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Rubrica di Emanuela Medi
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Attualità

Il libro “Vitigni Rari d’Italia” è un volume che racchiude scienza e storia ma anche narrazione ed enogastronomia  redatto da ONAV - Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Vino i cui  protagonisti sono 100 vitigni rari, ognuno dei quali  viene raccontato dal punto di vista ampelografico, storico, enologico e sociale. << Raro è qualcosa che si cerca e trova con grande impegno; giusto allora è dare visibilità e spazio alla rarità, a vitigni che sono stati conservati, non senza sacrifici, da produttori virtuosi. Un grazie particolare va a Enzo Brambilla, recentemente scomparso e Carlo Consonni, che con me hanno fortemente voluto questo libro. >> Afferma il Presidente ONAV Vito Intini. Il libro non rappresenta un esercizio di stile ma uno strumento realmente utile per la conoscenza e la promozione di tante perle enologiche. A corredo di ogni capitolo sono pubblicate infatti le degustazioni di vini realmente presenti sul mercato e quindi reperibili, con gli abbinamenti gastronomici consigliati<<Il mondo del consumo intelligente ha portato il consumatore a cercare vini particolari, magari meno perfetti ma dotati di una forte identità. Ognuno di questi vitigni è custode di saperi, tradizioni e resilienza. >> conclude Vito Intini. Ma cosa hanno di tanto speciale questi vitigni rispetto alle uve internazionali?

Inizialmente concepita per migliorare le condizioni di vita umane, la plastica è oggi diventata una vera minaccia per l'ambiente e per la sicurezza del pianeta e di tutti coloro che lo abitano. Basti solo pensare al caffè che, negli ultimi anni, ci viene servito in tazze di carta: apparentemente una scelta green ma che in gran parte dei casi presenta un packaging misto di carta e plastica che spesso porta al rilascio di sostanze chimiche dannose e di microplastiche e può quindi danneggiare gli organismi viventi se finisce nella natura. I contenitori monouso hanno, infatti, da sempre il difetto di essere rivestiti con un sottile strato di plastica impermeabilizzante che si è rivelato nel tempo come un potenziale rischio elevato per l'ambiente.. Il contatto tra il cibo e l'imballaggio è quasi sempre la causa di trasferimenti reciproci tra contenitore e contenuto. La qualità dei prodotti alimentari è, quindi, influenzata dall'interazione con le sostanze presenti nella composizione dell'imballaggio, che a volte determina l'alterazione delle qualità nutrizionali e l'incidenza sulla sicurezza del consumo. La presenza di microplastiche è stata rilevata negli ecosistemi del suolo, nelle nuvole, nelle acque superficiali2 , nei sedimenti costieri, nelle sabbie delle spiagge3 , nei sedimenti d'acqua dolce e persino

E se sono i giovani  a marcare  in gran parte  il calo dei consumi del vino è un dato di fatto che il fenomeno riguarda  tutta l’Europa vista la previsione  che indica un - ’1% all’anno da oggi al 2035,  con un consumo  di  20 litri procapite, 2,4 in meno sulla media 2018-2022. La fotografia è di Ue Agricultural Autlook 2023-2035, pubblicato recentemente  dalla Commissione Agricoltura dell’Unione Europea che indica  come “il calo più marcato della domanda di alcuni tipi di vino sarà compensato dalla crescita della domanda di vini analcolici, di vini a bassa gradazione alcolica, di bianchi, rosati e spumanti. ”A perdere sono soprattutto i vini rossi. Si salvano gli “altri usi” che potrebbero rimanere relativamente stabili a 30.000 ettolitri (ad esempio, distillazione o trasformazione in prodotti trasformati). Tuttavia non solo i consumi destinati a diminuire.  Perchè anche in conseguenza  del  calo della domanda, diminuirà anche la produzione vinicola europea, del -0,6% all’anno, per arrivare, al netto dell’andamento delle diverse annate, ad un livello di 145 milioni di ettolitri entro il 2035. “Tuttavia, la prevista riduzione dell’uso di pesticidi e i piani per ulteriori restrizioni all’irrigazione in alcuni Paesi dell’Unione Europea potrebbero ridurre sia le rese che la superficie dedicata alla produzione

Caput Vini, oltre che Caput Mundi , Roma ha con il vino un legame millenario. Parallelamente l’enoturismo è un fenomeno in forte crescita che, oltre a registrare numeri sempre più sorprendenti, permette di destagionalizzare i flussi turistici e di dare vita a nuove mete, che non sempre corrispondono ai luoghi classici della produzione vitivinicola.

Negli ultimi anni, la regione ha visto una crescita notevole nella produzione di spumanti nelle diverse aree di produzione dell’isola. Oggi provengono soprattutto da varietà autoctone ed è l’Istituto Regionale del Vino e dell’Olio ad avere in corso un apposito e mirato progetto sperimentale sulla spumantistica siciliana per innalzarne la qualità.

Nell’ormai consueta location della Città dell’Altra Economia di Roma, i Vignaioli Artigiani Naturali hanno organizzato recentemente “VAN TO ROME 2023”, manifestazione dedicata a quei Produttori che si piccano di produrre vini “naturali”. Una trentina di Aziende provenienti da tutta Italia accomunate da uno stile di produzione ad impatto quanto più prossimo allo zero in vigna ed in cantina. Uno stile che sottolinea la volontà di preservare quanto più possibile vigne ed ecosistemi in genere attraverso conduzioni biologiche e/o biodinamiche in campagna e fermentazioni spontanee in cantina, il tutto per consegnare a noi bevitori un prodotto che sia reale interpretazione di un’annata e di un terroir.