i regali per i più piccoli, che spesso imitano genitori e nonni. "Puoi essere tutto ciò che desideri" è lo slogan di Barbie, la celebre bambola che ha intrapreso tantissime carriere differenti. Negli ultimi anni possiamo infatti vederla in una versione più agricola, come apicoltrice, come allevatrice di polli e anche a bordo di un trattore. Per tutti quelli che il trattore, invece, lo vogliono costruire da zero, la scelta ricade sui famosi mattoncini targati LegoModellini, felpe e cappellini ma anche ombrelli, infusori per il tè, cravatte e orologi. Queste sono solo alcune delle idee da impacchettare sotto l'albero. Chi ha bisogno di "mettere sempre le mani

Circa 10 anni fa, in un film d'animazione, il robottino Wall-E trovava una piantina su una Terra apparentemente morta. Oggi, nella vita reale, sono diversi i robot che iniziano a prendersi cura delle colture in giro per il mondo. Non più solo frutto della fantasia, i robot agricoli (o agri robot o AgBot) vanno in aiuto dell'uomo nei lavori più pesanti o ripetitivi aumentando inoltre, l'efficienza nella semina, nella protezione delle piante, nella raccolta e nella registrazione di dati in campo, nonché nella mungitura e nella distribuzione dei mangimi in  allevamento   Come funzionano i robot?. "Ogni robot - spiega Rezia Molfino, professoressa di robotica all'Università degli studi di Genova e vice presidente di SIRI - è composto da un sistema meccanico con una piattaforma mobile e bracci articolati per il movimento nello spazio, da utensili per la presa o l'esecuzione di un processo che si interfacciano con l'esterno, da un sistema sensoriale per la conoscenza dell'ambiente circostante e da un sistema di controllo che, in base alle istruzioni fornite dall'utente e alle informazioni estratte dai sensori, consente di eseguire correttamente le azioni richieste". "Da una ricerca condotta nel 2018 negli Stati Uniti, risulta che il valore del mercato degli agrirobot dovrebbe raggiungere i 12,8 miliardi di dollari entro il 2022 - fa sapere Rezia Molfino. Senza dubbio, gli AgBot sono particolarmente diffusi dove le condizioni di coltivazione sono meno complesse e i campi sono più pianeggianti ed estesi". Nonostante